Sono soprattutto le grandi imprese a favorire la partecipazione delle donne alla formazione, un dato confermato dai risultati dell’Avviso 2/2022 di Fondirigenti, dedicato alla leadership femminile per il cambiamento. Nonostante le premialità, solo il 14% delle proposte proviene infatti dalle Pmi, mentre le grandi imprese rappresentano circa la metà del totale. Sono questi i primi risultati emersi dall’analisi delle domande pervenute per l’Avviso “Smart” 2/2022 di Fondirigenti, il fondo interprofessionale leader in Italia per la formazione continua del management, i cui termini si sono chiusi il 18 gennaio scorso. L’iniziativa è finalizzata a diminuire lo “spread” che caratterizza la formazione manageriale al femminile.
A fronte di uno stanziamento iniziale previsto di 1,5 milioni di euro, il fondo ha ricevuto richieste pari a oltre 3,7 milioni di euro (324 piani formativi), un risultato molto incoraggiante, ben al di sopra delle proiezioni iniziali e che evidenzia la sensibilità delle imprese per questi temi. “La scelta di dedicare un Avviso esclusivamente alle donne manager, il primo del genere per Fondirigenti, va a coprire un tema di grande attualità, a cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedica una specifica attenzione, in particolare la Missione 5- Inclusione e coesione” spiega il direttore generale Massimo Sabatini.
Il nostro Paese si colloca ancora al 14º posto nella Ue quanto all’indice di uguaglianza, al di sotto della media europea di 4,4 punti, secondo l’Eige (Istituto europeo per la parità di genere), una situazione in progressivo ma lento miglioramento. Una ricerca condotta da Fondirigenti fra le imprese aderenti ha dimostrato l’incremento apprezzabile, ma ancora insufficiente della formazione dei dirigenti donne rispetto al totale, proporzionale al livello di presenza managerialiale al femminile delle imprese italiane (che si attesta attorno al 20%).
Come per i precedenti Avvisi, i piani formativi saranno ora sottoposti ad una commissione di valutazione esterna nominata dal Cda, per premiare la qualità degli interventi, secondo i criteri di valutazione illustrati nel regolamento, consultabile nella sezione riservata all’Avviso 1/2022, sul sito di Fondirigenti.
Fra gli altri aspetti importanti di questa prima rilevazione emerge che, rispetto alla provenienza geografica, l’Emilia-Romagna si conferma la regione più attiva, seguita dalla Lombardia e dal Veneto. Aumenta di poco la partecipazione del Sud, che dall’11% del precedente Avviso sale al 12% con la Campania best performer. Rispetto agli ambiti di azione indicati, si rileva una netta prevalenza dell’area Competenze per il cambiamento che, insieme all’ambito della Valorizzazione delle competenze di D&I, rappresentano con il 59% dei piani le aree di maggiore interesse (rispetto alla Transizione digitale o alla Gestione dei rischi e delle crisi).
Sono le soft skill le aree più gettonate, viste come strumenti per rafforzare il ruolo femminile in azienda, più che le competenze specifiche. La leadership è al centro dei percorsi, insieme all’attenzione per la gestione del cambiamento, per la diversità e l’inclusività, per le competenze di valutazione, pianificazione e sviluppo fodamentali per ridurre il gender gap.
Infine, rispetto alle modalità di formazione, è ricorrente il coaching, a garanzia di una personalizzazione del percorso sulle esigenze del manager, mentre rispetto alla metodologia di formazione, quella in presenza torna ad essere, dopo l’emergenza sanitaria, la più utilizzata, mentre la formazione a distanza è spesso impiegata come azione di supporto (11% del totale). Quanto ai fornitori, il 60% è rappresentato da università, società di formazione e consulenza espressione del mercato, il 34% dagli enti espressione dei sistemi associativi e il 6% da singoli professionisti.
Per informazioni visitare il sito Fondirigenti