
“Alla Sultan partiamo da un presupposto. Per il nostro cliente non dobbiamo essere un problema ma una risorsa: tutto ciò che possiamo fare per agevolarlo lo dobbiamo fare. Questo ci rende competitivi”. La filosofia aziendale che ispira l’attività giornaliera di questa piccola azienda di Mariano del Friuli, in provincia di Gorizia, è racchiusa nella frase che la sua amministratrice unica Michela Cecotti (nella foto in alto) pronuncia quasi al termine dell’intervista. Il suo è il racconto di un’azienda di prima generazione, che è nata mettendo a frutto l’esperienza maturata dalla famiglia in altri contesti lavorativi (il fratello Angelo è direttore tecnico, ndr) e “un po’ di sana incoscienza”, come racconta lei. Un mix che dopo 20 anni – proprio nel 2023 celebrano l’anniversario – si può dire ben riuscito.

REALIZZAZIONE PISCINE
Specializzati nella progettazione e nell’assistenza su prodotti dedicati al comparto navale – impiantistica e allestimenti – la Sultan rappresenta un punto di riferimento nella gestione della manutenzione delle navi da crociera in esercizio, principale segmento di attività, e di yacht e superyacht. “Noi risolviamo problemi. Di solito veniamo contattati per criticità legate alle installazioni e all’usura dei materiali a bordo – spiega Cecotti –. Proponiamo soluzioni che vanno dalla semplice fornitura di un report alla risoluzione vera e propria. Eseguiamo lavori di assistenza, manutenzione ordinaria e straordinaria su impianti elettrici, di distribuzione dell’acqua e anche sull’apparato motore. Diversi lavori riguardano poi le piscine, con interventi su piastrellature e mosaici, che in un ambiente marino sono sottoposti a forti sollecitazioni e a processi di usura”.
Le commesse alla Pmi friulana arrivano dai grandi nomi della cantieristica, Fincantieri in primis (alla cui filiera Cecotti sente con orgoglio di appartenere lavorando stabilmente nei cantieri di Monfalcone, Marghera, Genova e Ancona), da general contractor e da gruppi crocieristici come Carnival Corporation, Msc Crociere e Viking Cruises. Proprio grazie al rapporto con questi grossi interlocutori l’azienda ha compreso anzitempo la direzione che stava prendendo il settore, sempre più innovativo e orientato all’adozione degli standard Esg, anche all’interno della propria filiera.
“Nel 2020 con la pandemia e le navi da crociera ferme mi sono trovata sfortunatamente con molto tempo a disposizione – ricorda l’amministratrice unica Cecotti –. Ho ripreso in mano quindi l’attività di assessment che avevo iniziato in azienda relativamente all’applicazione dei principi di sostenibilità. Abbiamo individuato i punti deboli e quelli di forza, abbiamo cominciato a misurare la Co2 prodotta, quella compensata, e lo stesso abbiamo fatto sugli aspetti legati al lavoro e alla gestione del personale”. Dal 2021 la Sultan di Mariano del Friuli è diventata così un’azienda benefit e nel frattempo ha avviato la richiesta per ottenere un rating Esg. “Sappiamo che ad oggi non esiste uno standard unico, ma lo abbiamo fatto per avere intanto una verifica interna del lavoro interno che stiamo facendo. E infatti gestiamo la misurazione facendo riferimento allo standard Gri (Global Reporting Initiative, ndr) di rendicontazione di sostenibilità”.
Dove nasce allora il problema che affligge la maggior parte delle Pmi? Nel fatto che ogni player, che sia un general contractor o una compagnia armatrice, ha il proprio standard Esg di riferimento e questo si traduce in una mole di questionari da compilare. Tempo e risorse che se ne vanno e che incidono non poco sull’attività di una piccola azienda come la Sultan, 25 dipendenti, otto dei quali soltanto sono suddivisi fra attività amministrative e di ricerca e sviluppo perché tutti gli altri sono impegnati per il lavoro di assistenza a bordo nave.
L’unica soluzione secondo Cecotti è quella di “arrivare a uno standard condiviso”, ma nel frattempo la sensibilizzazione delle aziende è necessaria perché “è un tema complesso ed è complesso misurarlo per una realtà piccola”, sottolinea l’amministratrice unica, che per prendere confidenza con la materia ha frequentato vari corsi di formazione, l’ultimo dei quali organizzato dall’Università di Udine. D’altra parte il mestiere dell’imprenditore è così, spiega ancora, “devi studiare costantemente, informarti, aggiornarti. Anche per poter porre semplicemente le domande giuste”.
Se infatti, da un lato, rischi di mercato nel settore navale non ce ne sono perché gode di buona salute, dall’altro la complessità dell’attività imprenditoriale in sé aumenta di giorno in giorno. “Realtà piccole come la nostra sono sollecitate con procedure sempre più complesse, che richiedono maggiori investimenti. Bisognerebbe provare a unire competenze ed esperienze con altre aziende per diventare più competitivi sul mercato”.

ALLESTIMENTO DEI BALCONI DELLE CABINE
In tema innovazione l’azienda sta portando avanti il progetto Naumatest in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Si tratta della messa a punto di uno strumento per misurare il grado di usura, combinata e accelerata, dei materiali usati in campo navale. “Per ora abbiamo il prototipo e siamo in fase di validazione”, specifica Cecotti, che sottolinea come questa attività abbia assunto un valore strategico per l’azienda. “Abbiamo acquisito un know how importante su materiali innovativi e nuove tecniche di installazione, frutto sia della ricerca condotta all’interno che del rapporto con l’ateneo romano e con il Cnr”, aggiunge. Il progetto è stato finanziato tramite bandi Por Fesr, nell’ambito delle risorse messe a disposizione per il Cluster tecnologico nazionale “Trasporti Italia 2020 del quale facciamo parte”.
Un’innovazione sempre più necessaria per un settore in costante evoluzione. Da qui la difficoltà crescente a trovare competenze specializzate. “Nell’arco degli anni c’è stata una grossa perdita dovuta principalmente al naturale pensionamento delle persone. Il problema è che non c’è stato il ricambio generazionale – spiega –. Sicuramente il ‘mondo nave’ è complesso, così come è complesso stare fisicamente a bordo, ma la cantieristica è uno dei fiori all’occhiello della nostra regione e c’è grande necessità di nuove risorse”, conclude Cecotti.