

CRISTINA E JACOPO POLI
Fondata dalla famiglia Poli nel 1898 a Schiavon, vicino a Bassano del Grappa, nel cuore del Veneto, Poli Distillerie è l’unica realtà italiana selezionata dalla guida viaggi Lonely Planet tra le dieci distillerie artigianali al mondo che meritano di essere visitate.
Oggi conta più di 30 dipendenti: una squadra affiatata che riflette l’anima artigianale e la dedizione familiare che da sempre guidano l’azienda. Le due sedi del Poli Museo della Grappa, con oltre 150mila visitatori l’anno, sono fra i musei d’impresa più visitati d’Italia e rappresentano un tributo alla Grappa e all’arte della distillazione.
Scopriamo come funzionano con Jacopo Poli, titolare di Poli Distillerie e curatore della Biblioteca dello Spirito.
Come nasce l’idea di creare una biblioteca aziendale?
La “Biblioteca dello Spirito” è un’estensione naturale della passione della famiglia Poli per la Grappa e per l’arte della distillazione. Si tratta di un progetto che ha assunto sempre più valore nel corso del tempo: per decenni, infatti, mi sono dedicato a raccogliere testi tecnici, libri storici, manuali e pubblicazioni rare inerenti ai distillati, con l’intento di custodire il sapore e il sapere racchiusi in una goccia di distillato.
A un certo punto, la collezione è diventata talmente ricca e significativa da divenire il nucleo principale del Poli Museo della Grappa, la cui sede di Bassano del Grappa è stata aperta nel 1993.
Nel 2011 ha fatto seguito la seconda sede di Schiavon, sempre con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale legato alla più rinomata acquavite italiana e metterlo a disposizione di studiosi, appassionati e visitatori curiosi.
Quanti libri avete e quanti libri comprate al mese/all’anno? Con quali criteri li scegliete?
Attualmente la Biblioteca dello Spirito conta circa 3mila volumi, antichi e contemporanei, dedicati alla Grappa, alla distillazione e più in generale al mondo degli spirits. Alcuni libri sono di estrema rarità e risalgono al Cinquecento, come il Liber de arte distillandi di Hieronymus Brunschwig dell’8 maggio 1500, uno dei primi testi stampati sull’argomento.
I nuovi acquisti vengono selezionati sulla base della loro attinenza con i temi del museo: distillazione, liquoristica, arte botanica e cultura del bere. Non c’è un numero definito di nuovi volumi che inseriamo ogni anno nella nostra raccolta, in quanto questo dipende da diversi fattori, tra cui la possibilità di trovare e acquisire nuovi testi tramite aste, biblioteche antiquarie e canali specializzati.
Un ulteriore fattore è l’entità dei proventi degli showroom Poli, il cui ricavato (diverso di anno in anno) viene devoluto interamente a sostenere la ricerca, lo studio e la manutenzione della Biblioteca e del Museo. L’obiettivo, comunque, non è tanto la quantità, quanto il valore storico e documentale dei contenuti.
In considerazione della loro importanza specialistica, la Biblioteca dello Spirito e l’Archivio Storico del Poli Museo della Grappa hanno ottenuto il Riconoscimento della Regione Veneto con decreto n. 136 del 18 novembre 2022.

MUSEO DELLA GRAPPA – INTERNO DELLA SEDE DI BASSANO
La biblioteca è aperta al territorio oppure pensate di farlo nel prossimo futuro?
Data la delicatezza e la rarità dei testi antichi, la biblioteca è consultabile in loco, previa richiesta, a fini di ricerca.
Una parte consistente della Biblioteca e dell’Archivio Storico del Poli Museo della Grappa è stata digitalizzata, con l’obiettivo di renderla accessibile gratuitamente al grande pubblico, ed è già disponibile sul sito, che permette una consultazione online dei contenuti più significativi.
Che accoglienza ha ricevuto da parte del personale? Come viene utilizzata?
Il team della distilleria riconosce con orgoglio il valore storico, tecnico e scientifico della Biblioteca dello Spirito. È considerata una testimonianza fondamentale dell’evoluzione del settore e fonte d’ispirazione per attività di ricerca e di comunicazione.
Di questo asset si sono avvantaggiate anche molte aziende del settore, che hanno attinto liberamente al patrimonio librario reso disponibile dal Poli Museo della Grappa, che ritiene pertanto di avere contribuito in modo significativo alla crescita culturale del comparto degli spirits.
Che tipo di impegno, economico o di altro tipo, è stato necessario?
L’impegno e le risorse richieste per dare forma e sostanza alla Biblioteca dello Spirito sono stati importanti e non hanno goduto di alcuna sovvenzione esterna. Come avviene spesso nel caso di attività culturali, si tratta di un investimento a fondo perduto che non ha un ritorno economico ma un ritorno di valore nel lungo periodo.
Fin dall’inizio, un esperto di libri antichi e due archivisti, che si sono occupati di catalogare e digitalizzare il materiale, affiancano me, nella mia veste di curatore della Biblioteca, e mia moglie Cristina, responsabile delle due sedi del Poli Museo della Grappa.
Oltre all’aspetto economico e finanziario, l’investimento maggiore è stato in tempo e cura. Un’azienda che volesse intraprendere un progetto del genere, dovrebbe sicuramente ponderare bene i costi che potrebbe comportare al fine di allocare le risorse adeguate.
(Testo raccolto da Marta Gianzini)
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