
Le imprese italiane puntano sulla trasformazione digitale e sul capitale umano per affrontare con successo le sfide che più di tutte caratterizzano i nuovi scenari competitivi e che richiedono manager preparati. È quanto emerge dai risultati dell’Avviso 1/2025 di Fondirigenti, il fondo interprofessionale di Confindustria e Federmanager, i cui termini di partecipazione si sono chiusi da pochi giorni.
Il successo dell’iniziativa testimonia il forte interesse delle imprese per questi temi. A fronte di uno stanziamento di 10 milioni di euro, sono ben 1.072 i piani formativi presentati, per un totale di risorse richieste di circa 13 milioni di euro, con il coinvolgimento di 2.397 dirigenti (in media 2 dirigenti per piano) per 112.356 ore di formazione. Undici, in particolare, sono i piani aggregati, che vedono il coinvolgimento di 39 imprese che, in varie forme, collaborano tra di loro: ad esempio nelle filiere, nelle reti oppure nella catena di subfornitura.
Fra le macroaree proposte, due temi emergono con forza: l’innovazione tecnologica e digitale, che riguarda il 51% dei piani, e il people management, con il 32%: insieme, queste due tematiche interessano oltre l’80% dei piani. Queste scelte strategiche si distribuiscono, però, in modo differente tra grandi imprese e Pmi: le prime puntano con decisione sulla valorizzazione del capitale umano, un investimento coerente con strutture organizzative complesse che richiedono competenze manageriali evolute e una gestione sofisticata delle risorse; le seconde, invece, sfruttano la loro agilità per concentrarsi sull’innovazione tecnologica, cercando soluzioni smart per competere in mercati sempre più caratterizzati da una digitalizzazione ogni giorno più accelerata.

MASSIMO SABATINI
“Con l’Avviso 1/2025 – spiega il direttore generale di Fondirigenti Massimo Sabatini – abbiamo voluto offrire a manager e imprese strumenti utili per affrontare le grandi trasformazioni che caratterizzano questa fase così incerta e che investono tutti gli aspetti del ‘fare impresa’ – dalla produzione all’organizzazione, alla valorizzazione del capitale umano –. Con le loro scelte, le imprese ci mostrano con chiarezza che la trasformazione digitale delle imprese e le persone sono due facce della stessa medaglia”. Dimostrano inoltre, prosegue Sabatini, che “il manager di oggi deve possedere competenze avanzate per curare, allo stesso modo e al tempo stesso, entrambi i profili”.
Le grandi imprese rappresentano quasi la metà dei proponenti (con prevalenza in Lombardia e Emilia-Romagna), ma è buona la partecipazione delle medie (con prevalenza in Emilia-Romagna e Veneto). Ed è in crescita anche la partecipazione delle piccole imprese, alle quali l’Avviso ha riservato una specifica premialità, che superano il 16%. Insieme, le Pmi rappresentano il 54% delle aziende partecipanti. La Lombardia si afferma come best performer seguita da Emilia-Romagna e Veneto. Fra le regioni del Sud, la Campania è in testa alla classifica.
Non manca, ma rimane più contenuto, l’interesse per competenze legate all’internazionalizzazione, all’analisi dei mercati, alla pianificazione della supply chain e alla gestione del rischio. O quello per la sostenibilità, non più vista solo come un obiettivo ambientale, ma come una vera e propria leva di trasformazione organizzativa. Attorno a questo concetto ruotano infatti parole chiave come leadership, governance e strategie, segno di un cambiamento sistemico che tocca l’intera impresa.
Modelli di innovazione, economia circolare ed efficienza energetica si fanno strada, a loro volta, come tematiche significative, e non manca, infine, chi fa riferimento alla crescita inclusiva, che mette al centro non solo i processi, ma anche le persone e i valori che guidano le scelte aziendali.
Rispetto alle metodologie di formazione, quella in presenza (nelle varie forme esperienziali e d’aula) si conferma nettamente come la più utilizzata (93%). La formazione a distanza viene perlopiù impiegata a supporto della formazione in presenza e, sul totale delle ore previste, rappresenta il 7%, di cui il 5% in modalità sincrona e il 2% asincrona, un dato in linea con i precedenti Avvisi.

MARCO BODINI
“L’ottimo risultato dell’Avviso – commenta il presidente di Fondirigenti, Marco Bodini – evidenzia il ruolo prezioso della formazione manageriale nella fase attuale di incertezza: una formazione efficace rende più resilienti le imprese e più capaci i manager nell’affrontare queste grandi trasformazioni, e nel guidare aziende e persone attraverso di esse. Il crescente ricorso a questa leva di competitività fa capire che la consapevolezza sul significato di queste sfide non manca, e che le imprese e i dirigenti vogliono partecipare da protagonisti”.
I piani saranno valutati da una Commissione esterna; la graduatoria dei piani valutati sarà pubblicata sul sito di Fondirigenti.
Per maggiori informazioni: www.fondirigenti.it