“Quest’anno è stato ricco di novità: ho aperto la nostra bottega solo da pochi mesi e già i clienti arrivano da lontano”. Vignanello, provincia di Viterbo, 1880. A scrivere queste poche righe è un ventiquattrenne Pacifico Orsolini, giovane di belle speranze nell’Italia post unitaria, che da poco si era dedicato al commercio di materiali per l’edilizia. Aveva talento e voglia di lavorare e ben presto divenne un punto di riferimento per gli abitanti della zona: famiglie, agricoltori, muratori, operai potevano così rifornirsi di attrezzi e prodotti per il lavoro nei campi e nei cantieri, ferramenta, carbone, vernici, acquaragia, faesite, qualsiasi cosa di cui avessero bisogno. Certo, mai avrebbe immaginato che 142 anni dopo l’azienda da lui fondata sarebbe stata una delle punte di eccellenza dell’imprenditoria laziale.
Ricorda Rino Orsolini (nella foto in alto), ora al timone insieme al fratello Amedeo: “C’era un aspetto importante da non sottovalutare: Pacifico sul suo carro non trasportava soltanto le merci da vendere, ma portava con sé un sogno: fare in modo che le persone realizzassero i loro progetti, che costruissero un futuro migliore per loro e per i figli, facendolo con passione e serietà”.
Quando morì, nel 1924, furono il figlio Amedeo e il nipote Giotto a raccoglierne l’eredità, attraversando i difficili anni dei conflitti mondiali. Continua Rino: “Nel dopoguerra mio padre Giotto affiancò, all’emporio di Vignanello, l’attività di grossista di materiali per l’edilizia e l’agricoltura e insegnò a noi i rudimenti del mestiere. Anche quelli furono anni di grandi sacrifici, ripagati da una svolta determinante: il boom economico degli anni ‘60. A una domanda sempre più crescente, mio padre si fece trovare pronto, specializzandosi nel settore edile e avviando il commercio di ceramiche, pavimenti e rivestimenti”.
I primi pannelli con i campioni di piastrelle comparvero nel 1970 nella storica sede di via Dante Alighieri. Un nuovo magazzino fu costruito quattro anni dopo; fu il preludio ai grandi cambiamenti che avvennero a partire dal 1976, quando fu avviata la costruzione del complesso in località Centignano, che è tuttora il quartier generale dell’azienda. E dove, nel 1981, venne allestita la prima sala mostra di ceramiche e arredo bagno. “A quel punto la svolta era obbligata, anche se non fu certo facile: bisognava crescere ancora ed è quello che abbiamo fatto”.
A partire dagli anni Ottanta, infatti, sono stati aperti a ritmo incessante nuovi punti vendita, prima nel Viterbese e nel Lazio e poi in Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise e Lombardia. L’espansione a Roma, invece, è stata strategica per rispondere alla crisi dell’edilizia, senza però mai perdere di vista il punto di forza di Orsolini: il servizio e il rapporto diretto con i clienti, con showroom pensati su misura per loro. “Ci mettiamo passione, abnegazione per il lavoro, sacrificio: tutti questi valori sono patrimonio comune degli uomini e delle donne che lavorano con noi. A loro va il nostro più grande ringraziamento, il personale è la prima risorsa di ogni azienda”.
Oggi l’azienda conta circa 450 dipendenti ed è leader in Italia nella commercializzazione di materiali edili, termoidraulica, arredo bagno, pavimenti, rivestimenti, cucine, porte e infissi: in poche parole, tutto ciò che serve per una casa, rivolto sia ai professionisti (imprese, architetti, geometri) che al cliente finale.
Attenzione fondamentale è posta alla responsabilità sociale d’impresa e tanti sono i progetti messi in campo, dal sostegno alle attività di volontariato all’organizzazione di incontri dedicati a promuovere la cultura della sostenibilità.
L’azienda dal 2024 presenterà anche il proprio Bilancio di sostenibilità per mostrare l’impegno nella promozione di pratiche sostenibili e responsabili, e di misurare i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità prefissati.
Un’azienda che sa rinnovarsi nella continuità, quindi. E dopo la quarta generazione, è già in pista la quinta, che occupa già ruoli chiave all’interno dell’azienda, a dimostrazione che il seme lanciato da Pacifico nel 1880 ha dato davvero frutti generosi.