Oltre 170 mila i partecipanti complessivi all’iniziativa nelle edizioni finora svolte, grazie all’impegno e all’entusiasmo dei tanti imprenditori coinvolti, delle Associazioni del Sistema che organizzano le visite aziendali sul territorio e del Gruppo di lavoro imprenditoriale cui è affidata la progettualità e la promozione della manifestazione. Ne parliamo con Stefano Zapponini, Vice Presidente di Piccola Industria con delega alla cultura d’impresa e ai Rapporti UE.
Qual è il valore più significativo di questo progetto?
Il desiderio crescente di partecipazione all’iniziativa. E’ diventata negli anni un appuntamento molto atteso, replicato con successo e sempre più diffuso nei territori. Questo ci dice che da parte di studenti e insegnanti c’è voglia d’impresa, di conoscere chi siamo e cosa facciamo e la nostra visione del futuro. E’ un risultato molto importante, perché significa maggiore consapevolezza, a partire proprio dalle nuove generazioni, sul ruolo fondamentale che le imprese svolgono in un Paese come il nostro, che ha bisogno di imprenditorialità per crescere e guardare al futuro con maggiore serenità. D’altra parte il primo obiettivo della nostra Giornata è proprio quello di diffondere la cultura d’impresa.
Attraverso quali tematiche verrà declinato questo concetto?
Un primo tema è la formazione: giovani nelle imprese significa anche alternanza scuola-lavoro. Il Pmi Day è per i ragazzi un momento di informazione e al tempo stesso di formazione e rappresenta un’attività che può essere inclusa nella progettazione dei percorsi di alternanza. Portando gli studenti nelle nostre imprese abbiamo contribuito negli anni a consolidare nei territori il rapporto con il mondo dell’istruzione, coinvolgendo edizione dopo edizione sempre più istituti e aziende. Oggi il Pmi Day è un’attività consolidata di sistema e rappresenta per questo un patrimonio importante per dare concretezza allo strumento dell’alternanza e rendere strutturale il rapporto tra formazione e lavoro. Non dobbiamo mai dimenticare che l’investimento in education è, e sarà sempre di più, uno dei principali fattori abilitanti della crescita.
E gli altri temi?
Vogliamo poi far capire ai giovani che fare impresa significa oggi gestire sistemi complessi che richiedono attitudine al cambiamento e all’innovazione a 360°. Le imprese si aggregano in filiere produttive, costituiscono reti e sono impegnate nel miglioramento continuo dei processi produttivi e della gestione aziendale attraverso l’approccio Lean, sempre più adottato. Sistemi complessi che contribuiscono a qualificare e identificare l’origine dei prodotti, frutto di grandi investimenti: il Made in sui prodotti di consumo quale efficace contrasto alla piaga della contraffazione. E infine il tema della legalità che rappresenta il presupposto fondamentale per lo svolgimento dell’attività economica e più in generale della convivenza civile.
Come valorizzare l’impegno a favore della diffusione della cultura d’impresa?
Attraverso il progetto Industriamoci divenuto il brand che identifica il framework al quale poter ricondurre le molte attività relative alla diffusione della cultura d’impresa promosse a livello nazionale e sul territorio dai Comitati Piccola Industria. Momento di sintesi di questo percorso è proprio il Pmi Day che, ricordo, si svolge nell’ambito della Settimana della Cultura d’impresa di Confindustria e della Settimana europea delle Pmi.
Da quest’anno Confagricoltura viene coinvolta nel progetto. Ce ne parla?
Abbiamo definito la nostra iniziativa Giornata della piccola e media impresa e non della piccola industria perché abbiamo l’ambizione di immaginare una progettualità inclusiva che possa essere nel tempo allargata ad altre organizzazioni imprenditoriali. Un modello di associativismo condiviso che abbiamo seguito anche nel recente passato, penso ai diversi accordi per il credito. La collaborazione con Confagricoltura rientra in questa logica e nasce dalla positiva esperienza che si è svolta lo scorso anno a Taranto dove il Pmi Day è stato organizzato con Confagricoltura, coinvolgendo nelle visite alcune aziende agricole del territorio. L’obiettivo è promuovere la sperimentazione di partnership sul Pmi Day anche in altri territori,in particolare laddove il rapporto in filiera tra le imprese risulti consolidato. In questo un modo, a nostro avviso, potremo dare ai giovani una visione più ampia del tessuto economico locale e far conoscere il valore della filiera produttiva.
Nella sua delega rientra anche l’Europa che sta vivendo un momento di forte crisi. Come uscirne?
Crediamo che l’unico modo sia intervenire con misure di politica economica per fare dell’Europa un luogo capace di rafforzare il proprio Paese e non come un limite al suo sviluppo. E’ un problema di politiche, ma anche di conoscenza di come funzionano e cosa fanno le istituzioni europee e di come renderle più reattive. Proprio con questo obiettivo, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, abbiamo promosso un ciclo di visite a Bruxelles, dedicate ai rappresentanti di Piccola Industria. Sono momenti di conoscenza ma anche di informazione nei quali far emergere le tematiche di maggior interesse per le nostre imprese. Il primo appuntamento si è svolto con successo a fine giugno.
Il Pmi Day giunge quest’anno alla settima edizione. L’appuntamento è per l’11 novembre, quando le piccole e medie imprese di Confindustria riapriranno le porte a studenti e insegnanti e non solo