L’idea di mettersi ancora più compiutamente in gioco, provando a rischiare in autonomia, a Maria Aiello e Riccardo Fabbri è venuta nell’estate di diciassette anni fa. Un programmatore e un sistemista si sono lanciati nel mondo del digitale con la voglia di andare ad intercettare una richiesta di servizi che non era ancora stata soddisfatta dal mercato. Da San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, è così partita in modo progressivo la corsa di Nohup – 5 milioni di euro di fatturato nel 2020 e 20 dipendenti – verso l’eccellenza di settore, maratona più che sprint che ha portato l’azienda friulana a tagliare, pochi mesi fa un traguardo veramente prestigioso.
“Siamo stati inseriti dal Financial Times tra le mille imprese europee che, nel triennio 2016-2019, hanno registrato la più rapida crescita economica – spiega la cofondatrice di Nohup, Maria Aiello –. Aumento di fatturato che ha toccato in quel periodo il 172%, numeri importanti ma ulteriormente migliorabili, nonostante la pandemia, in considerazione della partnership firmata con Google nel 2017. Collaborazione che ci ha dato accesso a nuove tecnologie oltre ad aumentare la domanda proveniente dalla nostra clientela. Passo compiuto, tra l’altro, dopo aver lavorato per parecchio tempo pure assieme ad Amazon”.
Punto di riferimento riconosciuto nel settore dei servizi cloud e per la trasformazione digitale delle imprese, Nohup ha aperto una sede a Milano e nei prossimi mesi si prepara ad approdare a Torino. “Devo dire che potevamo contare su una solida reputazione anche quando eravamo microscopici, nel periodo in cui pensavamo solo Riccardo e io mandare avanti il progetto. A seguire abbiamo fatto molti investimenti, ci siamo evoluti anche in termini di ampiezza aziendale, restando però sempre aperti ad ogni tipologia di clienti. Diamo infatti supporto a piccoli imprenditori, magari raggiungibili solo per email, come a grandi aziende”, sottolinea Aiello.
Nel 2004, all’esordio nel settore dei servizi informatici, Nohup si propose come società capace di avere un approccio innovativo alla materia. “All’inizio ci occupavamo di sviluppo web, e-commerce e altro per agenzie di comunicazione, il tutto integrato con la parte infrastrutturale, composta dall’hosting e dalle operazioni associate al nostro cloud privato – chiarisce Maria Aiello –. Siamo specializzati in prodotti di qualità legati anche alla security e sicuramente non siamo i più economici nel nostro settore. In passato abbiamo gestito l’hosting di siti come Mastercard o banche con necessità particolari di sicurezza, impegno che richiede la massima attenzione alle novità proposte costantemente dal mercato. E non potrebbe essere altrimenti considerato che nel nostro Dna ci sono, ben visibili, digitale e innovazione”.
Questa traiettoria aziendale tre, quattro anni fa si è arricchita delle opportunità di sviluppo offerte dai servizi cloud, diventati imprescindibili per molte imprese soprattutto durante l’uragano Covid-19. “Siamo saliti onbord anche su questa specifica piattaforma pensando potesse essere la scelta giusta e gli investimenti fatti nei cloud sono stati ampiamente ripagati. Ora possiamo dire che le previsioni fatte al tempo si sono rivelate esatte”.
Gli effetti commerciali del Covid-19, invece, hanno toccato in maniera non omogenea la Nohup, che ha avuto risposte differenti dalle branche principali del proprio business. “Nel settore legato alle infrastrutture, all’e-commerce, ai servizi cloud, la pandemia ha fatto impennare le richieste, mentre in quello city grandi marchi, anche del lusso, si sono presi un periodo di pausa. Non hanno investito perché aveva poco senso farlo in una situazione così estrema”, commenta la contitolare della Pmi friulana.
Anche sui progetti che riguarderanno il futuro prossimo e quello più a media scadenza, i vertici dell’azienda di base a San Giorgio di Nogaro sembrano avere idee molto chiare. “L’obiettivo principale è riuscire ad internazionalizzare il nostro lavoro, arrivando soprattutto nel centro e nord Europa. Pensiamo in particolare ad Austria, Svizzera e Germania. Nel frattempo, mentre stiamo pensando concretamente anche agli Emirati Arabi, abbiamo avviato una partnership a Malta. Più avanti, poi ci concentreremo sull’eventuale apertura di una sede a Zurigo e Dubai”, conferma Maria Aiello.