Nel periodo della crisi dal 2008 in poi, le imprese che hanno puntato su qualità, export e nuovi prodotti hanno registrato le migliori performance per crescita del fatturato e redditività. Intesa Sanpaolo sente la responsabilità di non lasciare sole le imprese del territorio, sostenendole e accompagnandole nei percorsi di trasformazione, in sinergia con gli attori del tessuto economico locale. Per questo motivo non possiamo trascurare la trasformazione in atto definita come Industry 4.0 o quarta Rivoluzione Industriale, il cui perno è incentrato sullo sfruttamento di sempre più cospicue quantità di dati e informazioni e dal sempre più pervasivo utilizzo delle tecnologie digitali.
Lo sviluppo di Industry 4.0 può essere la strada per recuperare competitività e posti di lavoro basandosi sulle competenze e non semplicemente sui costi. L’azienda sarà trasformata perché ci saranno impatti su tutta la catena del valore, dalla progettazione alla fornitura, alla produzione, al marketing e post vendite. Per l’industria italiana può essere un modo per rafforzare le proprie capacità di produrre in piccole serie e con prodotti customizzati, di gestire in modo più efficiente i tradizionali e fitti rapporti di filiera tra tante Pmi, di valorizzare le proprie competenze riconosciute nella meccatronica e robotica, di valorizzare le eccellenze del sistema universitario nel campo dell’ingegneria e della scienza. Prerequisito necessario: una maggiore dotazione di capitale umano con queste competenze, coinvolgendo sia la scuola sia la formazione aziendale.
Durante la crisi le imprese con brevetti sono cresciute del 6% in più. Resta comunque bassa la propensione a brevettare in Italia, mentre più innovazione significa più crescita. Per incrementare le capacità innovative occorre non solo operare al proprio interno, ma anche interagire maggiormente con il mondo esterno, in primo luogo, con i centri di ricerca.
Intesa Sanpaolo crede profondamente nella necessità di intercettare e governare i mutamenti profondi che le nuove tecnologie impongono, tanto che l’Innovazione costituisce uno dei pilastri del nostro Piano d’Impresa, che ha riunito tutte le iniziative di innovazione del Gruppo all’interno di un “Innovation Center” dove sperimentiamo nuovi modelli di business, basati sull’economia circolare e sull’Internet delle cose. La nostra è un’offerta totale, per conquistare una visione di lungo periodo e compiere un grande salto di qualità nella crescita.
Intesa Sanpaolo, adottando il paradigma dell’Open Innovation, vuole affermarsi come facilitatore e catalizzatore dell’ecosistema dell’innovazione per proporre opportunità di innovazione alle aziende clienti della Banca, aiutandole a reperire sul mercato soluzioni tecnologiche “chiavi in mano” per sviluppare il proprio business e diventare più competitive a livello globale, supportandole con servizi di advisory e prodotti finanziari dedicati.
Tra i nuovi elementi sviluppati dalla Banca per supportare i propri clienti figurano i percorsi di alta formazione mirati ad aiutare le imprese a prendere consapevolezza di quelle che sono le variabili critiche per l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica in generale e le opportunità di incontro originate tra i propri clienti imprese e Pmi, con i quali la Banca ha una relazione storica e consolidata, e le imprese innovative (matching). Intesa Sanpaolo ha, infatti, sviluppato una piattaforma per le aziende – Tech-Marketplace – che favorisce l’interazione tra start up, Pmi e grandi aziende, mettendo in contatto domanda e offerta di tecnologia. Già oggi sono circa 6.000 le aziende presenti su questa piattaforma e oltre 700 le realtà tecnologiche (start up e Pmi tecnologiche).
Dal 2009 Intesa Sanpaolo ha selezionato e formato oltre 650 start up, mettendole in contatto con una platea di oltre 7.500 investitori, consentendo loro di raccogliere complessivamente finanziamenti per oltre 65 milioni di euro.
Per migliorare l’accesso delle imprese al credito abbiamo lanciato il Programma Filiere, realizzato con le eccellenze del sistema imprenditoriale italiano. L’innovativo progetto è nato in collaborazione con il sistema Confindustria, con l’obiettivo di far crescere le filiere produttive.
Il Programma Filiere ha un potenziale enorme: coinvolge ad oggi circa 300 aziende capofila dislocate su tutto il territorio italiano con oltre 15.000 fornitori, un giro d’affari complessivo di circa 55 miliardi, un plafond di credito potenziale di 19 miliardi e circa 80.000 dipendenti; una bella chiave di rilancio per la nostra manifattura. I principali settori coinvolti nel programma sono l’agroalimentare (circa 30% delle filiere), la meccanica e metalmeccanica (20%) e il sistema moda (15%), seguiti da arredamento (4%), chimica (4%) ed elettrotecnica (3%).
Intesa Sanpaolo inoltre partecipa alla ripresa e alla ripartenza dell’economia italiana in coerenza con la nuova misura prevista dalla Legge di stabilità 2016 finalizzata a incentivare gli investimenti delle imprese. I previsti sgravi fiscali al 140% costituiscono infatti un’opportunità unica per le imprese per rinnovare i propri impianti e processi produttivi a vantaggio del posizionamento competitivo.
Anche grazie alla nuova Sabatini Ter, strumento agevolativo finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del paese, viene migliorato l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (Pmi) per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature , con una durata massima del finanziamento di 60 mesi, anche nel caso di leasing finanziario e un minor costo per il cliente dato dalla possibilità di utilizzare il funding più economico disponibile al momento, non essendo più vincolati alla provvista CDP.
Non dimentichiamo che Piccola Industria di Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno intrapreso insieme dal 2009 un percorso per mettere a disposizione delle Pmi strumenti e soluzioni in linea con l’idea di una finanza sempre più strategica con l’avvicinamento delle imprese al mercato dei capitali, la facilitazione dei processi di aggregazione, la crescita dimensionale, il ricambio generazionale e la messa a disposizione di una gamma personalizzabile di alternative di welfare aziendale e di soluzioni previdenziali nell’interesse delle imprese stesse e dei relativi dipendenti.
Infine alcuni dati per valorizzare il sostegno di Intesa Sanpaolo all’economia reale: erogati circa 20 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi cinque mesi del 2016, di cui circa 18 miliardi in Italia, in crescita del 23% rispetto allo stesso periodo del 2015, di cui circa 15 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 31% rispetto ai primi cinque mesi del 2015.