È stata inaugurata il 1° luglio, a Milano, l’installazione “Mind The STEM Gap – A Roblox Jukebox” che mira ad avvicinare le donne alle discipline Stem, ma non solo.
L’istallazione, in dialogo con la 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano “Unknown Unknowns – An Introduction to Mysteries” nasce da un’idea della Fondazione Bracco che conferma così il proprio impegno a favore dell’accesso di bambine e ragazze alla scienza, proponendo un videogioco immersivo e interattivo, rivolto non solo a bambine e ragazze, ma a chiunque (dai 10 anni in su), attraverso linguaggi e tecnologie innovative. L’obiettivo è avvicinare i ragazzi al tema delle discipline Stem per superare la disparità di genere, incrementare la consapevolezza del contributo che le donne possono dare alla scienza, rimuovere stereotipi e pregiudizi.
L’installazione immersiva propone un viaggio virtuale attraverso sei livelli del gioco che corrispondono agli altrettanti temi del Manifesto Mind the Stem Gap: linguaggio, stereotipi culturali, modelli di comportamento, pensiero critico, fiducia in sé, accesso ai saperi. Ciascun livello, dedicato a un diverso ambito scientifico, è introdotto da una donna d’ispirazione – una “Virgilia” – che ha fatto la differenza nel proprio campo e che accompagna il giocatore. Al termine del viaggio, il giocatore può firmare il Manifesto Mind The Stem Gap: un ultimo e significativo gesto, ma concreto, per testimoniare attenzione a un tema che condiziona lo sviluppo scientifico.
Fruibile fino al prossimo 31 ottobre, l’iniziativa è supportata e promossa anche dalla Fondazione Mai di Confindustria, in prima linea nella sfida che è innanzitutto culturale: lo Stem gap è ancora presente e radicato nel Paese. La Fondazione Mai e Confindustria, infatti, attraverso tutto il sistema associativo, opereranno in sinergia per dare visibilità e diffusione al progetto e per assicurare la piena partecipazione dei ragazzi, sensibilizzandoli sul tema dell’empowerment femminile e del superamento della differenza di genere nell’accesso alle discipline Stem per le donne. “Dobbiamo incuriosire i giovani e le loro famiglie per orientare una scelta che porti crescita personale e occupabilità”, afferma il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Giovanni Brugnoli, che ha partecipato all’inaugurazione.
In questo senso il Piano nazionale di ripresa e resilienza raccoglie pienamente la sfida affiancando ai tre assi strategici condivisi a livello europeo (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale), anche tre priorità trasversali, tra cui quella di promuovere la parità di genere. Si tratta di obiettivi che non sono affidati a singoli interventi circoscritti, ma perseguiti direttamente o indirettamente in tutte e sei le missioni del piano.
Se è vero che in Italia si è fatto qualche timido passo in avanti – secondo i dati del ministero dell’Università e della ricerca, nel 2021 il 22% delle ragazze iscritte all’università ha scelto un corso Stem, in aumento rispetto agli anni precedenti; in crescita del +15,7% le immatricolazioni ai corsi di informatica e tecnologie Ict –, è altrettanto vero che complessivamente i laureati in materie Stem sono solo il 24,7%, quindi, meno rispetto a Francia (26,8%), Spagna (27,5%) e Germania (32,2%).
“L’educazione delle più giovani è una leva essenziale per l’empowerment femminile” – commenta Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco e della Fondazione Mai, da sempre attive su questi temi. “L’accesso delle donne al mondo della scienza è ancora fortemente ostacolato da pregiudizi e stereotipi di genere, trasmessi, talvolta inconsapevolmente, alle bambine da famiglia e amici”, conclude.
(Foto di copertina di Delfino Sisto Legnani ©Fondazione Bracco)