L’industria culturale e creativa produce una quota non trascurabile della ricchezza in Italia: 89,9 miliardi di euro nel 2016, pari a circa il 6% del Pil. Offre opportunità di occupazione per 1,5 milioni di persone e negli ultimi anni, come si evince dal Rapporto Symbola 2017, è in continua crescita (+1,8% nel 2016). Sono dati importanti, cui aggiungere le ricadute sul turismo.
Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, è da sempre impegnata a promuovere lo sviluppo della filiera turistico-culturale: solo negli ultimi cinque anni ha sostenuto investimenti di oltre 2.800 imprese, in larga misura localizzate al Sud (93%).
Si tratta di Pmi che hanno valorizzato le eccellenze locali, i mestieri e l’artigianato, i servizi per la gestione dei beni culturali, sviluppando, in alcuni casi, anche tecnologie per le produzioni creative.
Dal 2016 Invitalia, in collaborazione con il ministero dei Beni culturali e del turismo, ha avviato il programma di incentivi, “Cultura Crea”. Con una dotazione finanziaria di oltre 100 milioni di euro, resa disponibile dal Programma operativo nazionale “Cultura e Sviluppo 2014-2020”, rappresenta una delle più importanti e concrete iniziative a supporto dello sviluppo della filiera culturale.
Il programma sostiene gli investimenti (fino all’80%) con un mix di finanziamenti agevolati a tasso zero e contributo a fondo perduto. Una particolare attenzione è riservata alle iniziative proposte da imprese a maggioranza femminile o giovanile, per le quali le agevolazioni possono arrivare fino al 90% dell’investimento.
Al 1° settembre 2017, in un anno di attività, “Cultura Crea” ha permesso di sostenere gli investimenti di 99 imprese (di cui il 70% startup), per oltre 15 milioni di agevolazioni concesse. I business plan presentati sono complessivamente 660.
Tante le proposte arrivate ad Invitalia, alcune non coerenti con gli obiettivi dello strumento, un fenomeno riconducibile a una errata interpretazione della finalità delle agevolazioni da parte dei proponenti.
Tanti i business plan con idee interessanti, ma deboli dal punto di vista progettuale. Invitalia, con un’intensa azione di accompagnamento al business planning, sta contribuendo a reindirizzare la domanda imprenditoriale e i risultati sono in netto miglioramento.