
Azienda in continua trasformazione per essere un passo avanti alla concorrenza nell’ottica di intercettare prontamente i desiderata dei propri clienti, da oltre quarant’anni Delcon – 11 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 60 dipendenti – si occupa di tecnologia medica, un impegno mirato a sviluppare e progettare soluzioni per l’industria del sangue. Crescita industriale costante che è andata di pari passo con una ricerca altrettanto attenta di strumenti innovativi da proporre sul mercato e che hanno permesso alla Pmi con quartier generale a Grassobbio, in provincia di Bergamo, di ritagliarsi spazi sempre maggiori nell’ambiente in cui si trova ad operare.
“Quello che abbiamo avviato nel corso degli anni è un processo che nel 2000 ci ha permesso di fare uno step ulteriore per dedicarci così anche alla medicina trasfusionale e alle banche del sangue, passando da impresa che faceva distribuzione quasi esclusivamente in Italia ad una realtà capace di dedicarsi anche al design dei device per la raccolta e la lavorazione del sangue che studiamo, produciamo e successivamente vendiamo anche nel resto del mondo – spiega Barbara Sala (nella foto in alto), amministratore delegato di Delcon –. Progetto portato avanti nel settore delle apparecchiature medicali che ha di fatto contribuito a ribaltare la distribuzione del nostro fatturato, visto che al momento l’estero genera il 95% delle entrate riferite alla divisione trasfusionale”.
Questa trasformazione ha consentito a Delcon di cambiare pelle da un punto di vista industriale, non impedendo comunque all’azienda lombarda di mantenersi attiva pure nel mondo della distribuzione. Il tutto dando vita a due business unit in grado di renderne ancora più tangibile la crescita necessaria per mantenersi attivi anche sulla strada dell’internazionalizzazione dell’offerta. “Importiamo, insomma, da tempo dagli Stati Uniti una linea di prodotti per la diagnostica ospedaliera che poi distribuiamo sul territorio italiano attraverso il lavoro di una dozzina di agenti. Come dicevo questa business unit è rimasta e rappresenta il 20% del fatturato complessivo, mentre la divisione trasfusionale è cresciuta parecchio permettendoci di siglare pure contratti con private label. Opera di brandizzazione dei nostri prodotti con il marchio delle grandi industrie che creano le sacche usate per la raccolta di sangue e che avevano bisogno di dispositivi hardware e piattaforme software per partecipare alle gare”.

POSTAZIONE PER LA TRASFUSIONE DEL SANGUE
Oltre a questo, Delcon ha scelto di continuare ad integrare la propria offerta attraverso un’ulteriore accelerazione della spinta commerciale del brand, assolutamente indispensabile per provare ad aprire nuovi mercati. “Vogliamo sfruttare al massimo tutto il know how accumulato negli anni e così creare prodotti innovativi collegati al design thinking – conferma l’ad della Pmi di base a Grassobbio –. In questa prospettiva, nel 2018, abbiamo dato il via a Delcon Usa, idea con potenzialità di crescita importanti e che, tradotta sul campo sta andando veramente bene. Ha sede a Charlotte, in North Carolina, e si interfaccia con quei centri trasfusionali che negli Stati Uniti sono entità a sé stanti e molto grandi, aziende vere e proprie operanti al di fuori degli ospedali e in certi casi con oltre mille dipendenti, capaci di fatturare anche centinaia di milioni di dollari. Sono i nostri clienti, di fatto partner e siamo venuti oltreoceano per fidelizzarli ancora di più e magari agganciarne altri sulla strada dello sviluppo di nuovi device. Siamo concentrati sull’East Coast perché è qui che sono di casa i più grandi player nel campo delle biotecnologie”.

LA BILANCIA SMART PER LA RACCOLTA DEL SANGUE “MILANO”, PRODOTTA DA DELCON, IN USO AL NEW YORK BLOOD CENTRE
Intanto Delcon ha creato un’innovativa bilancia chiamata Milano, funzionale alla corretta raccolta del sangue e alla sua successiva trasfusione al paziente. “Inoltre, recentemente, abbiamo lanciato pure Roma, sigillatrice cordless di ultima generazione, strumento estremamente compatto e dall’interessante architettura che racchiude al suo interno tutta la nostra tecnologia”. Si tratta di un catalogo di soluzioni per apparecchiature medicali parecchio apprezzato pure all’estero, dove il made in Italy proposto da Delcon ha fatto da subito molti proseliti. “Non capita di rado di sentirci dire che si vede che siamo un’azienda italiana per la cura messa ogni giorno in ciò di cui ci occupiamo – sottolinea Sala –. Device belli ma soprattutto dalla ampia e facile usabilità, ergonomici, moderni, periodicamente rivisti per andare incontro alle nuove linee di design. In altre parole, un’artigianalità di assoluta qualità”.
Per l’immediato futuro, infine, Delcon si propone di provare ad entrare anche in settori adiacenti al trasfusionale. “Sono quello della raccolta di plasma commerciale, in ottica prodotti plasma derivati e soprattutto il settore delle terapie cellulari, legato alla “cell and gene therapy”, mercato che sta prendendo notevole forza e ad una velocità impressionante proprio negli Stati Uniti”, conclude Barbara Sala.