Quale industria nel futuro dell’Europa? A questa domanda proveranno a rispondere le due giornate del Forum di Piccola Industria Confindustria, intitolato “La via europea alla sostenibilità: Pmi fra opportunità e incognite”. Si tratta del principale appuntamento per le Pmi del Sistema associativo, che per il 2024 torna alla formula articolata in due mezze giornate e si terrà il 10 e 11 maggio a Napoli, presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.
La scelta della data non è casuale: un mese prima delle elezioni che porteranno al rinnovo del Parlamento europeo, un’occasione unica per esprimere con chiarezza le istanze delle Pmi e suggerire le policy più adeguate a rafforzare il sistema produttivo dell’intero continente. Non è infatti una questione soltanto italiana, ma, rispetto ad altri, nel nostro Paese le piccole e medie imprese costituiscono certamente la struttura portante del sistema produttivo, una condizione che le rende l’interlocutore di riferimento nelle scelte di politica industriale.
L’Europa ha abbracciato la sfida della doppia transizione – ecologica e digitale – e questo percorso avrà sempre più bisogno di imprese solide, innovative, digitalizzate, attente nelle relazioni con il territorio ed equilibrate nelle scelte della governance. Per dirlo con una parola sola: sostenibili. Questo traguardo non si raggiunge dall’oggi al domani, ma è frutto di un lavoro paziente che richiede la collaborazione di tanti attori: governo, istituzioni, mondo del credito e della finanza. A loro e a tutti gli imprenditori si rivolge l’evento di Piccola Industria.
Articolato in due giornate di dibattito, nella prima il Forum di Napoli approfondirà le tre dimensioni della sostenibilità – ambientale, sociale, corporate governance – ospitando anche le testimonianze di imprese che hanno testato sul campo gli effetti di scelte virtuose; la seconda giornata allargherà la riflessione ai temi del capitale umano, delle filiere e del credito e porterà l’analisi su una prospettiva europea, grazie al confronto con i rappresentanti delle piccole e medie imprese francesi, tedesche e spagnole.
Nel mondo produttivo vi è chiara consapevolezza, infatti, che il terreno di gioco ha assunto una dimensione globale e che nessun paese dell’Ue – pena l’irrilevanza delle azioni e lo spreco di risorse – può pensare di giocare singolarmente la propria partita. La pandemia, la crisi energetica e quella delle materie prime nonché – da ultima – la strozzatura delle reti commerciali provocata dalla crisi sul Mar Rosso, dimostrano che l’interdipendenza fra persone, beni e imprese è una condizione acquisita e che problemi globali richiedono risposte globali.
L’Unione europea, l’esperimento politico più complesso dalla fine della Seconda guerra mondiale ad oggi, nonché il mercato interno più ricco del pianeta, deve far sentire la propria voce e, nel riaffermare la volontà di guidare la doppia transizione attraverso l’esempio, deve farlo avendo al proprio fianco le imprese: piccole, medie, grandi. Il Forum di Napoli sarà l’occasione per ribadirlo e lanciare proposte per dare nuova linfa alla politica industriale europea dei prossimi cinque anni.
Per partecipare è necessario iscriversi alla piattaforma di accredito di Confindustria-Eventi accedendo al seguente link: https://eventi.confindustria.it/app/event-3/forum-pi
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