
Entrata di recente nella Vetrina delle migliori idee di AdottUp – il programma di Piccola Industria Confindustria nato per facilitare l’incontro tra startup e imprese – la Dajie opera nel campo delle infrastrutture di comunicazione di rete e di energia distribuita ed è alla ricerca di partnership per lo sviluppo.
Ne parliamo con il Ceo e Co-Founder Fausto Bernardini.
Un nome indubbiamente originale per la vostra startup. Ci può descrivere il suo core business?
Dajie è l’acronimo di “Distributed Autonomous joint Internet Energy” e vuole anche essere un’incitazione a ‘darsi una mossa’ e passare a un modello tecnicamente ed economicamente più efficiente e sostenibile, anche dal punto di vista ambientale, quello distribuito e decentralizzato, per fornire, come recita il nostro motto, “Internet e Energia ovunque e per tutti”. Sviluppiamo infatti soluzioni tecnologiche innovative per realizzare Smart Grid, facilitare la nascita di Smart Cities e Communities e implementare l’Internet delle Cose. La nostra tecnologia di base è quella delle reti distribuite senza un controllo centrale, le reti Mesh, i cui i nodi possono liberamente comunicare tra di loro come in una rete neuronale. Abbinata alla rete elettrica migliora la qualità e l’affidabilità sia della rete di distribuzione dell’energia che di internet.
Quali sono gli elementi distintivi su cui state puntando?
Sono sostanzialmente tre. Il primo, come già detto, è l’adozione del modello distribuito e decentralizzato con cui possiamo garantire maggiore velocità e affidabilità delle connessioni internet e maggiore efficienza della produzione e distribuzione dell’energia, soprattutto se rinnovabile. A questo si aggiunge anche l’adozione di protocolli open-standard, per facilitare la scalabilità delle infrastrutture alle crescenti e mutevoli esigenze degli utenti e consentire l’adattabilità delle nostre soluzioni alle tecnologie di altri fornitori.
Terzo fattore distintivo è la creazione di un toolkit che, come una scatola di Ikea, include tutto ciò di cui c’è bisogno per realizzare Smart Grid resilienti secondo il modello distribuito e decentralizzato (router, contatori intelligenti, piattaforme web). La combinazione di questi diversi aspetti permette di garantire un elevato rapporto qualità-prezzo e una maggiore sostenibilità economica e ambientale, consentendo di abbattere drasticamente i costi sia di realizzazione che di manutenzione delle reti.
Attualmente il vostro target sono le soluzioni B2B. Con il tempo pensate di rivolgervi anche a clienti privati e utenti finali?
Sicuramente, ma sempre tramite i nostri partner.
Inizieremo vendendo i nostri toolkit tramite partner selezionati che vanno dagli internet service provider alle utility dell’energia per arrivare alle pmi del settore e le società di servizi energetici (Esco). Successivamente, quando le nostre piattaforme gestionali saranno completate e utilizzate, contiamo di offrire servizi a valore aggiunto nel campo della sicurezza e della privacy applicata all’Internet delle Cose e attraverso l’adozione della tecnologia di ‘distributed ledger’, finora utilizzata prevalentemente nel settore finanziario (es. Bitcoin) e in soluzioni SaaS o Fintech.
A differenza di altre startup di AdottUp siete molto forti in termini di competenze manageriali acquisite sul campo. Com’è nata, tra manager anche internazionali, l’idea di collaborare a questo progetto?
L’idea è nata dall’intuizione di Alex D’Elia, Cto di Dajie e Smart Grid director del Circolo europeo per la terza rivoluzione Industriale promosso da Jeremy Rifkin.
Alex aveva partecipato alla creazione della prime reti mesh in Europa e realizzato le prime “Smart City in rete mesh” in Italia. Quella di Venaria Reale è stata anche premiata nel 2010 come prima Smart City dal Ministero dell’innovazione. Io ho una lunga esperienza manageriale internazionale nell’automotive e come consulente e partner di alcune startup tecnologiche.
Il nostro rapporto è cominciato grazie ad un comune amico e, dopo un periodo di collaborazione, condividendo gli stessi valori ed obiettivi, si è evoluto in una vera partnership rivolta a portare o migliorare internet e energia ovunque. >
Ancora oggi infatti 4 miliardi di persone non hanno internet e oltre un miliardo non riesce ad accedere all’elettricità. Spesso poi i servizi di connessione dati disponibili hanno una velocità e una stabilità della rete non sufficiente, soprattutto se si tiene conto dell’enorme numero di dispositivi connessi previsto con l’Internet delle cose. Basti pensare che in media meno di un terzo della popolazione dei paesi sviluppati utilizza la banda larga.
Anche nel campo dell’energia sia la produzione che la distribuzione potrebbero essere più efficienti e meno costose tenendo conto che i 2/3 delle nostre bollette energetiche sono imputabili a costi di distribuzione. Per questo abbiamo deciso di collaborare e costituire Dajie. Successivamente, credendo molto nel progetto, abbiamo coinvolto altri professionisti che facevano parte del network di contatti costruito nel corso degli anni.
Oggi il nostro è un team internazionale con un’età media inferiore ai 40 anni, composto da diversi dottorati di ricerca. Si va dal talentuoso ingegnere elettronico pakistano specializzato in reti elettriche distribuite, a due esperti di programmazione e amministrazione di sistemi, un esperto di business development americano con una lunga esperienza manageriale in diverse aziende di successo e un esperto di soluzioni Fintech.
AdottUp punta a avvicinare startup ad alto potenziale di sviluppo a imprese operative o potenziali investitori. Che tipo di partnership state cercando?
Siamo alla ricerca di investitori, sia industriali che finanziari, per realizzare la versione finale dei nostri prodotti, attualmente in fase Beta.
L’obiettivo dei prossimi mesi è completarne lo sviluppo e iniziare la commercializzazione sia in Italia che all’estero. Un partner industriale di settore ci consentirebbe di sviluppare delle sinergie, sia a livello tecnologico che commerciale.
Nel frattempo stiamo partecipando ad alcuni programmi della Comunità europea per coprire una parte del nostro fabbisogno finanziario e stabilendo rapporti diretti con i settori innovazione di alcuni importanti fornitori di internet ed energia, a livello nazionale ed internazionale. In pratica, anche noi ci stiamo dando una mossa!