
Arrivato ormai ad avere un elevato numero di prodotti nella propria offerta commerciale legata al settore alimentare, il Gruppo D’Amico – 80 milioni di euro di fatturato nel 2023 e 130 dipendenti –, intorno alla fine degli anni ‘60, ha iniziato ad occuparsi della produzione delle alici della costiera amalfitana per poi ampliare progressivamente il campo d’azione maturando conoscenze profonde anche nell’ambito dei sottoli, trifolati, sottaceti, olive, vegetali al naturale, sughi e condimenti tanto da essere estremamente apprezzata al momento, attraverso i vari marchi acquisiti nel tempo, in moltissimi altri paesi del mondo.

LA SEDE DEL GRUPPO D’AMICO
Una traiettoria industriale in costante crescita che ha permesso all’azienda con quartier generale a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, di crescere considerevolmente nel corso del mezzo secolo di attività, lasciando all’attuale terza generazione della famiglia D’Amico (originaria di un paesino vicino a Vietri sul Mare) il compito di gestire l’ulteriore sviluppo dei brand sfruttando al meglio le innovazioni tecnologiche più interessanti mantenendosi così sempre al passo con i tempi.
“Uno dei momenti più significativi della nostra storia è sicuramente l’acquisizione nel 2011 del sito produttivo situato a Rovereto, passaggio che ci ha consentito di rafforzare la leadership nazionale nel settore dei sottoli – spiega Maria D’Amico (nella foto in alto), marketing e sustainability manager del Gruppo D’Amico –. In questo modo, sono entrati a far parte del Gruppo D’Amico i marchi Logrò e Montello, legati rispettivamente alla sfera commerciale dei funghi trifolati lavorati dal fresco secondo tradizione e ai legumi di nicchia, tra cui alcuni Igp, come i ceci della Murgia, le lenticchie di Castelluccio o di Altamura”.
Sette anni più tardi il bouquet aziendale del Gruppo D’Amico si è arricchito di altri due brand dalle riconosciute qualità, acquisizioni che hanno dato alla Pmi campana uno sprint ulteriore verso la dimensione cercata. “Prendere in casa Dega e Robo, azienda di Landriano, in provincia di Pavia, è stato funzionale nell’ottica di allargare il nostro raggio d’azione nella direzione dell’horeca. Slancio che soprattutto Robo, da un paio di mesi diventato marchio storico visti gli 80 anni di presenza sul mercato, ha garantito dall’alto di un “menù” aziendale che comprende oltre 600 prodotti”.
Con il lancio, qualche settimana fa, dello spot pubblicitario collegato alla campagna 2024 del “Il verde che ci unisce”, l’iconico marchio verde D’Amico ha poi voluto sottolineare ancora una volta come i prodotti agroalimentari dell’azienda campana all’origine del progetto siano per tutti i palati e tavole. “Il legame che la gente ha con le produzioni green e bio di D’Amico è ormai solidissimo come il rapporto che noi abbiamo con il territorio e con la terra in cui coltiviamo ciò che poi diventa prodotti di qualità”, conferma il marketing e sustainability manager della Pmi campana.

UNA FASE DELLA PRODUZIONE
Molto attenti anche all’impatto ambientale del proprio business e in attesa di pubblicare prossimamente il primo report di sostenibilità che spiegherà lo sviluppo d’impresa soprattutto in ottica criteri Esg, i vertici di D&D Italia sono un’unità gestionale composita, sempre pronta a consultarsi prima di prendere una decisione importante.
“Essendo una struttura sostanzialmente a carattere familiare, il confronto tra giovani ed esperti non può di certo mancare. L’ultima generazione, in particolare, ha contribuito alla crescita aziendale a livello nazionale studiando progetti specifici in ambito tecnologico, come l’Intelligenza artificiale in funzione del marketing o il lancio a fine 2023 della D’Amico Academy, strumento necessario per formare ed aggiornare i dipendenti del gruppo e pure noi stessi, non solo in ambito tecnico ma anche in quelli culturale, di coaching e motivazionale. Riteniamo, infatti, che questo porti ad un approccio ancora più competitivo alle dinamiche di mercato e soprattutto faccia lavorare in modo più sinergico e rapido”.
Presente all’estero in maniera ancora contenuta dal punto di vista del fatturato (intorno al 20%), il Gruppo D’Amico comunque arriva con i propri prodotti in 85 paesi del mondo. E in ambito Robo, attraverso il lavoro dell’academy dedicata, vengono pure curate partnership internazionali oltre che iniziative a livello globale nel mondo fieristico. “Sin dall’inizio si è deciso di privilegiare il mercato interno e quindi abbiamo un buon margine di crescita nel settore dell’export, nel retail come nella ristorazione – chiarisce D’Amico –. Nel frattempo, i paesi in cui la nostra presenza è più capillare sono gli Emirati Arabi, Canada, Spagna, Francia, Australia e Thailandia. In alcune zone il concetto di conserva, al di là dei pomodori apprezzati universalmente, diventa difficile da comunicare, da far capire a chi ha altre abitudini alimentari. Il cibo italiano è sicuramente conosciuto ovunque, però, per esempio, facciamo molta fatica oltre confine a far apprezzare ortaggi come la nostra melanzana. Aspetti che ci spingono a rendere la divulgazione della nostra visione di made in Italy alimentare ancora più attenta e geograficamente capillare”, conclude Maria D’Amico.

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