Nata 55 anni fa nel perimetro industriale di Piombino, in provincia di Livorno, C.I.M.E. (Compagnia Italiana Montaggi Elettrici) – 1,4 milioni di euro di fatturato nel 2023 e 11 dipendenti – ha sempre saputo ascoltare cosa accadeva nel proprio territorio d’elezione e così non ha mai messo a rischio la posizione sul mercato facendo magari il passo più lungo della gamba. Un modo di concepire l’imprenditoria che nel tempo ha premiato la Pmi toscana impegnata, prima tra tutte l’attività svolte, nel settore dell’impiantistica elettrica a livello industriale e nel terziario.
“Dopo essere stata creata nel 1969 da otto soci tra i quali c’era anche mio padre, negli anni a seguire C.I.M.E. è stata guidata al meglio possibile tra le acque molto agitate che talvolta, come accaduto anche per altre realtà di zona, l’hanno circondata pericolosamente – spiega il titolare Nedo Bertini (nella foto in alto) –. Unico figlio degli otto fondatori a condividere la passione di questo lavoro col padre, sono entrato in azienda nel 1996 e da quel momento in poi abbiamo iniziato ad indirizzare la barra verso quella differenziazione del business che, di fatto, ci ha successivamente permesso di mitigare i problemi generati dalle diverse crisi invece fatali per altre imprese”.
Non interessata ad occuparsi di abitazioni civili, C.I.M.E. svolge una buona parte dei servizi offerti quotidianamente all’interno del porto di Piombino, interfacciandosi con i costruttori di imbarcazioni, ma da qualche tempo ha pure spostato il proprio focus commerciale su altre attività, compresi interventi sempre più tecnologici nel campo elettrico e la videosorveglianza. “Il nostro è un impegno a largo spettro e, per esempio, quando si è presentata la possibilità di interessarci anche di progetti legati ai villaggi turistici e, in genere, alle strutture ricettive del territorio non ce la siamo certo lasciata sfuggire”.
Un’idea imprenditoriale che si è dimostrata perfetta per un’azienda che poggia molto del suo appeal commerciale sul poter prendere in considerazione molte proposte con eguale capacità gestionale. “L’ecletticità è sempre stata una delle nostre forze, ma abbiamo costantemente in mente di non poter comunque andare oltre un certo limite – chiarisce Bertini –. Questo perché siamo un’impresa che nel tempo non è mai scesa sotto i dieci dipendenti o salita oltre i quindici, forza lavoro che impieghiamo in un raggio non superiore ai 50-60 chilometri dal quartier generale di Piombino. E se non lavoriamo su committenza di aziende pubbliche, siamo invece in costante contatto con tutte le industrie del territorio, con cui C.I.M.E. ha un rapporto ormai consolidato”.
Che le commesse arrivino da realtà manifatturiere medio-grandi o dall’autorità del sistema portuale provinciale, la Pmi piombinese riesce in ogni caso a districarsi tra le varie richieste mettendo in campo un know how adeguato alle specificità dell’impegno. “Al momento stiamo onorando un subappalto che riguarda l’urbanizzazione e la costruzione di una strada di collegamento per le nuove aree a ridosso del porto – conferma il titolare di C.I.M.E. –. E chi ha intenzione di fare lavori elettrici in zona spesso si rivolge a noi”.
L’impegno quotidiano viene declinato occupandosi di settori che costringono a mantenersi al passo con i tempi, adeguandosi ad innovazioni in grado di stravolgere in un attimo le certezze maturate in precedenza. “Noi, per esempio, montiamo la fibra ottica sin dal 1990 e di piccole o grandi rivoluzioni ne abbiamo vissute fisiologicamente parecchie. Sia nell’impiantistica elettrica che nella trasmissione dati, le migliorie tecnologiche sono all’ordine del giorno. Ce ne siamo resi conto pure negli ultimi tempi, da quando veniamo coinvolti in progetti di cablaggio per l’elettronica e per l’Intelligenza artificiale che richiedono collegamenti sempre più evoluti”.
Per l’immediato futuro, infine, C.I.M.E. ha intenzione di continuare a rendere più solida la struttura attraverso l’immissione nei processi aziendali di ragazzi con la voglia di aumentare le proprie conoscenze. “L’obiettivo di trovare nuovi dipendenti, ancora meglio se giovani, resta primario anche se obiettivamente non di facile raggiungimento. Vorremmo far capire loro che l’esperienza che potranno fare soprattutto in alcuni settori in cui siamo presenti è un qualcosa in seguito spendibile ovunque. I principi tecnologici che si possono apprendere nel mondo dell’intelligenza artificiale sono fondamentali per accrescere il curriculum e migliorare progressivamente il know how professionale”.
Per quanto riguarda invece la strada su cui proseguirà nei prossimi anni lo sviluppo di C.I.M.E., i vertici dell’impresa di Piombino di dubbi sembrano proprio averne pochi. “Il segreto finora è stato quello di non voler crescere troppo, di continuare a fare le cose che sappiamo senza mai esagerare. E credo che questa sarà ancora la linea maestra da seguire di qui in avanti”, conclude il titolare Nedo Bertini.