Potendo contare su un’offerta golosa composta da oltre 200 diverse ricette, Emmefood – 19 milioni di euro di fatturato nel 2022 e 74 dipendenti – ha raggiunto quel livello d’eccellenza nei settori della gastronomia e della pasticceria che le permette di essere interlocutore privilegiato della maggior parte delle catene Ho.Re.Ca. (acronimo per hotel, restaurant, catering, ndr) e Gdo italiane. Di casa ora a Poggio Torriana, in provincia di Rimini, la Pmi romagnola ha visto la luce nel 1991 con il nome di Forno Romagnolo occupandosi all’inizio esclusivamente di pane, core business che in seguito è mutato in conseguenza anche della crescita della domanda per un tipo di produzione alimentare basata su un’artigianalità dagli alti standard qualitativi.
Fortunatamente non toccata dall’alluvione che ha colpito il territorio romagnolo ad inizio maggio, Emmefood ha potuto proseguire senza rallentamenti il proprio lavoro giornaliero. “Siamo stati miracolati se andiamo a vedere quanto accaduto qui intorno. Ho infatti colleghi che sono in ginocchio, mentre invece a noi è andata bene”, commenta l’amministratore delegato Mirko Muccioli (nella foto in alto), che poi si sofferma sulle caratteristiche dell’impegno commerciale dell’impresa. “Siamo specializzati nel freschissimo, in piatti che si propongono di suscitare emozioni in chi li assaggia. Al momento con il nostro brand e in grandi formati serviamo 3.800 punti vendita in Italia, tante catene della grande distribuzione compresi tutti i nomi più importanti del mondo dei supermercati, ma siamo anche arrivati a fare prodotti a marchio privato per i clienti. Abbiamo infatti una linea legata al mondo dei banchi retail, con una notevole produzione giornaliera stimata in minimo 12mila monoporzioni fino ad un massimo di 18mila, impegno commerciale nel takeaway che oggi costituisce circa il 25% del fatturato”.
Sviluppo che ha richiesto un enorme sforzo in termini di efficienza, passando soprattutto per l’attenta scelta dei fornitori che fanno parte di una filiera capace di garantire qualità ai prodotti finali in uscita da Emmefood. “Oggi abbiamo la possibilità di avere un ventaglio di fornitori che va dalle 75 alle 85 unità, tutti scelti attraverso un processo di validazione per capitolati – sottolinea Muccioli –. Aziende del territorio tra cui Aia e Amadori, come anche realtà estere, che ci consentono di poter offrire un prodotto tanto genuino quanto controllato. E non possiamo e vogliamo fare altrimenti avendo a che fare con clienti giustamente molto esigenti anche quando si tratta della gestione degli ordini, dei flussi o delle consegne, richieste a cui noi siamo in grado di rispondere in quanto strutturati per offrire certezze a chi ci dà fiducia”.
Affidabilità che salirà ulteriormente di livello quando tra poco sarà operativo il nuovo stabilimento. Un cambio di casa indispensabile per portare a termine progetti fondamentali nell’ottica del miglioramento continuo perseguita dai vertici aziendali di Emmefood. “Dopo l’estate contiamo di rendere operativa la struttura di San Mauro Pascoli, in provincia di Forlì-Cesena, per poi completare il trasloco entro il Natale prossimo. Avrà una superficie totale di 11.700 metri quadri, necessaria per poter andare di pari passo con l’importante crescita che l’azienda ha registrato a partire dal 2018. Saremo una delle prime imprese italiane ad avere una “camera bianca”, sorta di camera operatoria in cui viene filtrata l’aria, sanificati tutti i contenitori che vi entrano, potendo così fare affidamento su una stanza sterile in cui andremo a confezionare i prodotti”.
Utilizzo di tecnologie e di un know how di ultima generazione che però non tolgono alla Pmi romagnola quella voglia di interagire con la clientela tipica di un’impresa che crede nello scambio di idee e informazioni come strumento per migliorare. “L’aspetto che ci ha dato un buon vantaggio sulla concorrenza è quello di essere visti dai nostri clienti più come partner che semplici fornitori, quindi un soggetto con cui sviluppare eventualmente progetti comuni. Nel curriculum aziendale ci sono conoscenze ultratrentennali che ci vengono riconosciute e per questo possiamo affermare con un certo orgoglio che questo genere di mercato alimentare abbiamo contribuito ad inventarlo anche noi di Emmefood”.
In concomitanza con il passaggio nel nuovo stabilimento di San Mauro Pascoli, l’azienda si propone di dare corso a tre progetti fondamentali per sostenere la propria traiettoria imprenditoriale. “Per prima cosa ci stiamo concentrando sul settore della ricerca e sviluppo. L’idea è quella di creare dodici nuovi piatti pastorizzati che abbiano una vita non di più di quattordici giorni ma di due mesi, dandoci così la possibilità di sbarcare prossimamente pure sui mercati esteri. Il secondo progetto riguarda invece il marketing e la comunicazione, perché crediamo non basti fare solo buoni prodotti, ma ci sia anche bisogno di saperli presentare e vendere. L’ultimo, infine, ha come punto centrale la nostra academy aziendale, partita nel 2019 e in cui un team porta avanti corsi per i banconieri sui prodotti, su come presentare i piatti e altro. Un ambiente di grande specializzazione su cui punteremo sempre di più nel prossimo futuro per offrire, a chi tratta giornalmente i frutti del nostro lavoro, le corrette nozioni per proporre al meglio la produzione di Emmefood”, conclude Mirko Muccioli.