RetImpresa, l’Agenzia di sistema per le reti sotto la presidenza di Antonello Montante, Presidente Confindustria del Gruppo Tecnico Reti di Impresa, ha avviato da qualche anno il progetto “Welfare in Rete” per supportare le associazioni ad aggregare le piccole e medie imprese attraverso il contratto di rete e diffondere la conoscenza dei vantaggi connessi all’utilizzo di tale strumento.
Tra questi, innanzitutto, la capacità della rete di rafforzarne il potere contrattuale rispetto agli operatori specializzati nella gestione di servizi di welfare, riducendo i costi di implementazione e gestione dei piani che un’impresa singola avrebbe sul mercato: convenzioni con i fornitori, gestione delle pratiche di rimborso, individuazione dei partner commerciali e contrattazione del prezzo.
Mettendo insieme i bisogni dei dipendenti e coordinando le azioni attraverso un programma comune costruito ad hoc per l’organizzazione dei servizi di welfare, le aziende possono così trovare soluzioni vantaggiose, in termini di numeri verso i fornitori, di qualità e ampiezza del paniere di benefit da offrire ai dipendenti, di scambio delle migliori pratiche e condivisione di iniziative di interesse comune (survey sui bisogni dei dipendenti, attività di segreteria condivisa, eventi di promozione della rete, ecc) .
Inoltre nel modello di rete per il welfare proposto, le aziende sperimentano una modalità di collaborazione senza vincoli stringenti, che favorisce la reciproca conoscenza e fiducia e può evolvere dal welfare verso obiettivi più strutturati di condivisione del business, legati per esempio al marketing, alla comunicazione, alla formazione, internazionalizzazione, in modo da accrescere progressivamente la competitività delle imprese. Il progetto di RetImpresa prevede inoltre per le imprese in rete la possibilità di attivare un servizio di piattaforma online interattiva, con un’offerta completa di servizi accreditati su tutto il Territorio nazionale e a miglior rapporto qualità/prezzo, nella più ampia libertà di scelta di ogni azienda di personalizzare i propri pacchetti in funzione del budget allocato. Inoltre, grazie alla rete e alla convenzione attivata da RetImpresa c’è la possibilità di inserire fornitori di servizi locali di particolare interesse.
Tutto questo senza che le aziende debbano affrontare gli oneri di un attività di convenzionamento. Un vantaggio non da poco anche per i territori, sollecitati a mettere in campo competenze e attività nuove nell’offerta di servizi di welfare con possibili ricadute positive in termini di occupazione. Questo modello virtuoso di rete è stato già positivamente sperimentato con la costituzione di sei contratti di rete per il welfare a Varese, Brescia, Reggio Emilia, Avellino, Trento e Bolzano per un totale di oltre 60 aziende e più di 18mila dipendenti. Altri progetti sono in corso di definizione. A seguire l’esperienza di due delle reti realizzate. Parlano Tamara Tonioni, presidente della Rete #Alto Adige Südtirol ed Enrico Zobele, presidente Confindustria Trento e della Rete #WelfareTrentino.
Tonioni – La nostra rete, nata esattamente un anno fa dall’iniziativa di dieci aziende con complessivamente 2.700 dipendenti, si è ampliata a venti aziende che insieme occupano oltre cinquemila collaboratori.
La costituzione è stata accompagnata da Assoimprenditori Alto Adige con il supporto di RetImpresa.
I settori rappresentati sono i più diversi: metalmeccanica, alimentari, settore elettrico, servizi, chimica, igiene ambientale, etc., così come sono diverse tra loro anche le aziende che aderiscono: si va dall’impresa con una dozzina di dipendenti ad aziende che ne occupano più di mille.
Come è nata la vostra rete e quante aziende ne fanno parte?
Zobele – L’idea di costituire una rete di imprese per il welfare nasce nel 2015 sulla scorta delle buone pratiche diffuse da RetImpresa Confindustria. Il progetto è stato sottoposto alle associate e promosso nel corso di diversi incontri: accolto con grande interesse, si è concretizzato nella nascita della rete #WelfareTrentino.
Presentata a febbraio 2017, la rete inizialmente è stata costituita da sette aziende virtuose, molto diverse sia per dimensioni che per settore merceologico, che hanno sottoscritto il contratto di rete che ha dato avvio a questo progetto.
Nel suo primo anno di vita la rete è cresciuta e conta oggi 12 aziende per un totale di circa 4mila dipendenti.
Tonioni – Il motto che abbiamo scelto per promuovere la nostra rete è “la persona al centro dell’impresa, l’impresa motore di sviluppo della società”. Questa filosofia riassume i vantaggi che ne derivano: unirsi per investire sul welfare aziendale per potenziare la capacità innovativa e la competitività delle imprese puntando sul benessere dei propri collaboratori. Le aziende aderenti alla rete hanno la possibilità di offrire ai propri dipendenti servizi di alta qualità ottimizzando i costi e migliorando il clima interno all’impresa. Il coinvolgimento di aziende locali anche nella fornitura dei servizi ha portato ad una ricaduta economica positiva per il territorio.
Quali vantaggi ha comportato per le imprese? In che modo ha stimolato il mercato dei servizi sul territorio?
Zobele – La forma della rete si è dimostrata la dimensione più opportuna, essendo l’occasione di un costante confronto e scambio di esperienze. Le imprese hanno costituito un gruppo di lavoro, che si riunisce periodicamente per monitorare lo stato di avanzamento del progetto all’interno delle singole realtà e confrontarsi su obiettivi ed esigenze comuni. In queste occasioni vengono anche individuati i fornitori locali di beni e servizi di welfare, che vengono poi convenzionati generando così ricadute positive per tutto il territorio.
Tonioni – Assolutamente sì. In primo luogo il confronto e lo scambio di esperienze tra le aziende ha permesso di facilitare le relazioni con i sindacati condividendo il tipo di messaggio e trovando insieme le risposte più efficaci a eventuali dubbi da parte dei rappresentanti dei lavoratori.
Abbiamo rilevato poi un ulteriore aspetto positivo: i sindacati stessi, una volta coinvolti nel progetto, hanno saputo condividerne gli obiettivi facendosi addirittura promotori per la rete stessa, proponendo in prima persona l’adesione di altre imprese alla rete, dopo averne verificato i vantaggi per i lavoratori.
L’aggregazione e la condivisione di esperienze possono agevolare la relazione con il sindacato e la diffusione del welfare come leva di produttività?
Zobele – Indubbiamente l’implementazione di un piano di welfare aziendale è un importante segnale di attenzione delle imprese alle esigenze dei dipendenti e dei loro familiari: è una misura che rafforza tra i lavoratori il senso di appartenenza all’azienda e di conseguenza si traduce in un’importante leva per la produttività.
Nelle aziende in cui è presente il sindacato questo percorso rafforza e migliora anche le relazioni industriali, soprattutto in virtù del meccanismo win-win generato dal progetto, a beneficio delle aziende, dei lavoratori e del territorio stesso.