Alle imprese oggi è richiesta un’assunzione di responsabilità in tantissimi aspetti dell’organizzazione quotidiana, cosa che moltiplica le probabilità di commettere errori. Web e social network possono, a loro volta, amplificare la portata di una crisi di comunicazione, ma rappresentano anche lo strumento con il quale gestire il problema e uscirne più forti. A una condizione: definire il proprio racconto, autentico e trasparente, ed esporlo proattivamente ai propri stakeholder
Il claim del sito aziendale recita: “I nostri clienti lavorano bene, noi lo facciamo sapere”. E proprio sulla personalizzazione del messaggio e sull’impegno per la massima trasparenza si basa l’attività di questa Pmi di Ancona, specializzata in servizi di Pr e uffici stampa, comunicazione istituzionale ed eventi. La giusta rete di fornitori e una buona chimica di squadra sono fra gli ingredienti indispensabili per offrire un servizio di qualità, come racconta l’Ad Giorgio Moretti
Nel mondo contemporaneo la capacità di interpretare e sfruttare i dati è diventata essenziale. A questo cambio di paradigma non sfuggono gli operatori della comunicazione, che devono sapere offrire un ventaglio di competenze più articolato e trasversale rispetto al passato. Ben vengano i trend hunter, ben venga un nuovo modo di lavorare, con progetti modulari e flessibili
Imprenditori e manager hanno a disposizione tre strategie per integrare lo strumento in modo efficace e responsabile: Plug-and-Play, Interventi Architetturali e Iniziative di Mercato. Lo spiega un recente studio realizzato nell’ambito della Vodafone Chair in Cybersecurity and Digital Transformation della Luiss in collaborazione con Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Se ne parla nell’ultimo numero della Rivista di Politica Economica
Secondo Francesca Bardelli Nonino, sesta generazione della famiglia di distillatori friulani, raccontare chi siamo, anche attraverso contenuti digitali “home made”, può aiutare le Pmi a distinguersi nell’affollato mondo della comunicazione digitale. In questa intervista spiega come ha fatto scoprire la grappa a un nuovo pubblico fatto anche di giovani
Da questa consapevolezza deve partire un nuovo modo di intendere la collaborazione tra le funzioni marketing e risorse umane. Perché nessuna impresa potrà mai fare molta strada se non ci occupiamo del senso del lavoro e se non aiutiamo ogni collaboratore ad essere la migliore versione di sé stesso
Ma, soprattutto, abbiamo idea di come trarne il massimo beneficio per la nostra impresa? I dati Desi ci dicono che il 51% delle Pmi non considera prioritario avere una strategia digitale, ma le tendenze in corso – incremento del social commerce e crescente ruolo dell’Intelligenza artificiale nel marketing – vanno in tutt’altra direzione
La persona al centro. È un principio che anche chi opera nel settore culturale deve tenere a mente, al fine di orientare le azioni verso una completa “customer satisfaction”. Cresce la complessità, ma la tecnologia aiuta a farvi fronte. L’importante è maturare la giusta mentalità ed essere consapevoli che la qualità ha varie sfumature: tecnica, funzionale, aggiuntiva
Questa piccola agenzia di Trento ha le idee chiare e soprattutto la volontà di accompagnare il cliente verso una maggiore consapevolezza del ruolo della comunicazione. Un aspetto emerso con velocità durante la pandemia e che ha spinto molte aziende ad aggiornarsi negli strumenti e nell’approccio, come ci racconta l’amministratore delegato Lorenzo Viesi
Conciliare interessi diversi richiede da entrambe le parti un mindset negoziale corretto, orientato al problem solving. Chi opera in ambito commerciale deve padroneggiare le tecniche, ma essere anche “appassionato di relazioni”. Scopriamo perché