ACCORDO PICCOLA INDUSTRIA/INTESA SANPAOLO
Formazione, passaggio generazionale, filiere e sostenibilità. Sono questi gli aspetti sui quali Piccola Industria e Intesa Sanpaolo focalizzeranno le iniziative da svolgere nei prossimi mesi. Con l’Addendum “Progettare il futuro. Promuovere una nuova cultura d’impresa per una crescita sostenibile”, firmato il 19 aprile dal presidente di Piccola Industria Carlo Robiglio e dal Responsabile Divisione Banca dei territori Isp Stefano Barrese, l’accordo triennale lanciato alla fine del 2016 entra nella seconda fase.
Si tratta di un ulteriore passaggio, formalizzato in occasione del Consiglio centrale di Piccola Industria e alla presenza del presidente Vincenzo Boccia, della collaborazione ormai storica, avviata nel 2009, con la quale si è sempre cercato di mettere a disposizione delle Pmi soluzioni in linea con le esigenze congiunturali.
Nel tempo è diventato un vero e proprio strumento di politica industriale e nel 2017, ad esempio, grazie all’accordo sono stati erogati alle imprese più di 30 miliardi di credito, di cui oltre 17 miliardi alle Pmi.
Oggi, riprendendo gli aspetti prioritari dell’attuale presidenza di Piccola Industria, si punta con decisione sulla cultura di impresa, intesa come la capacità degli imprenditori di cogliere le soluzioni e gli strumenti disponibili per far esprimere tutto il potenziale alla propria azienda.
L’obiettivo condiviso è promuovere la sostenibilità, in tutte le sue accezioni –economica, sociale e ambientale – e un nuovo modo di fare impresa che metta quante più imprese nelle condizioni di sapersi adattare al cambiamento e di governarlo.
Alla base di tutto vi è la conoscenza. Imprenditori e collaboratori potranno accedere a un insieme di iniziative informative e formative tra cui “Skills4Capital”, un nuovo corso realizzato da Intesa Sanpaolo Formazione, funzionale a far comprendere, soprattutto alle aziende più piccole, le strategie e le soluzioni più adatte per aprire il capitale al mercato, migliorare la governance, rendere la comunicazione più efficace e valorizzare i talenti e le competenze aziendali.
Si tratta di una formazione che potrà contribuire a migliorare il merito creditizio e che, tra l’altro, aiuterà a far emergere i requisiti, presenti in molte aziende, per accedere anche al Programma Elite di Borsa Italiana. Proseguirà inoltre Digital4Export, il corso di alta formazione cofinanziato dell’Ice, con cui fornire alle Pmi nozioni e tecniche per rafforzare la comunicazione digitale per l’internazionalizzazione. La seconda edizione, che ha preso il via a Torino e che tra il 2018 e il 2019 toccherà anche Pordenone, Ancona, Caserta, Varese e Cosenza, sarà ulteriormente arricchita da una fase di coaching su esigenze segnalate dalle imprese che prenderanno parte ai corsi.
Altro aspetto innovativo dell’Addendum è l’attenzione al passaggio generazionale, la cui corretta pianificazione è – e sempre più sarà – un aspetto essenziale per assicurare la capacità competitiva del nostro Paese. In Italia, infatti, l’85% delle imprese è a conduzione familiare con un’età media dei titolari in crescita. Ma nessuno ha voglia di fermarsi. Anzi, si tratta di un momento delicato nella vita di un’azienda che se affrontato adeguatamente può permettere di cogliere nuove opportunità.
Per questo, si realizzeranno iniziative con cui diffondere best practice nella logica di contaminazione con percorsi aziendali di successo e le nuove tecniche di gestione aziendale.
Guardando ai profondi cambiamenti del contesto competitivo e alle sfide sempre più elevate alle quali le Pmi devono poter far fronte, proseguiranno le iniziative volte a sostenere l’innovazione e a garantire al contempo una crescita sostenibile e duratura.
Con la sigla dell’Addendum, rimarrà pertanto centrale l’impegno a diffondere le opportunità del piano Impresa 4.0 e si collaborerà anche sul tema dei Digital Innovation Hub di Confindustria per diffondere la conoscenza delle tecnologie digitali.
In relazione alla sostenibilità economica saranno promossi sia il modello di rating corporate di Intesa Sanpaolo che valorizza gli intangibili – validato nel corso del 2017 e realizzato anche grazie alla collaborazione con Confindustria – sia il Programma Filiere. Al riguardo sarà importante far emergere il ruolo del capo filiera non solo nel trasferire il proprio merito di credito al fornitore, ma anche nel contaminare con la propria cultura industriale e competenze la catena di fornitori.
Un focus particolare è dedicato anche alla sostenibilità ambientale con iniziative da realizzare congiuntamente sull’economia circolare e per diffondere la cultura della resilienza – aspetto che conosciamo molto bene – intesa come strategia di prevenzione dei rischi ambientali e di messa in sicurezza degli immobili industriali, anche
attraverso soluzioni finanziarie e assicurative ad hoc. Ultima, ma non meno importante, sarà la sensibilizzazione delle Pmi sul welfare aziendale quale chiave strategica funzionale all’aumento della produttività delle imprese e a migliorare il benessere e la qualità della vita dei collaboratori. In questo ambito Intesa Sanpaolo, oltre a mettere a disposizione la piattaforma Welfare Hub, intende far emergere le migliori pratiche anche al fine di un inserimento del welfare aziendale nel merito di credito.
Come già fatto in passato, prenderà il via sul territorio una serie di eventi da organizzare, in collaborazione con le associazioni del Sistema, negli stabilimenti delle aziende già avanti sui temi prioritari dell’Addendum, ad esempio imprese innovative, sostenibili, che fanno del welfare aziendale una strategia di competitività oppure che hanno superato con successo il passaggio generazionale. Il calendario degli eventi è consultabile sul sito di Confindustria nella sezione di Piccola Industria.