Verificare la qualità della raccolta dei dati è uno dei primi passi da compiere. Ancora oggi, specialmente fra le Pmi, manca una cultura aziendale orientata al loro uso strategico. L’Intelligenza artificiale si presenta come un valido supporto ma bisogna prima controllare l’affidabilità dell’output generato. In ogni caso il ruolo delle persone resta fondamentale
Per rispondere al meglio alle esigenze degli imprenditori, questa piccola realtà della provincia bresciana si avvale di strumenti basati sull’Intelligenza artificiale e su tecnologie messe a punto in azienda. Un know how coltivato con cura da un team giovane e nel quale è alta la presenza di donne. Per l’amministratore Giuseppe De Rosa è un impegno preciso, anzi “una bandiera”, come ci racconta in questa intervista
Usando i punti di forza di entrambe si possono ottenere risultati superiori rispetto a quelli che si potrebbero raggiungere con l’uso esclusivo di una delle due. Fra i campi di applicazione vi sono, ad esempio, il supporto ai processi decisionali, lo sviluppo di nuovi prodotti e l’automatizzazione di compiti ripetitivi. L’importante è entrare in partita rivedendo la propria strategia aziendale
Sono dedicate all’Intelligenza artificiale le tre giornate che all’Isola Polvese (12 e 13 settembre) e ad Assisi (il 15 settembre) vedranno protagonisti esperti, docenti e imprenditori per discutere delle applicazioni dell’IA nell’industria e non solo. Tra gli ospiti, in video collegamento, ci sarà il professore Luciano Floridi, fondatore del Digital Ethics Center dell’Università di Yale
La pietra estratta da questa piccola realtà della provincia di Bergamo è riconosciuta come una delle più belle e ricercate. Un’attività iniziata dalla famiglia alla fine dell’Ottocento e che nel tempo si è arricchita di collaborazioni con architetti di fama internazionale. Attenta all’innovazione, oggi l’azienda si avvale di strumenti basati sull’Intelligenza artificiale per ridurre l’impatto ambientale e sta costruendo un nuovo stabilimento. Di questo e altro ci ha parlato il presidente Giulio Marini
Il 61,3% delle imprese marchigiane presenta almeno un livello base di digitalizzazione e il mercato del settore nella regione vale 1,550 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati emersi durante l’incontro organizzato da Anitec-Assinform e Piccola Industria nell’ambito del Roadshow “Intelligenza artificiale e Pmi: esperienze da un futuro presente”
La capacità di innovare è ciò che ha reso grande il nostro Paese, ma in Italia – e anche nelle istituzioni europee – prevale l’abitudine a normare ogni aspetto dell’attività economica, con l’effetto di ingessare l’iniziativa privata e mettere un freno all’innovazione. Eppure sono molte e complesse le sfide che il nostro continente dovrà affrontare nell’immediato futuro. Forse sarebbe il caso di cambiare approccio
Il 50,4% delle imprese abruzzesi ha almeno un livello base di digitalizzazione e il mercato del digitale nella regione ha superato lo scorso anno il miliardo di euro. Sono alcuni dei dati che sono stati diffusi il 4 luglio in occasione della nuova tappa dell’iniziativa organizzata da Anitec-Assinform e Piccola Industria, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub
“Credo che la tecnologia debba essere usata per supportare le persone e non per sostituirle”. Partendo da questo principio Diego Cresceri, fondatore e Ad della Pmi genovese, guida un gruppo di professionisti che sta applicando con successo gli strumenti dell’Ia al settore dei servizi linguistici e multimediali per le imprese. E che sperimenta con altrettanta soddisfazione la settimana lavorativa di quattro giorni
La percentuale di imprese siciliane con almeno un livello base di digitalizzazione si attesta al 61,3% nel 2023, mentre il mercato digitale sull’isola vale 2,6 miliardi di euro. È quanto emerge dall’incontro organizzato da Piccola Industria e Anitec-Assinform in collaborazione con la rete dei Digital innovation hub