È stato annunciato ieri il via libera di Bruxelles alla proroga fino al prossimo 31 dicembre della cosiddetta “decontribuzione Sud”, una misura lanciata originariamente nel 2021 per fronteggiare la crisi causata dalla pandemia di Covid-19 e poi riproposta e rinnovata più volte a partire dal 2022 nel contesto della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina.
L’aiuto consiste in una riduzione del 30% dei contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro privati operanti nelle regioni del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) che risentono delle conseguenze socio-economiche derivanti dal conflitto russo-ucraino. La Commissione europea aveva approvato l’attuale regime nel giugno 2022 e delle ulteriori modifiche nel dicembre 2022 e nel dicembre 2023.
Rispetto all’ ultima approvazione, l’Italia aveva notificato a Bruxelles due modifiche alle norme esistenti: un aumento di 2,9 miliardi di euro per portare il bilancio complessivo da 11,4 a 14,3 miliardi di euro; e un’estensione del periodo in cui si applica la riduzione del contributo previdenziale fino al 31 dicembre 2024.
La Commissione ha ritenuto che il regime italiano, così come modificato, rimane necessario, appropriato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro, in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e continua a essere in linea con le condizioni stabilite nel Quadro temporaneo sugli aiuti di Stati. In particolare, l’aiuto sarà basato su un bilancio stimato e concesso entro il 30 giugno 2024. Su questa base, la Commissione ha approvato le modifiche al regime in base alle norme Ue sugli aiuti di Stato.
“Questa decisione è il riconoscimento del fatto che la decontribuzione è oggi necessaria per le nostre aziende del Mezzogiorno, per continuare nel percorso intrapreso di riduzione dei divari territoriali e promozione delle imprese, del lavoro e del sistema produttivo nel suo complesso – ha dichiarato in una nota il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone –. Questi ulteriori sei mesi sono fondamentali per consentirci di mettere a punto una revisione organica della Decontribuzione Sud, sempre più orientata agli investimenti”.