Il concetto di impresa e di prodotto è molto legato nella immaginazione comune a quello del fare, del creare, del costruire. Oggi, però, il tema della sicurezza e quello della sostenibilità mettono in evidenza un punto fondamentale: la fine vita di un prodotto, la sua distruzione, deve essere centrale per l’economia generale e per le singole realtà, tanto quanto la sua nascita. Per una questione ecologica certo, ma anche di protezione dei contenuti sensibili, a cominciare da quelli personali.
Partendo da questo punto di vista, nascono nuovi progetti di impresa nel settore terziario non legati al creare materiali, ma al distruggerli. Una faccenda che all’apparenza sembrerebbe semplice e che rappresenta invece un processo delicato e studiato in ogni passaggio.
“La sicurezza e la protezione dei dati di imprese ed enti sono il nostro mestiere”. A spiegarlo è Luigi Corti (nella foto), fondatore e titolare della Trust Code di Tradate, in provincia di Varese, nata nel 2008. Un’azienda che letteralmente si occupa di distruzione: distruzione certificata di documenti cartacei e magnetici. Il progetto, come spesso accade per le Pmi del made in Italy, nasce da una semplice intuizione e dalla necessità di risolvere un problema pratico contingente. Ad un certo punto della carriera imprenditoriale, Corti si trova ad affrontare la trasformazione del suo progetto aziendale iniziale. Si cambia vita, si cambia business. Certamente, ma tutto il materiale e i documenti di quello precedente dove vanno a finire? Ed ecco l’idea, nata proprio dall’esperienza personale e dalla necessità di smaltire la precedente contabilità, in tempi rapidi e in totale sicurezza.
Corti fonda così una piccola impresa, che oggi conta sette addetti, specializzata in attività di ritiro, distruzione e smaltimento di documenti. Un’azienda certificata lungo tutto l’arco del servizio: questo è il quid che fa la differenza, il punto di vista da non sottovalutare per le imprese che si trovassero nella situazione di doversi liberare di documenti di diverso tipo, per le ragioni più varie, come ad esempio un trasloco. Trust Code diventa in breve un riferimento nell’offrire ai clienti la completa gestione dello smaltimento di archivi proprio perché può garantire la massima protezione dei dati sensibili, in linea con tutte le direttive europee sulla protezione dei dati. In un momento in cui la sicurezza, anche informatica, è al centro del dibattito, poterla garantire diventa il punto di forza del servizio.
“Oggi la protezione del dato è centrale per le imprese e per la normativa – spiega Luigi Corti –. Da subito, la nostra azienda si è attivata per operare in conformità con i più rigidi e utilizzati sistemi di lavoro europei. Nel gennaio 2010 siamo stati i primi in Italia ad ottenere la certificazione di qualità ISO 9001:2008 e la certificazione UNI:EN 15713:2009 Secure destruction of confidential material. Quello è stato il punto di partenza per raggiungere l’obiettivo di offrire al cliente la massima garanzia e una policy rigorosa e chiara per ogni stadio del processo. Prioritaria, inoltre, è stata da subito l’attenzione alla sostenibilità per assicurare, anche nella fase dello smaltimento, un processo a regola d’arte. Ritiro, custodia temporanea e distruzione di documentazione confidenziale, personale e sensibile nel rispetto della legge 196/2003, del Gdpr 679/2016 e di quanto previsto dalla normativa europea”.
Ma quali sono i clienti tipo? “Imprese di ogni settore e dimensione, banche, studi professionali, sindacati, enti pubblici, aziende sanitarie, scuole e università: lo smaltimento di documenti riguarda ogni attività che abbia a che fare con dati sensibili o materiali confidenziali e che abbia la necessità di tutelarli fino alla fase ultima della loro vita. Non si tratta di semplice gestione dello spazio, ma di proteggere al 100% la sicurezza dell’informazione dalla presa in carico del servizio allo smaltimento vero e proprio. E questo non vale solo per la carta, ovviamente, ma riguarda anche lo smaltimento di dati su supporti informatici come dvd, cd, hard disk, data cartridge (cartucce, ndr)”.
E concretamente come si sviluppa il processo di distruzione? “Noi proponiamo ai clienti soluzioni su misura e modulabili, con la possibilità dal punto di vista pratico di realizzare il processo di distruzione direttamente nella propria sede, grazie ad una unità mobile di distruzione o nella sede di Trust Code. Dal punto di vista giuridico nel pieno rispetto delle norme, ci assumiamo un obbligo di responsabilità, definito nel contratto di servizio, che riguarda tutte le fasi operative: dal ritiro al trasporto, alle tempistiche, alla nomina di responsabile esterno al trattamento. Il tutto con attenzione alla sostenibilità perché il materiale distrutto viene inviato al recupero per una nuova vita”.
Un consiglio per chi si trova nella situazione di dover distruggere dei materiali? “Il consiglio è quello di evitare il fai da te, rivolgendosi ad aziende specializzate. Si parla tanto di cyber security e dovrebbe farci riflettere: cosa succede quando i nostri dati personali finiscono nelle mani sbagliate? La fine vita di un documento deve essere considerata importante esattamente come la sua nascita. Potenzialmente quello è il momento più delicato per la sicurezza”.