Cosa può “imparare” Unindustria Napoli da Assolombarda e cosa invece può “insegnarle”?
Milano è una città europea che è cresciuta tantissimo, soprattutto dopo l’Expo, è un modello la cui evoluzione dipende in buona parte dal tessuto imprenditoriale locale. Dalla città lombarda noi napoletani possiamo imparare la capacità di fare sistema. Ed è proprio facendo sistema che possiamo raggiungere più agevolmente i nostri obiettivi.
Di contro, il nostro territorio è molto ricco e i nostri imprenditori si impegnano enormemente facendo tanti sacrifici, con una passione e uno stacanovismo incredibili.
Sicuramente non è facile fare impresa nella nostra terra, proprio per questo motivo la voglia di crescere è forte, non ci sentiamo mai arrivati e quindi abbiamo una continua spinta a voler fare di più.
Secondo quali criteri avete scelto le progettualità da seguire con Assolombarda?
Noi riteniamo che l’unione Napoli-Milano sia un asse di crescita importante per il nostro contesto. In questo percorso dovevamo individuare delle direttrici, delle aree tematiche, per essere più incisivi. Abbiamo quindi abbiamo ipotizzato di portare avanti quattro gruppi di lavoro. Un gruppo su innovazione e smart city; uno sul patrimonio culturale artistico delle nostre eccellenze, a cominciare dalla moda e il design; un altro sull’accesso al credito, tematica fondamentale soprattutto per le piccole e medie imprese e infine un gruppo sulla responsabilità sociale, o meglio il ruolo civile dell’imprenditore nel contesto territoriale.
Con che modalità e tempi Napoli può diventare una smart city?
Le modalità sono chiare: mettendo a sistema quello che già c’è, quindi imprese, territorio, istituzioni e autorità. Bisogna portare avanti un progetto comune a tutti gli interlocutori, nell’interesse primario della città e dei cittadini. Uno dei punti di attacco di questa strategia innovativa è l’attenzione ai tempi, quindi la lotta alla cattiva burocrazia, che condiziona l’intera Italia, non solo il Mezzogiorno. Snellire e semplificare ci consentirà di monitorare le azioni che metteremo in campo.
Nell’ottica di trasformare una città in una smart city quanto è importante l’interazione tra l’utente, quindi il cittadino, e le istituzioni?
È fondamentale. Avere dei servizi efficienti nella propria città significa, non solo avere una forte tradizione ed essere legati alla propria città e alle proprie radici, ma soprattutto vivere bene. Ciò che va evitato è il forte esodo verso le realtà che attraggono tanti giovani perché offrono una migliore qualità della vita. Purtroppo ci sono tanti “cervelli in fuga” che cercano una carriera fuori, questo avviene proprio perché la città è inadeguata rispetto ai bisogni espressi dai cittadini. I servizi della smart city permetterebbero ai cittadini di ogni tipologia, dai bambini ai giovani agli adulti e agli anziani, di elevare la qualità delle loro vite.
In che modo Unindustria Napoli sta agevolando l’accesso al credito per le Pmi?
Già da un anno e mezzo abbiamo attivato un nuovo percorso basato sull’utilizzo del credito per la crescita delle Pmi. Questo percorsosegue tre direttrici diverse. La prima aprendo un dialogo innovativo tra le imprese e il mondo bancario con uno sportello permanente dove possano essere vagliate tutte le istanze della platea imprenditoriale. La seconda definendo accordi con gli istituti di credito che hanno dato la possibilità alle aziende di usufruire di condizioni privilegiate, specialmente per i tempi certi di delibera da parte delle banche. La terza portando avanti un percorso di crescita culturale dell’imprenditore rispetto al mondo del credito. Nello specifico abbiamo realizzato diversi seminari collaborando con prestigiosi istituti bancari.Anche su questo versante andremo avanti con determinazione, certi che il tema sia centrale nel mondo imprenditoriale. Grazie a un sano accesso al credito e a un buon dialogo con le banche, gli imprenditori possono investire in innovazione e in internazionalizzazione.