Nel 2019 Matera sarà al centro del dibattito culturale internazionale, confermando la capacità della cultura di innescare processi di crescita, sviluppo e inclusione sociale.
Le imprese di Confindustria non potevano mancare a questo appuntamento e con il bando “Matera 2019: l’open future delle imprese italiane”, promosso da Confindustria, Confindustria Basilicata e Fondazione Matera Basilicata 2019, si è deciso di selezionare 50 imprese e renderle protagoniste a Matera durante il suo anno da Capitale Europea della Cultura.
All’indomani della chiusura del bando, avvenuta il 10 settembre scorso, gli obiettivi fissati all’inizio di questo percorso possono dirsi centrati: più di 60 imprese vi hanno partecipato, confermando l’attenzione che il sistema Confindustria dedica alla cultura con un approccio fortemente innovativo. Quest’ampia partecipazione è un risultato di squadra, raggiunto grazie al determinante supporto delle associazioni territoriali che hanno abbracciato l’iniziativa con entusiasmo, in particolare le sette associazioni – Roma, Milano, Napoli, Torino, Ravenna, Mantova, Taranto – coinvolte nel percorso di presentazione del bando che si è sviluppato da maggio a luglio.
Con l’obiettivo di diffondere un approccio dinamico, vivo ed esperienziale della cultura, il bando ha voluto stimolare il “potenziale innovativo delle imprese per la valorizzazione del fattore culturale, sia come prodotto che come processo”. L’appello è stato raccolto da molte realtà eterogenee che hanno confermato la capacità della cultura di interessare settori estremamente diversi. Tante le proposte che sono arrivate dal settore ICT e digitale, in cui l’incontro tra il prodotto culturale e la tecnologia dà vita ad interessanti esperienze di ibridazione. In questi progetti si coglie una tendenza affermata nel campo dei beni artistici e culturali, in cui l’oggetto esposto vive oltre il suo contenuto e viene proposta al visitatore un’immersione conoscitiva completa. Hanno fatto sentire la propria voce anche settori apparentemente meno vicini al target
“naturale” del bando, come le aziende metalmeccaniche o chimico-farmaceutiche. Le proposte messe in campo da questi settori si aprono alle influenze dei social media per raggiungere nuovi pubblici e stabilire relazioni più dinamiche con la collettività, attraverso lo sguardo dei blogger o l’esposizione su Facebook o Instagram. Non sono state da meno le imprese strettamente connesse alla produzione e alla fruizione culturale, come editoria, cinema e doppiaggio, e le imprese legate al turismo.
L’attenzione delle imprese alla collettività e all’ecosistema è stata confermata, infine, dall’ampia fascia di proposte con finalità di sostenibilità ambientale e di inclusione culturale e sociale.
Con una lettura più ampia e con un occhio di attenzione alle policy, emerge anche un’altra interessante considerazione. Con un bacino di domande concentrato a Bari BAT e in Basilicata, il Centro-Sud sembra puntare soprattutto sulla tutela del patrimonio culturale con progetti di turismo esperienziale, di formazione, di arte e scienza, e di filiera.
La Lombardia e il Nord-Est con proposte di legal tech, marketing e digital innovation, mostrano un’attenzione maggiore alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, attraendo il mondo della tecnologia e del digitale.
Come si è visto, la panoramica è ampia, per settori produttivi interessati e per attività proposte ma un filo comune c’è. La voglia di ridurre la distanza, percepita ancora in forma latente, tra impresa e collettività, tra il fare cultura e il fare impresa. Il bando Matera 2019 ha inteso abbattere queste miopie e favorire la corretta percezione dell’industria nella società, all’insegna della coprogettazione e della cocreazione di valore.
Da adesso in poi, prende avvio l’esame della commissione di valutazione che ha dato appuntamento al 19 novembre a Matera per l’annuncio dei vincitori.
BANDO MATERA 2019