La Settimana della Cultura d’Impresa ha il sapore della tradizione e dell’innovazione. Tradizione perché è una iniziativa che da sedici anni si conferma appuntamento atteso dal sistema associativo per mettere al centro il valore della cultura e della cultura d’impresa, partecipando al contempo a un grande momento di riflessione collettiva. Tradizione anche perché può contare su iniziative come Museimpresa e Pmi Day per la diffusione di una cultura che non parli solo delle, e alle, imprese ma raggiunga anche la società civile e le fasce più giovani.
Allo stesso tempo è una settimana che parla di innovazione nella scelta del tema portante, ogni anno diverso, nelle modalità di svolgimento, nell’articolazione delle proposte e nelle idee che, nei giorni dell’iniziativa, raccontano l’impegno delle nostre imprese.
L’edizione di quest’anno, la XVI°, si è svolta dal 10 al 24 novembre e ha messo al centro i “Linguaggi della crescita: impresa, cultura e territorio”: un’esplorazione nella capacità di interazione tra gli elementi che costituiscono la nostra identità competitiva; un viaggio nell’efficacia del dialogo tra tessuto imprenditoriale e territorio, che trova nella cultura il collante naturale.
Nonostante i numerosi anni alle spalle la manifestazione mantiene inalterato, anzi accresce, il proprio appeal. Quest’anno il Sistema ha presentato un palinsesto di iniziative particolarmente ricco, a conferma dell’entusiasmo e della passione che motivano le associazioni e le imprese. Sono state quasi 50 le attività sviluppate su tutto il territorio nazionale, da Milano a Canosa di Puglia, per raccontare i “linguaggi della crescita”. Tanti i concorsi e i premi legati al cinema e alla letteratura, passando per le visite alle mostre e agli spettacoli teatrali. Non sono mancati gli incontri di approfondimento, i seminari, i workshop e le visite in azienda.
I numeri della partecipazione confermano un forte affiatamento da parte delle associazioni e delle imprese, che ogni anno mettono in campo le migliori energie per raccontare la ricchezza e la bellezza del rapporto che lega impresa, cultura e territorio.
Impossibile dare conto di tutte le attività, ecco qui di seguito un viaggio ideale fra le tappe più importanti della manifestazione.
Assolombarda ha proposto quattro appuntamenti per valorizzare il patrimonio culturale d’impresa, attraverso un concorso rivolto a giovani registi, letture con gli autori e aperture straordinarie.
Anche Biella e Treviso hanno deciso di partecipare lanciando rispettivamente un concorso letterario e un incontro per la proiezione di un film e incontro con gli attori.
Ancora cinema per l’incontro organizzato da Confindustria Genova, che ha coprodotto, insieme alla Fondazione Ansaldo, un film destinato a circa 800 studenti degli istituti secondari.
Emilia Romagna e Toscana hanno aderito alla Settimana della Cultura offrendo l’opportunità di assistere a letture di opere e di partecipare a concorsi letterari, come il Premio Guidarello Giovani. Incontri diretti a stimolare il potenziale più creativo dei partecipanti.
Forte è stata anche la presenza di Unindustria.
Gli incontri sono stati numerosi e finalizzati al racconto delle eccellenze territoriali, con uno sguardo proiettato sulle sfide che attendono le imprese di oggi e sulle possibili risposte. E ancora, è stato riproposto anche quest’anno il percorso espositivo organizzato a Napoli dall’Archivio storico Enel con l’intento di far scoprire ai visitatori la storia dell’azienda, le tappe fondamentali dell’elettrificazione italiana e il cambiamento che ha subito il linguaggio utilizzato nelle varie epoche per descrivere le forme di energia. Anche la proposta di Confindustria Bari-Bat si è mostrata particolarmente vivace, esplorando, attraverso diversi seminari, il rapporto tra arte, scienza e tecnologia. Questi sono solo alcuni esempi che raccontano quanto l’impresa sia sempre più attore sociale, attivatore di energie, integratore culturale delle comunità di cui fa parte.