In Lombardia le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 74,4% (2022), in crescita di sei punti percentuali rispetto al valore del 68,3% registrato nel 2021 (fonte: elaborazioni Piccola Industria su dati Istat). Uno studio condotto dal Digital Innovation Hub della regione evidenzia inoltre uno spiccato interesse da parte delle Pmi rispetto all’Intelligenza artificiale, ritenuta strategica dall’88% del campione, benché sussistano maggiori difficoltà di applicazione.
Altri dati interessanti emergono da un’indagine realizzata da NetConsulting Cube per Anitec Assinform, secondo la quale il mercato dell’Intelligenza artificiale in Lombardia nel 2022 ha superato i 120 milioni di euro e si stima che entro il 2024 potrebbe toccare i 205 milioni. Più in generale, con riferimento al mercato digitale nel suo complesso, la Lombardia nel 2022 ha raggiunto i 19 miliardi di euro, registrando una crescita del 4% rispetto al 2021.
Sulla base di questi numeri si è mosso il dibattito dell’incontro tenuto oggi a Brescia, settima tappa del Roadshow “Intelligenza artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente” promosso e organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform con la partnership di Audi.
Un incontro che, come avvenuto per le precedenti tappe, ha ribadito di fronte a un pubblico di oltre 80 imprenditori intervenuti l’importanza di adottare tecnologie di Intelligenza artificiale per le piccole e medie imprese, Pmi che tuttavia – secondo i dati Istat del 2021 – sarebbero ancora indietro nell’uso: solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea. In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo.
Occorre dunque sensibilizzare le imprese e ampliare il più possibile la platea. “Quello che vogliamo evitare – ha affermato Paolo Errico (nella foto in alto), vice presidente Piccola Industria con delega all’Innovazione e alla trasformazione digitale – è sia che l’IA venga percepita come un facile catalizzatore di produttività e sviluppo che non necessita di programmazione o preparazione, sia che venga vista come una tecnologia complessa, appannaggio delle sole grandi imprese”.
Su questo aspetto ha insistito anche Marco Capitanio, presidente di Piccola Industria Brescia: “I dati a livello nazionale indicano un divario tra l’applicazione e la sperimentazione dell’Intelligenza artificiale nelle grandi imprese rispetto alle Pmi. Un aspetto che posso dire di riscontrare, ad esempio, anche nel territorio bresciano, e che nasce chiaramente da problematiche di budget e strutturali. Tuttavia – ha aggiunto Capitanio – è fondamentale che anche le Pmi prendano consapevolezza di come l’AI possa rappresentare una straordinaria opportunità di crescita, in particolare nell’ottimizzazione dei processi e nella razionalizzazione dei costi”.
“Sono proprio le Pmi, in virtù di una maggiore flessibilità e velocità di implementazione, che possono sfruttare al meglio tali tecnologie”, ha commentato Oscar Panseri, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Bergamo, il quale ha ricordato il lavoro svolto dall’associazione territoriale in collaborazione con il Digital Innovation Hub locale. Prezioso in tal senso è il contributo che possono dare “i casi concreti di applicazione nelle aziende”, ha spiegato Giovanni Fabiani, presidente di Piccola Industria Confindustria Mantova, cui “è fondamentale dare visibilità”.
L’effetto emulazione è quello sul quale conta anche Anitec-Assinform. Fermo restando, infatti, che i dati della Lombardia sono positivi – e frutto anche della collaborazione tra settori, università e Innovation hub – per il presidente Marco Gay “sicuramente bisogna continuare a crescere, soprattutto tra le piccole imprese, dove solo il 5,3% utilizza sistemi di Intelligenza artificiale. Cogliere tutto il potenziale che questa tecnologia e in generale il digitale offrono – ha affermato – sarà fondamentale per rendere le imprese sempre più produttive e competitive, soprattutto alla luce degli sfidanti obiettivi che la transizione energetica e ambientale pongono a tutti noi”.
Questi obiettivi sono stati richiamati recentemente, proprio a proposito dell’Intelligenza artificiale, anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione 2023. “Ha richiamato la necessità di uno sviluppo antropocentrico, trasparente e responsabile, fondato su tre pilastri: misure protettive, governance e guida dell’innovazione – ha ricordato il vice presidente Errico –. Il nostro percorso sui territori mira proprio ad avvicinare le imprese a questo paradigma, ricordandone le opportunità ma anche i rischi e promuovendo un approccio olistico alla digitalizzazione”.
Ad oggi il Roadshow ha coinvolto circa 700 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino e Cesenatico.