L’Italia vanta un patrimonio culturale e naturalistico unico al mondo con un invidiabile potenziale turistico che, tuttavia, non è sufficiente da solo per vincere la sfida sui mercati internazionali. Le innovazioni portate da internet e dalla sharing economy, infatti, richiedono risposte mirate e tempestive, perché le sfide che ci impone la competizione globale sono sempre più pressanti.
Il turismo è per definizione un settore complesso, che necessita di risposte efficaci e coordinate.
È necessario rinnovare le modalità con cui rendiamo attrattivi i nostri territori per stimolarne la crescita e lo sviluppo, mediante collaborazioni sinergiche tra i diversi attori.
Nel suo ruolo di Agenzia per lo sviluppo, Invitalia è impegnata per sostenere la competitività e l’innovazione del settore. Da anni il turismo è al centro delle nostre iniziative: sosteniamo le imprese, i territori e la Pubblica amministrazione che vogliono crescere e innovare. La nostra attività si concentra in particolare nel Mezzogiorno, la cui indiscutibile vocazione turistica necessita di stimoli e investimenti affinché il patrimonio naturalistico e culturale possa divenire volano di un più ampio e robusto sviluppo economico e sociale.
Vale la pena soffermarsi su alcuni degli interventi che negli ultimi anni hanno generato, e continuano a generare, un significativo impatto positivo e misurabile nel comparto turistico-culturale.
Anzitutto gli investimenti realizzati grazie al Contratto di Sviluppo, il principale strumento di incentivazione destinato alle imprese che intendono realizzare investimenti strategici di grandi dimensioni. Uno strumento innovativo sia nelle modalità di selezione degli investimenti da sostenere, sia dal punto di vista della semplificazione burocratica, e che finora generato investimenti per 4,2 miliardi di euro da parte di aziende italiane ed estere, di cui 522 milioni a favore di progetti nel settore turistico in Basilicata, Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia. In queste regioni sono quasi quattromila i posti di lavoro creati o salvaguardati.
Come è stato possibile, in anni di profonda crisi economica, attrarre investimenti così rilevanti in un’area “difficile” quale il Mezzogiorno?
La risposta non è solo nel sostegno finanziario, ma nelle condizioni che Invitalia è riuscita a offrire agli investitori. Abbiamo valorizzato quella che nell’economia globale è forse la risorsa più preziosa: il tempo. Garantire un arco temporale certo per la realizzazione di un investimento e ridurre le stratificazioni burocratiche, è la miglior ricetta per convincere un imprenditore a insediarsi nel Sud o per evitare che investa i propri capitali all’estero.
Questo approccio ci consente di costruire storie di successo imprenditoriale, spesso accompagnate da emblematiche storie personali.
Ne voglio citare una: riguarda una ragazza siciliana di nome Magda, che lavorava nel villaggio Valtur di Pollina, vicino Palermo. A seguito di una crisi del settore, il villaggio era stato chiuso ed era rimasto in abbandono per anni, portandosi via preziose opportunità di lavoro finché, grazie a un Contratto di Sviluppo, è potuto rinascere.
Oggi è una moderna struttura ricettiva che rappresenta un’eccellenza del territorio e una fonte di reddito per i suoi abitanti. Alla cerimonia di inaugurazione era presente Magda, diventata nel frattempo sindaco di Pollina. È stata lei a tagliare il nastro con la fascia tricolore.
Invitalia inoltre sostiene l’imprenditorialità diffusa, soprattutto giovanile, dando impulso alla nascita o al rafforzamento di imprese nell’industria culturale e creativa.
L’incentivo Cultura Crea ha finanziato nel Sud oltre 120 tra micro/piccole e medie imprese nella filiera turistico-culturale. Con oltre 20 milioni di euro investiti, sono stati creati oltre 300 nuovi posti di lavoro, che generano importanti ricadute sui territori, stimolando la valorizzazione e la fruibilità di aree spesso escluse dai grandi flussi turistici.
“Resto al Sud”, il nuovo incentivo con una dotazione di 1,2 miliardi di euro, è un’ulteriore opportunità rivolta agli imprenditori under 36 che vogliono avviare un’attività in chiave turistica nel Mezzogiorno. A poco più di un mese dalla partenza, avvenuta il 15 gennaio scorso, sono già 21 i progetti nel settore turistico approvati da Invitalia, con investimenti per oltre 1,3 milioni di euro. E siamo solo all’inizio. Sul fronte dei grandi attrattori nazionali, uno degli interventi più significativi per il turismo italiano degli ultimi anni è sicuramente il Grande Progetto Pompei. L’iniziativa ha consentito la rinascita dell’area archeologica in termini di visitatori, servizi e qualità dell’esperienza. Invitalia ha svolto un ruolo di supporto tecnico in tutte le fasi di messa a punto del progetto ed è stata Centrale di Committenza assicurando rapidità, efficacia e legalità alle diverse procedure di gara. L’azione di supporto e coordinamento ha permesso di dimezzare i tempi di realizzazione delle opere rispetto alla media nazionale nel settore della cultura; questo ha contribuito a rendere il Grande Progetto Pompei una best practice per la gestione trasparente degli appalti e per la maggiore efficienza della spesa pubblica.
I risultati sono evidenti: record di visitatori nel 2017 – 3,4 milioni – quasi il 36% in più rispetto al 2012 (anno di partenza del progetto), 37 edifici restaurati e riaperti al pubblico, superficie visitabile aumentata di 76.500 mq, 68 interventi realizzati (sicurezza, impianti, restauri, servizi), nuove opere per migliorare la fruibilità del sito (dispositivi tecnologici, ricostruzione di ambienti, visite notturne), percorsi adatti alle persone con disabilità per rendere Pompei accessibile a tutti.
Gli effetti positivi si sono propagati sull’intera provincia di Napoli, con un aumento delle presenze del 10% e un incremento del 17% della spesa media dei turisti.
Il Grande Progetto Pompei ha inoltre rappresentato un’esperienza innovativa per il meccanismo di cooperazione tecnica e istituzionale messo in atto da Invitalia e dagli altri soggetti coinvolti (tra i quali Mibact, Sovrintendenza Pompei, Presidenza del Consiglio dei Ministri) a conferma che la sinergia tra i diversi attori è un fattore determinante per attuare con successo progetti territoriali complessi. Un modello di intervento che è auspicabile riproporre in maniera sempre più frequente, non solo in ambito turistico.
In conclusione, lo sviluppo del settore turistico in Italia non può prescindere dal contestuale sostegno alla domanda di sviluppo, accelerando le azioni di valorizzazione del patrimonio turistico e culturale, e all’offerta di sviluppo, sostenendo la competitività degli attori del settore. È a partire da questa consapevolezza che Invitalia mette in campo il proprio patrimonio di competenze e di strumenti per accompagnare il settore turistico nella competizione globale.
Tempi certi e semplificazione burocratica. Così il contratto di sviluppo ha consentito di avviare numerosi progetti turistici al Sud creando o salvaguardando quasi 4mila posti di lavoro, ce ne parla Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia