
Tre amici e una smisurata passione per il design. Queste le coordinate da cui è partito il progetto Xilia – 4 milioni di euro di fatturato nel 2023 e 16 dipendenti –, idea trasformatasi nell’arco di pochi anni in qualcosa di estremamente innovativo e quindi parecchio apprezzato dagli esperti del settore del legno, che continuano a vedere nell’azienda con quartier generale a Motta di Livenza, in provincia di Treviso, un team capace di fare la differenza anche e soprattutto fuori dei confini nazionali.
Unite competenze diverse e studiato in modo accurato il mercato forti di un’intuizione potenzialmente molto interessante, qualche anno fa il gruppo di lavoro si è preso sei mesi sabbatici per lanciarsi al 100% in un viaggio che sta regalando loro grandi soddisfazioni. “Uno dei momenti di svolta è stato di sicuro il roadshow che nel 2017 abbiamo organizzato su Miami e New York. Quando, dopo aver presentato le idee in cui credevamo tra la Florida e Manhattan eravamo pronti a fare ritorno in Italia, è arrivata improvvisamente l’offerta irrinunciabile capace di farci spostare di qualche giorno in avanti i voli aerei. In un attimo abbiamo capito che ciò che fino a quel momento era stato un semplice brand si stava per trasformare in un progetto su scala ben più ampia e articolata”, spiega Mirko Longo (nella foto in alto), socio fondatore e direttore commerciale di Xilia, realtà industriale che guida assieme al fratello Federico e a Gian Luca Gaiarin.

CASA PLONER – INTERNI REALIZZATI DA XILIA
Appassionati cultori del concetto che il legno sia sempre in grado di diventare arredo, vestire le superfici e, di conseguenza, arricchire la percezione degli spazi, i vertici della Pmi veneta stanno proseguendo a mettere in pratica i principi di fondo che hanno finito per indirizzare verso un punto sufficientemente preciso la traiettoria commerciale dell’azienda. “Noi tecnicamente progettiamo e produciamo sistemi per il rivestimento dello spazio e, da circa un anno, abbiamo allargato l’offerta decidendo di passare dalle pareti alle stanze, attraverso l’aggiunta di complementi d’arredo di design. Abbiamo lanciato o stiamo per farlo sistemi che riguardano librerie, madie e mensole nell’ottica di differenziare ulteriormente il modo di porci sul mercato. Questi complementi possono vivere sia integrati alla parete che, in maniera estemporanea, di luce propria”.
Un impegno declinato giornalmente che mira ad avere solide basi in grado di aiutare a gestire al meglio tutte le fasi del lavoro da portare a termine. “Da sempre abbiamo cercato di essere un’azienda di servizio, capace di mettere a sistema le regole tipiche che contraddistinguono un prodotto artigianale – sottolinea Longo –. Quindi il fatto di lavorare su commessa, di disegnare ogni singolo elemento ad un alto livello di dettaglio assicurando tempi d’esecuzione certi”.

PARETI IN LEGNO REALIZZATE DA XILIA
Come detto, poi, Xilia può vantare moltissimi estimatori pure fuori dall’Italia, tanto che la propria percentuale di fatturato legata all’export risulta veramente consistente. “Sì, al momento si aggira intorno al 75% e la nostra presenza sui mercati internazionali è veicolata attraverso i canali degli architetti, dei designer o dei costruttori e sviluppatori immobiliari legati in particolare al mondo dell’ufficio, dell’ospitalità e della croceristica di lusso. I paesi che richiedono in percentuale maggiore i nostri prodotti sono Germania, Francia, in parte Austria e Svizzera, mentre quello degli Stati Uniti è un mercato a sé stante con il Middle East, Dubai, Qatar, Arabia Saudita e Abu Dhabi, che nell’arco degli ultimi due anni sono diventate zone sempre più interessanti per Xilia”.
Ma cosa ha portato di ulteriore la Pmi del trevigiano nell’universo dell’interior design? “Sicuramente un prodotto che pone sempre al centro le superfici, su cui facciamo molte ricerche per garantire la massima sostenibilità al cliente, l’avere scelto di mettere a fattor comune regole certe e infine il servizio. Quando gli imballi che vengono dai nostri stabilimenti arrivano nei cantieri, insomma, il prodotto non deve essere rilavorato e può invece essere installato facilmente secondo quella che può essere definita una logica Lego”, chiarisce il direttore commerciale dell’azienda veneta.

UNA DELLE RIUNIONI ALLA XILIA PER LA PREPARAZIONE DEL NUOVO CATALOGO
Quella che tra qualche settimana diventerà Società Benefit, ragionando così con sempre maggiore attenzione nel solco delle logiche di sostenibilità e del welfare, è un’azienda pronta anche a ponderati cambiamenti di rotta per darsi un profilo ancora più al passo con i tempi. “Nel febbraio scorso abbiamo messo in campo un qualcosa di innovativo, soprattutto per quanto riguarda l’Italia. Per il lancio del nuovo catalogo, infatti, ci siamo affidati a cinque designer under 40. Affittata una casa in mezzo alla campagna veneta per una full immersion di due giorni che aveva per obiettivo quello di non rischiare contaminazioni esterne, noi di Xilia abbiamo replicato un tipo di esperimento che era già stato fatto negli anni ’60. In altre parole, abbiamo chiesto loro di collaborare per un fine comune e unico invece di affidargli compiti separati, come viene fatto solitamente. Ed è andato veramente bene così che, entro settembre 2024, avvieremo il concept di prodotto”.
Per il futuro a medio termine si pensa invece di aumentare la distribuzione retail sfruttando la forza di un centinaio di punti vendita da individuare sia in Europa che negli Stati Uniti. In più Xilia si propone di raggiungere l’obiettivo dei 10 milioni di euro di fatturato nel 2028, anche attraverso nuovi prodotti composti da materiali diversi rispetto agli attuali.