di Licia Mattioli, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione Confindustria
La seconda edizione di Milano XL si è confermata un successo, che ha dato visibilità a molte nostre imprese e settori del made in Italy. Si è trattato, infatti, di un’occasione straordinaria per far conoscere ad un pubblico più ampio le eccellenze della nostra manifattura che contribuiscono a valorizzare il settore della moda in occasione della Milano Fashion Week.
Lo spirito di squadra e di sistema che è stato alla base del progetto si è confermato uno schema vincente che mi auguro si possa replicare non soltanto l’anno prossimo, ma possa arrivare a diventare un modello di riferimento. Se il Paese fa sistema e c’è collaborazione tra pubblico e privato i risultati arrivano. Grazie alle installazioni nei punti strategici della città, molti cittadini di tutto il mondo hanno scoperto che la realizzazione di abiti e accessori delle principali griffe italiane è possibile grazie al prezioso lavoro di artigiani e imprese della filiera, che sanno coniugare competenze, antichi saperi e tecniche sofisticate, invidiati da tutto il mondo.
Le installazioni dei settori coinvolti riguardano i comparti della gioielleria con Federorafi, dell’occhialeria con Anfao, della pelle con UNIC, dei tessuti con Milano Unica e della cosmesi con Cosmetica Italia. Queste cinque associazioni rappresentano circa 22mila aziende, che impiegano 225mila addetti, con un fatturato complessivo di quasi 50 miliardi di euro.
Si tratta di numeri significativi che contribuiscono ad affermare il made in Italy nel mondo, grazie anche alla continua attività di ricerca, innovazione spesso orientata ad uno sviluppo sostenibile.
E questa edizione della mostra ha avuto come fil rouge la sostenibilità, argomento molto caro a noi imprenditori. Infatti proprio quest’anno Confindustria ha lanciato il suo “Manifesto per le imprese che cambiano per un Paese più sostenibile”.
Dobbiamo promuovere una maggiore consapevolezza dei problemi sociali ed ambientali attraverso una serie di azioni per un maggior coinvolgimento del sistema industriale. Dobbiamo raccontare il saper fare che c’è dietro ogni oggetto bello e ben fatto, anche per superare uno spirito antindustriale che purtroppo è ancora radicato. Per farlo dobbiamo essere capaci di far emergere che in Italia c’è un’imprenditoria sana, fatta di grandi competenze. Un’industria che porta occupazione e benessere al Paese e ai territori nel rispetto delle regole. Queste imprese sono la maggioranza. Sarà la sfida di Confindustria per il futuro. Dobbiamo raccontare delle storie che possano emozionare, fatte di passione e lavoro, con lo sguardo al futuro e il gusto della sfida. Ci sono ancora molti mercati che i nostri prodotti bellissimi devono e possono conquistare, insieme possiamo lavorare per questo. Dietro il progetto Milano XL c’è l’idea che dobbiamo parlare al mondo dell’Italia migliore.