L’insieme degli incentivi fiscali messi in gioco dal piano Industria 4.0 (iperammortamento, superammortamento, eventuali crediti d’imposta) sta facilitando la modernizzazione della struttura industriale italiana. Tale modernizzazione si tradurrà, però, in maggiore competitività solo nella misura in cui le nuove tecnologie saranno inserite in processi di trasformazione digitale e di trasformazione dei modelli di business. L’adozione di specifiche tecnologie potrà favorire l’aumento della produttività puntuale di specifiche aree aziendali o reparti produttivi, ma è solo l’integrazione delle tecnologie digitali nel ripensamento dei modelli di business che consentirà il miglioramento non episodico della competitività.
In quest’ottica i principi e delle metodologie del Lean Thinking (nella loro versione più recente e aggiornata) rappresentano le fondamenta strategiche e organizzative essenziali al ripensamento dei processi e modelli di business.
L’utilizzo delle logiche di Lean Startup per innovare prodotti e servizi, l’adozione dei principi e delle metodologie di Lean Product and Process Development, l’applicazione delle logiche di supply chain lungo tutta la filiera sono tre esempi di “software manageriale” indispensabili a dare significato e sostanza alle trasformazioni digitali.
Di queste logiche e metodi si parla ad ottobre a Venezia, allo European Lean Summit 2017 Un appuntamento, patrocinato da Piccola Industria Confindustria, dove i fondatori e massimi esperti del Lean Movement internazionale – Jim Womack, Dan Jones e John Shook – condividono le migliori esperienze internazionali sul tema, mentre le imprese lean italiane più brave raccontano le loro esperienze e un team di esperti italiani e internazionali offre opportunità di apprendimento pratico sulle metodologie di lean transformation.
Ci sono cinque modi principali in cui l’applicazione delle tecnologie digitali, integrata e coniugata al lean thinking, può contribuire significativamente a migliorare la competitività delle nostre imprese, in particolare di quelle medie e piccole.
La prima è quella dell’automazione di interi “value streams” nell’ottica di garantire la massima flessibilità e customizzazione, al servizio dei clienti. L’utilizzo della robotica di ultima generazione (micro robotica) e della manifattura digitale saranno critici non tanto e non solo per l’aumento della produttività, quanto per la riduzione dei lotti minimi di produzione e il miglioramento dell’EPEx (every part every).
La seconda è quella della digitalizzazione dei “lean tools”, cioè del potenziamento degli strumenti del lean thinking integrando massicciamente al loro interno dati e informazioni e facilitandone l’utilizzo da parte degli operatori. Esempi in questo senso sono le nuove versioni dei sistemi di “kan ban”, di visual management e di Tpm in remoto, per non parlare del potenziale utilizzo dei droni nell’assistenza degli operatori produttivi.
La terza è la transizione verso business analytics complessi e l’integrazione dei Big Data non solo per la gestione dei processi produttivi (logistica distributiva e manifatturiera anticipativa, controllo e assicurazione qualità in tempo reale, Voice of the Customer integrato nello sviluppo prodotto, wearable per la gestione delle persone), ma anche e soprattutto per il loro miglioramento.
La quarta è l’adozione delle logiche di lean/agile software development. Sempre più i prodotti integreranno massicciamente componenti elettroniche e di software per cui le imprese dovranno attrezzarsi per sviluppare in modo efficace e tempestivo il software necessario.
La quinta, e più importante, è l’utilizzo delle metodologie di lean startup e di Lean Product Process Development per l’innovazione di prodotto/processo radicale e la ridefinizione dei modelli di business. Queste metodologie sono finalizzate a mantenere le imprese focalizzate sulle esigenze dei clienti e sulla identificazione tempestiva di nuove opportunità di business.
In sostanza è solo attraverso trasformazioni digitali integrate e basate sui principi del lean thinking (customer centricity, waste reduction, logica sperimentale, miglioramento continuo, ecc.) che le nuove tecnologie consentiranno miglioramenti strutturali di competitività.