
Mercoledì 8 dicembre a Berlino il socialdemocratico Olaf Scholz ha prestato giuramento come Cancelliere, ponendo fine ai 16 anni di governo conservatore di Angela Merkel e aprendo la strada a un governo di coalizione, definito “a semaforo” (SPD, Verdi e Liberali), pro-europeo, e che si è presentato ai tedeschi e al mondo con la promessa di un “nuovo inizio”.
In qualità di nuovo cancelliere tedesco, Scholz guiderà la più grande economia europea, alle prese con una violenta quarta ondata di infezioni da coronavirus. Nel programma di governo sono previsti impegni per una riduzione delle emissioni di carbonio, un ammodernamento delle infrastrutture digitali, un aumento del salario minimo, una revisione delle leggi sulla cittadinanza e la legalizzazione della cannabis.
In molti si chiedono se e come cambierà il ruolo della Germania nella gestione degli affari europei: continuità, rinnovato protagonismo o, ancora, perdita di centralità a vantaggio di nuovi rapporti di forza? Di certo, Scholz è meno esperto della Merkel, ma sembra dotato di un forte pragmatismo, che potrebbe inaugurare un nuovo stile negoziale nelle relazioni intra ed extra europee.
Nei prossimi mesi ci saranno diversi banchi di prova, a cominciare dalla discussione sulla revisione del Patto di Stabilità e Crescita nel 2022. Non è ancora chiaro, ad esempio, se la Germania, nota per il suo sostegno a una politica fiscale rigorosa in tutta l’Ue e, in particolare nell’Eurozona, con il suo nuovo governo “semaforo” sosterrà le eventuali modifiche al tetto del debito. Un altro punto problematico riguarda Next Generation EU, il programma per la ripresa dell’Ue dalla pandemia finanziato attraverso prestiti sui mercati dei capitali. Presentato dalla Commissione come una misura “una tantum” (per superare lo scetticismo di governi rigoristi come i Paesi Bassi), in molti ora chiedono di renderlo permanente, sperando in un rinnovato sostegno tedesco.
Sul tavolo, anche il completamento dell’Unione bancaria, che trasferisce i poteri dalle autorità bancarie nazionali alle istituzioni europee. Lo stallo negoziale è dovuto alle divisioni molto marcate su un meccanismo unico europeo di assicurazione dei depositi. Molti tedeschi si oppongono al progetto, temendo di essere costretti a pagare conti pesanti per sostenere paesi dell’Eurozona meno virtuosi dal punto di vista finanziario.
Su un altro fronte, c’è il tema degli obiettivi ambiziosi dell’Ue per diventare “carbon neutral” entro il 2050. La Germania, primo paese manifatturiero del Continente, avrà un ruolo chiave nella definizione della direzione delle prossime scelte operative. Il programma di governo della nuova coalizione “semaforo” sembra ampiamente in linea con gli obiettivi della Commissione, tuttavia, è possibile che, in ragione del primato europeo tedesco nel settore manifatturiero, il neo Cancelliere porti avanti un approccio più sostenibile e pragmatico per il tessuto produttivo nazionale ed europeo.
Sul piano della politica estera, sia nelle relazioni bilaterali che in quelle multilaterali e nel contesto dell’Ue, sembra che questa coalizione si voglia muovere nel segno della continuità: centralità della relazione con la Francia, rafforzamento dell’Unione europea e delle relazioni transatlantiche.
Rispetto a Washington, restano tuttavia alcune ambiguità. Innanzitutto, sul futuro del gasdotto Nord Stream 2, che lega la Germania alla Russia. Scholz ha preso l’impegno a rispettare gli accordi siglati da Merkel, ma sembra nondimeno voler essere più assertivo nelle relazioni con Putin, dopo aver evocato possibili sanzioni tedesche qualora Mosca utilizzi il gas “come arma geopolitica” contro l’Ucraina.
Per quanto riguarda la Cina, poi, l’approccio del neo-Cancelliere ricorda già quello non conflittuale di Merkel. In particolare, Scholz ha chiarito che la Germania valuterà eventuali boicottaggi diplomatici alle imminenti Olimpiadi invernali di Pechino in un contesto internazionale e che, in ogni caso, al netto delle Olimpiadi, con la Cina occorrerà portare avanti un approccio cooperativo, con questo prendendo le distanze dalle richieste statunitensi e di alcuni paesi membri dell’Ue.
Il battesimo del nuovo Cancelliere a Bruxelles si terrà al Consiglio europeo del 16 dicembre dove, tra i punti in agenda, si discuterà di Bielorussia e Ucraina e di azioni coordinate e comuni per fronteggiare la pandemia e l’aumento dei prezzi dell’energia. Sarà un nuovo inizio anche per l’Unione europea?