Quali sono gli obiettivi dell’accordo tra la Luiss e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia?
La Luiss Guido Carli e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sono due realtà da anni impegnate nella ricerca dell’eccellenza e nella divulgazione culturale e scientifica.
Combinando le rispettive expertise, l’accordo ha l’obiettivo di promuovere la cultura musicale, manageriale e sociale attraverso un programma di iniziative congiunte volte al conseguimento di obiettivi comuni per la valorizzazione di competenze distintive. Lavoreremo insieme sul tema trasversale della leadership con una metodologia didattica esperienziale e innovativa.
Il leader ha sempre più bisogno di energia per la mente, di sviluppare la capacità di vision e di trovare fonti di ispirazione. Tutto ciò avviene tramite lo sviluppo di competenze interdisciplinari che vengono alimentate dalla creatività e dalle connessioni che la musica può stimolare.
Si cerca inoltre di diffondere nelle classi dirigenti aziendali la capacità di “fare squadra”, così come un direttore “fa orchestra”, trasformando il suono di singoli strumenti in una inconfondibile armonia.
Come sono organizzate le attività?
Nel progetto con Santa Cecilia ci rivolgeremo a tre tipi di pubblico ai quali offriremo diverse attività articolate su tre filoni: un programma di quattro incontri rivolto agli studenti dei corsi di laurea Luiss che si confronteranno con gli studenti dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, su come si costruisce la leadership finalizzato alla connessione tra mindset diversi, ma accomunati da aspettative e percorsi di crescita comuni.
Il secondo filone consiste in un programma di alta formazione per il mercato executive sulle dimensioni della leadership finalizzato ad un arricchimento culturale e tecnico-manageriale dei partecipanti attraverso lo sviluppo di un’attività didattica e divulgativa basata sul parallelismo tra temi di matrice aziendale e concetti e tecniche proprie della composizione ed esecuzione musicale.
Infine, il terzo filone prevede incontri e iniziative a livello internazionale sugli stili di leadership ed è volto a mettere in connessione diverse esperienze manageriali e contesti universitari per aprire un dialogo internazionale.
Perché l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è importante?
L’Accademia ha una storia di quasi 500 anni, è un tesoro dell’umanità non solo da un punto di vista musicale, ma anche sociale e relazionale. Parlando di internazionalizzazione la musica è un linguaggio universale e Santa Cecilia è il tempio di questo linguaggio.
Alla fine dello scorso anno l’orchestra con il Maestro Pappano sono rientrati da un tour di tre settimane in Corea e Cina, dove hanno riscosso un grandissimo successo. I concerti sono stati affollati di giovani affamati di sapere. Mi ha sorpreso vedere le immagini del dopo concerto in cui mille ragazzi fanno la fila per un autografo del Maestro Pappano, come noi siamo abituati a vedere nei concerti delle pop star.
In Corea la musica classica, Beethoven, Rossini, Verdi rappresentano l’intrattenimento più trendy tra i giovani; quello che a loro interessa è il dialogo costante fra tradizione e innovazione, che sono la loro fonte di ispirazione. Mi auguro che questi percorsi offerti da Luiss e Accademia di Santa Cecilia, in particolare quello rivolto agli studenti dei corsi di laurea, riscuotano lo stesso successo.
Ci saranno, infine, sviluppi internazionali?
Stiamo pensando a incontri nei luoghi in cui l’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Maestro Antonio Pappano saranno in tour nel 2019 e in cui la Luiss ha
accordi con importanti università straniere. Dureranno un giorno e saranno strutturati sulla falsa riga del programma Musica e Management in cui le dimensioni dei diversi
stili di leadership saranno messe in connessione con i programmi musicali.
La musica come linguaggio universale e il parallelo con i temi manageriali scelti stimoleranno il dibattito dei partecipanti, che metteranno a confronto le diverse esperienze al fine di aprire un dialogo internazionale e di attivare connessioni in diversi ambiti di mercato, di cultura e di visione futura.
MUSICA E MANAGEMENT
Il programma
Il percorso di formazione della Luiss Business School in Musica e Management offre lo spunto per riflettere su quattro dimensioni della leadership proprie del manager d’impresa. Ognuna è stata associata a un concerto dell’Accademia e a un interprete d’eccezione.
Il primo incontro, sul tema “Diversity management”, si è tenuto il 30 gennaio e ha avuto come interprete il Maestro Antonio Pappano. In programma due compositori, Schoenberg e Gershwin.
La connessione tra il tema manageriale e musicale nasce dal fatto che i due compositori sono state personalità fondamentali del pensiero ebraico nella vita musicale di continenti molto diversi. E anche nel contesto d’impresa il confronto con la diversità è ormai quotidiano.
Di seguito i prossimi appuntamenti:
27 febbraio – “Ascolto, feedback e motivazione”, incontro con Andres Orozco-Estrada e la settima sinfonia di Dmitri Sostakovich.
Scritta durante l’assedio di Leningrado da parte dell’esercito nazista, in breve tempo l’opera è divenuta un vero manifesto della resistenza antinazista e un affresco della vita russa. La capacità di ascoltare e riconoscere i bisogni della squadra è una delle caratteristiche salienti dell’imprenditore di successo, del manager, ma anche del direttore d’orchestra, che ottiene i migliori risultati se i musicisti lo seguono ed esprimono tutte le loro potenzialità.
20 marzo – “Execution e organizzazione”, concerto per due pianoforti e orchestra di Bruch. Si tratta di un evento raro anche nella storia del concerto solistico e impone un controllo assoluto e un rigore totale nel coordinamento tra i due solisti, l’orchestra e il direttore. Non a caso le protagoniste di questo concerto sono le sorelle Labeque, una delle quali moglie del direttore Bychkov, come a sottolineare che, anche attraverso una sintonia privata, un codice quasi familiare, si trova l’equilibrio gestionale tra famiglia
e azienda, tra pubblico e privato.
29 maggio – “Corporate Identity”, seconda sinfonia di Mahler. È l’esempio perfetto di testo attraverso il quale l’istituzione musicale, le masse artistiche, i solisti e il direttore mettono in gioco fra di loro e con il pubblico la loro capacità di comunicare contenuti al livello più alto. Allo stesso modo la capacità del manager come generatore di identità collettiva e d’impresa è decisiva per un’impostazione incisiva del brand e della riconoscibilità dell’azienda.