State già scaldando i motori per il Pmi Day 2017?
Certo e quest’anno sarà una partenza sprint, perché alla consueta grande partecipazione si affiancheranno diverse importanti novità.
Il Pmi Day 2017 avrà un focus sul tema della lotta alla contraffazione, fenomeno che crea diseconomie e disvalore, incidendo negativamente sulla reputazione del nostro made in Italy che invece dobbiamo difendere sempre di più. E questo anche considerando che in una fase in cui i dati ci dicono, come evidenziato dal Centro Studi Confindustria, che c’è un forte incremento delle esportazioni, la tutela dei nostri prodotti e servizi non può che essere una leva fondamentale.
L’idea di puntare l’attenzione su questo tema nasce dalla sinergia con il Gruppo tecnico “Made in” di Confindustria guidato da Paolo Bastianello. Insieme abbiamo condiviso l’obiettivo di parlare ai giovani di questo problema e dell’importanza di essere consapevoli degli effetti che esso produce sulla nostra economia e sull’occupazione, affinché la battaglia contro la contraffazione sia un impegno di tutti.
Lo faremo anche in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico – Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che aprirà una sessione straordinaria di “Io sono originale”, un concorso a premi realizzato attraverso un App/gioco per promuovere una maggiore consapevolezza sul tema della contraffazione.
C’è poi l’importante conferma della partnership con Confagricoltura, grazie alla quale il coinvolgimento in diversi territori di alcune aziende agricole consentirà di valorizzare la filiera agroalimentare.
Quali altre novità?
La nostra iniziativa diventa sempre più internazionale: oltre che nei Balcani, come lo scorso anno, il Pmi Day si svolgerà infatti anche in Belgio, in collaborazione con la Delegazione di Confindustria a Bruxelles, dove ad aprire le porte agli studenti sarà il Gruppo 4M di Battice (Liegi), leader europeo nel settore della costruzione di pavimentazioni attraverso l’utilizzo di resine resistenti e di alta qualità. Alla guida del gruppo è Domenico Petta, che è anche console onorario di Italia a Liegi. Grazie poi al network stabilito con la Miami Scientific Italian Community, un’organizzazione no-profit di diritto americano che aggrega una vasta comunità scientifica italiana in Florida oltre a università, enti di ricerca privati e pubblici presieduta da Fabio De Furia, il Pmi Day approda negli Stati Uniti, dove diverse imprese italiane racconteranno oltre oceano il nostro saper fare.
Alla luce di questi sviluppi, il nostro auspicio è che il Pmi Day possa diventare sempre di più un progetto a perimetro internazionale, anche in una visione di promozione del sistema-paese all’estero, e in tal senso abbiamo già ricevuto sostegno a livello istituzionale.
Lei è responsabile del progetto dalla prima edizione. Qual è il segreto del successo di questa iniziativa?
Alla base di ogni progetto di successo c’è un’idea vincente. Il Pmi Day è un’iniziativa fortemente vissuta nel nostro sistema, seguita dalle scuole e che ha trovato condivisione anche presso altre organizzazioni imprenditoriali e interlocutori istituzionali.
Siamo riusciti negli anni a trasmettere il valore dell’impresa quale patrimonio comune e presupposto fondamentale di crescita, che deve servire a ridurre l’iniquità sociale e a diffondere il benessere collettivo.
Piace il format dell’iniziativa che porta i giovani, e non solo, laddove si producono beni e servizi e si concretizza il talento e l’impegno degli imprenditori e dei loro collaboratori. Consente ai ragazzi di “vivere” l’impresa e i suoi valori e di fare una vera e propria esperienza di alternanza scuola-lavoro.
Credo vada sottolineato anche il valore di un metodo che è stato quello di affidare la progettualità dell’iniziativa ad un gruppo di lavoro composto da imprenditori con definiti ambiti di coordinamento territoriale.
L’impegno corale su questa iniziativa degli imprenditori e delle Associazioni, a livello nazionale e sui territori, ha fatto del Pmi Day un’attività di sistema, espressione del “fare squadra” della Piccola Industria, valorizzando le diverse competenze e sensibilità.