Emozionanti, coinvolgenti e innovativi i progetti di comunicazione presentati da alcune delle aziende candidate al Premio Parola d’impresa, che sono riuscite a trasmettere la loro storia, i loro valori, arrivando al cuore della gente e stimolandone emozioni profonde. Di questo e altro si parla nella seconda tappa del 18 dicembre, in onda sempre su È TV Marche, in vista della finale di gennaio.
In studio, stavolta, insieme con il conduttore Maurizio Socci, vi sono Diego Mingarelli, vice presidente di Piccola Industria Confindustria, Gabriele Micozzi, docente di organizzazione, marketing, comunicazione presso la Luiss Business School e l’Università Politecnica delle Marche, e Paolo Errico, Ceo dell’azienda veronese Maxfone, esperto di Social media marketing nonché presidente di Piccola Industria Confindustria Veneto.
“Investire in pubblicità in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano”. Per Socci occorre recuperare questa riflessione di Steve Jobs per rimarcare come le risorse dedicate alla comunicazione non rappresentino un costo per l’azienda ma un investimento che accresce il valore del brand.
“Con questo progetto – commenta Mingarelli – vogliamo far capire che la comunicazione è alla portata di tutti e può rappresentare uno straordinario asset di crescita. Per questo abbiamo raccolto tante storie di imprese piccole e medie, familiari e non, impegnate in diversi settori produttivi, dall’alimentare alla moda, dal mobile ai servizi, che competono sui mercati globali e assumono il ruolo di ambasciatrici delle Marche nel mondo. E grazie alla collaborazione con “L’Imprenditore”, la rivista di Piccola Industria, le aziende vincitrici potranno contare su un’importante vetrina nazionale, un’occasione di rilievo per far conoscere i valori su cui fondano le proprie radici oltre ai prodotti e servizi che ne caratterizzano il business”.
“Le aziende sono patrimonio del territorio e, oggi più che mai, siamo consapevoli che senza imprese non c’è futuro”, spiega Gabriele Micozzi, che aggiunge: “Il Premio Parola d’Impresa lo potremmo definire il ‘Premio Strega delle imprese’ perché, oltre a valorizzarne le migliori tecnologie e le migliori tecniche comunicative, nobilita i contenuti, certifica e legittima il ruolo culturale, sociale, etico e progettuale delle imprese. Le imprese oggi hanno un ruolo nel promuovere sviluppo umano, sviluppo dei territori, sviluppo dei linguaggi, formazione personale, relazioni internazionali, cultura della condivisione, sono un luogo dove esiste spazio per l’innovazione, la creatività, la socialità, la solidarietà e la programmazione. Per questo è fondamentale che tutte le imprese, anche le più piccole, credano nella forza della comunicazione e facciano propri, nell’agire quotidiano, due elementi, determinanti: il loro posizionamento e il loro salto, o meglio, lo scatto in avanti rispetto alla concorrenza, il loro vero riscatto individuando nicchie di mercato differenzianti”.
E per spiegare meglio il concetto il docente ricorre a un parallelismo con lo sport: “Le leggi che hanno consentito il successo di grandi campioni come Paolo Rossi o Pietro Mennea – afferma – sono state l’intelligenza della posizione e la forza del riscatto. Entrambi gli atleti, infatti, non potendo contare sulla possanza fisica si sono focalizzati sulla leggerezza, la velocità, la progressione dinamica, il riscatto personale. La loro storia è una grande lezione per ognuno di noi. In un mondo sempre più complesso essere leggeri, veloci, al posto giusto nel momento giusto, risulta un vantaggio competitivo sorprendente”.
Anche Paolo Errico, esperto di Big data, ribadisce quanto i comportamenti e i bisogni dei clienti stiano cambiando grazie alla rivoluzione digitale e come i nuovi mezzi di comunicazione, che esprimono potenzialità enormi, siano accessibili a costi contenuti. “Oggi siamo in grado di mappare le esperienze di consumo, gli stili di vita delle persone semplicemente raccogliendo e catalogando immagini – commenta Errico –. Grazie a tecnologie e algoritmi estremamente evoluti possiamo raccogliere da una sola foto una miniera di informazioni. Il mio augurio è che il 2021 sia l’anno delle erre: erre come ripartenza, ricostruzione, rivincita, riscatto”.