
Rafforzare la conoscenza delle reti e monitorare un fenomeno che conta oltre 31mila imprese coinvolte in più di 5mila reti d’impresa, di cui l’85% di reti-contratto. È questo l’obiettivo della collaborazione tra RetImpresa, Università Ca’ Foscari Venezia e InfoCamere, che ha dato vita all’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’Impresa, costituito il 26 ottobre con la firma di un Protocollo d’Intesa.
Le reti si confermano un moderno strumento di politica industriale, in grado di sostenere la crescita delle Pmi in aree di interesse strategico, quali trasformazione digitale 4.0, innovazione, internazionalizzazione, economia circolare.
Attraverso la rete si rafforza la capacità produttiva, l’efficienza dei processi, le competenze specialistiche e manageriali nonché la diversificazione delle fonti di finanziamento. Il fenomeno è diffuso su tutto il territorio nazionale, in particolare tra imprese che operano nel settore dell’agricoltura, seguite da quelle del manifatturiero, del commercio e delle costruzioni.
La definizione di policy e azioni specifiche, che sappiano premiare e incentivare i processi aggregativi, presuppone una mappatura dettagliata delle evoluzioni del fenomeno. Questa è l’attività che svolgerà l’Osservatorio, in primo luogo attraverso l’elaborazione di un report annuale.
Di tutto questo si è parlato nel corso dell’evento realizzato in Confindustria da RetImpresa, che nell’occasione ha anche diffuso i risultati dell’Indagine sul Fabbisogno Finanziario della Rete, avviata nell’aprile scorso per far emergere le attuali e concrete esigenze finanziarie delle reti e avviare così iniziative mirate con i vari soggetti istituzionali, accademici e del mondo finanziario.
All’indagine hanno partecipato 38 tra reti e consorzi, che aggregano oltre 650 imprese di tutte le macro-aree del Paese e di diversi settori produttivi, dalla meccanica e automotive alla moda e arredo, dall’agroalimentare all’ICT, dall’efficienza energetica alla logistica. I risultati emersi evidenziano, da un lato, che le reti percepiscono come ancora insufficiente l’attuale livello di sostegno offerto dal sistema finanziario; dall’altro, mostrano però un grande interesse a rafforzare la collaborazione con gli operatori finanziari attraverso un confronto più strutturato su strumenti, sia esistenti che nuovi, ritagliati sulle loro esigenze specifiche. Interesse prevalente delle reti è rivolto ai finanziamenti per l’internazionalizzazione, seguiti da innovazione e ricerca e credito di filiera; mentre il gruppo CDP, con SACE e SIMEST, e gli istituti bancari sono i partner con cui rafforzare la collaborazione.
Infine, ricorre nelle risposte l’esigenza di introdurre il “rating di rete”, un meccanismo cioè che consenta di valutare nel suo complesso la qualità della rete e del programma comune di attività ai fini dell’accesso al credito e agli altri strumenti finanziari.