Nel corso di trentacinque anni di attività, Campo d’Oro – 7,8 milioni di euro di fatturato nel 2022 e 29 dipendenti – ha contribuito attivamente a portare i sapori della Sicilia in tante parti del mondo, offrendo alla propria clientela conserve, sughi pronti, creme dolci e vari tipi di pesto, tra cui quello trapanese, siciliano e al pistacchio di Bronte. Attenta a promuovere le specialità dell’isola, ricette in cui sono protagonisti, tra gli altri prodotti, le mandorle di Avola, le cipolle di Giarratana e vari tipi di pesce, la Pmi di base a Sciacca, in provincia di Agrigento, è in grado di presentare nel “menù” aziendale ben 85 prodotti suddivisi in tre linee.
“Uno sforzo commerciale che riesce a mettere sul mercato soprattutto estero circa 3 milioni di vasi l’anno solo del pesto alla trapanese – sottolinea Paolo Licata (nella foto in alto), amministratore delegato e cofondatore di Campo d’Oro –. Produciamo con il nostro marchio, ma anche conto terzi e forniamo i brand più importanti della grande distribuzione in Italia e all’estero, oltreconfine da dove viene il 74% del fatturato. Siamo infatti presenti in 28 paesi, con Francia, Germania e, soprattutto, gli Stati Uniti che assorbono la parte più consistente delle esportazioni. Anche per questo motivo negli Usa abbiamo deciso di aprire una sede distaccata nell’East Coast che è attualmente operativa a Fairfield, nello stato del New Jersey”.
Il cliente finale che decide di portare sulla propria tavola le golosità dell’azienda siciliana lo fa principalmente per curiosità, non badando troppo ai costi leggermente sopra la media dei prodotti Campo d’Oro. “Agli amanti dei nostri preparati piace in particolare scoprire la cucina siciliana nelle sue diverse declinazioni – spiega Licata –. Sapori del territorio che sono la forza trainante dell’offerta di un’impresa che, se anche non può mettere in campo prezzi bassi e concorrenziali, è comunque scelta da chi sa apprezzare la qualità indubbia degli ingredienti usati giornalmente. Abbiamo, infatti, parametri piuttosto alti qui a Sciacca, oltre ad un’azienda agricola di 124 ettari complessivi che continua a privilegiare il prodotto siciliano biologico per alimentare la propria filiera del fresco. Sapori intensi con fragranze che si riescono a mantenere nel tempo, nonostante le leggere alterazioni forzatamente generate dai processi industriali, sprigionandosi poi al momento dell’apertura del vaso nella cucina di casa”.
La star indiscussa della produzione di Campo d’Oro, come già detto, resta il pesto alla trapanese, condimento usato soprattutto per la pasta e a base di pomodori, mandorle, pecorino, basilico, aglio e olio extravergine, vasetto che continua a guidare la classifica di gradimento. “A seguire, tra i più amati, sono il pesto al pistacchio, la crema dolce sempre al pistacchio e il sugo alla Norma, che noi proponiamo utilizzando una ricetta molto più completa rispetto a ciò che in genere si può trovare sugli scaffali dei supermercati. Oltre alle melanzane fritte nella ricetta è presente, infatti, la ricotta salata, capace di regalare al palato un sapore fragrante e gustoso, un prodotto assai apprezzato e frutto degli studi che vengono portati a termine nel laboratorio di ricerca e sviluppo interno a Campo d’Oro”.
Meno praticato, almeno per adesso, rispetto ad altre realtà industriali italiane del settore, l’e-commerce per la Pmi siciliana è ancora in standby anche se i numeri parlano di una leggera crescita rispetto al recente passato. “Sulla nostra piattaforma di vendita online siamo arrivati al 3%, un piccolo risultato motivato dal fatto che finora non si è mai deciso di investire in modo compiuto in questo ambito. Al momento Campo d’Oro è concentrato principalmente sulla clientela B2B”. Al contrario, l’azienda di Sciacca da tempo ha puntato fortemente sulle rinnovabili e in particolare sul fotovoltaico. “Con i nostri impianti ora copriamo il 70% del fabbisogno, ma entro la fine del 2023 crediamo di riuscire a diventare quasi completamente autonomi dal punto di vista delle necessità elettriche. Inoltre, per essere ancora più sostenibili, per ridurne il consumo riutilizziamo l’acqua piovana purificata per lavare i pavimenti, mentre per gli scarti vegetali abbiamo installato in azienda una compostiera industriale che consente di rimetterli in circolo come ammendanti per i terreni”.
Gli obiettivi di Campo d’Oro per l’immediato futuro, infine, sono sostanzialmente due ed entrambi strategici per la crescita ulteriore del progetto dell’azienda siciliana che sta preparandosi alla redazione nel suo primo bilancio di sostenibilità nel 2024. “Per prima cosa intendiamo fare investimenti maggiori sul mercato statunitense, ma anche installare un nuovo impianto d’automazione per i macchinari che segua i principi di industria 4.0. Tutto questo nell’ottica di efficientare in modo sostanziale i vari processi della produzione entro il 2025”, conclude l’ad di Campo d’Oro, Paolo Licata.