Nelle scorse settimane sono arrivate rassicurazioni dal ministero delle Imprese e del Made in Italy circa la pubblicazione entro il mese di giugno. Nel frattempo gli ordini delle imprese che producono beni strumentali si mantengono bassi e, più in generale, la crescita della produttività delle aziende italiane resta frenata. Anche in Europa diversi fattori rischiano di determinare una involuzione degli investimenti
Le classi dirigenti dovrebbero concentrarsi sui punti di forza invece che su aspetti ideologici che esasperano le fragilità del continente. L’Europa deve rafforzare il Mercato Unico e favorire la crescita di imprese di dimensioni sufficienti da poter competere con quelle americane o cinesi. La Transizione 5.0 può aiutare in questa direzione, ma – in assenza di eurobond – i paesi dovranno sostenere singolarmente gli investimenti privati
A giugno circa 400 milioni di cittadini sceglieranno i nuovi rappresentanti al Parlamento europeo. Un appuntamento di estrema rilevanza che determinerà le politiche comunitarie dei prossimi cinque anni, nelle quali la competitività deve tornare al centro dell’agenda politica di Bruxelles. Il messaggio dell’industria europea
Piccola Industria conclude il 2023 forte dei buoni risultati del Pmi Day, che per la quattordicesima edizione sfiora la cifra record di 50mila partecipanti. Al contempo il dibattito sui temi caldi non si ferma e su questo numero approfondiamo le sfide per le Pmi tra il lavoro che cambia e un mondo sempre più instabile
Conclusi, a Roma, i lavori della quinta edizione del Forum economico franco-italiano tra le rappresentanze industriali dei due paesi. Secondo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, Francia e Italia possono assumere “un ruolo decisivo in Europa sia per costruire un tessuto industriale ancora più solido, sia per rafforzare la coesione”
I nostri competitor sono gli Stati Uniti e la Cina, che, pur avendo sistemi politici ed economici molto diversi tra loro, sono entrambi più veloci rispetto all’Unione europea. Non dobbiamo dividerci, ma portare avanti una visione unitaria perché i sistemi produttivi del Vecchio Continente sono fortemente interdipendenti
Educare le giovani generazioni è complesso. Le materie proposte in aula – a scuola, all’università o negli ITS – rappresentano soltanto una parte del processo. Occorrono strumenti e format didattici nuovi, così come la possibilità di fare esperienza e di incontrare “maestri” anche al di fuori dei tradizionali percorsi educativi. Alcuni suggerimenti per azioni di policy che rafforzino e tutelino la competitività del settore manifatturiero
L’iniziativa è frutto del Protocollo di intesa fra la Regione e l’associazione degli industriali. Presentata la scorsa settimana dal presidente Zingaretti, prevede un’assistenza personalizzata per sostenere il radicamento delle imprese nel territorio. Soddisfatto il presidente di Unindustria Angelo Camilli
Più di mille gli imprenditori che hanno partecipato all’Assemblea di Unindustria, che si è svolta il 28 aprile a Roma, al Teatro dell’Opera, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il presidente degli industriali del Lazio ha sottolineato come il Paese paghi anni di mancate scelte su energia, industria e lavoro. Adesso bisogna reagire velocemente e serve un nuovo approccio anche con i sindacati
Definire gli obiettivi, monitorare i risultati, essere disponibili a correggere laddove serva. Così si costruiscono progetti virtuosi di sviluppo, sapendo che occorre fare delle scelte perché la politica “a pioggia” non paga. E poi compiti distinti per pubblico e privato. Il Paese abbandoni la veduta corta, occorre una progettualità “figlia dei tempi”