Ha tanto da raccontare Nicola Voltan (nella foto in alto) a proposito della brillante traiettoria industriale messa assieme dall’azienda di famiglia negli ultimi trentadue anni. L’amministratore delegato di Siav, azienda informatica leader nel settore dell’Ecm (Enterprise Content Management), ha infatti avuto un ruolo centrale nella crescita esponenziale del peso specifico dell’impresa di base a Rubano, in provincia di Padova – 42 milioni di euro di fatturato nel 2021 a fronte di 350 dipendenti –, nata come software house in un periodo storico in cui questo tipo di attività era da considerarsi pioneristica.
“All’inizio lavoravamo principalmente per terze parti e, cominciando con l’archiviazione ottica, abbiamo contribuito a fare la storia della gestione documentale o dell’Ecm, come viene chiamata ora. La nostra evoluzione sul mercato è passata da alcuni snodi fondamentali, quali la gestione dei processi, compresi i fax, allo stato nativo, poi è stata la volta della fatturazione elettronica, un viaggio partito dalla vecchia scansione della fattura per arrivare all’attuale versione digitale. Altro step importante si è rivelato la gestione della Pec, campo in cui l’Italia è sicuramente più avanti rispetto al resto del mondo”.
Siav si è così imposta sul mercato interno distinguendosi in una concorrenza estremamente eterogenea. “Qui da noi si opera in un ambiente particolare. In campo scendono multinazionali che però solitamente lavorano con altre multinazionali; alcuni, invece, si occupano solo di grandi progetti nella Pubblica amministrazione, poi ci sono piccoli competitor locali. In altre parole, negli anni c’è stato spazio un po’ per tutti: noi, essendoci unicamente concentrati sull’Ecm, siamo stati riconosciuti come autentici specialisti del settore, capaci di esprimere maggior valore. In questo modo siamo stati in grado di costruire nel tempo una grandissima competenza utilizzando le nostre soluzioni, aspetto che direi proprio abbia fatto la differenza nel campo dei processi documentali”, spiega Voltan.
Parallelamente alla Siav viene da sempre coltivata un’attenzione molto marcata sul benessere delle persone che lavorano all’interno della Pmi veneta, modus operandi che si basa anche su valori etici non banali. “Il fatto di aver scelto di diventare una società benefit è stata una decisione che è venuta da lontano, dall’aria diversa, non convenzionale che si respira nella nostra struttura – sottolinea l’ad dell’azienda di Rubano –. Siamo infatti coscienti che, per riuscire ad esprimere pienamente il loro potenziale, i collaboratori di Siav hanno bisogno di occupare il proprio tempo in modo partecipativo con l’obiettivo di poter restituire magari qualcosa al territorio in cui vivono. Perciò, rinunciando al solito evento di team building, abbiamo deciso di dedicare ore alla comunità in un posto capiente che potesse contenerci tutti: un lavoro di sfalcio siepi ed altro qui a Padova, che ad un certo punto mi ha pure preoccupato per quanto faticoso e impegnativo. E invece, alla fine, mi hanno chiesto di poter replicare un’esperienza che ha finito per fare contenti un po’ tutti”.
Convinto che il 2023 possa essere un anno di cambiamento sia generale che per l’azienda di famiglia – che tra l’altro sta lavorando per ottenere la certificazione B Corp, riconoscimento per imprese con i più alti standard di performance sociali e ambientali, trasparenza e accountability –, Voltan si augura che questo significhi anche la prosecuzione di alcune politiche necessarie per fare dell’Italia un paese sempre più in linea con gli standard internazionali. “Dobbiamo proseguire ad essere dinamici nei processi, provando con grande applicazione a dare continuità all’opera di svecchiamento legata, tra le altre cose, alla transizione ecologica e alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Bisognerà pure osservare con attenzione i dati che verranno prodotti dalla crescita dell’inflazione e dall’altrettanto probabile rallentamento dell’economia. Spero proprio che la promessa di evolverci ulteriormente non resti solo sulla carta: dobbiamo assolutamente cambiare passo, infatti, per consentire anche a realtà come Siav di continuare a crescere”.
Non avendo precisamente un cliente tipo a cui proporre le innovazioni gestionali pensate con regolarità dai propri tecnici, l’azienda con quartier generale a Rubano si interfaccia in genere con organizzazioni di medie-grandi dimensioni che devono gestire processi e informazioni interne. Lavoro a 360 gradi e differenziazione in grado di garantire sicuramente stabilità. “Per fortuna non abbiamo un cliente più importante dell’altro nel nostro portafoglio, non viviamo solo di pubblico o privato e questi sono aspetti che dovrebbero consentirci di non sentire eccessivamente eventuali cambiamenti collegati ad una frenata dell’economia”, commenta Voltan, preoccupato invece dalla crescita dei costi del personale qualificato. “Il mondo dell’IT si sta nuovamente trasformando e facciamo pure una grande fatica a trovarne. Come anche altri, abbiamo alcune academy interne in cui formiamo i giovani più promettenti e investiamo su di loro per farli crescere. È un impegno che ci diamo costantemente perché ormai, soprattutto negli ambiti cloud e sviluppo software, i costi per portare in azienda tecnici specializzati si sono impennati all’inverosimile”.
E infine, dopo aver fatto entrare nel gruppo tre aziende negli anni passati, ora Siav sembra pronta a fare un ulteriore passo in avanti. “Stiamo valutando l’acquisizione di una quarta impresa, più grande delle altre, ma nel frattempo abbiamo messo a punto una nuova piattaforma innovativa che lanceremo sul mercato nel corso del 2023. Inoltre ci siamo dati l’obiettivo di crescere anche all’estero entro un paio d’anni”, conclude Nicola Voltan.