Neutralità tecnologica, sostenibilità ambientale ed economia circolare. Sono i tre obiettivi ai quali è improntata l’attività quotidiana di Claudia Persico (nella foto in alto), vice presidente e Rotational director della multinazionale Persico Group, vincitrice del Premio GammaDonna 2022, il riconoscimento creato dall’associazione no-profit GammaDonna che dal 2004 promuove la crescita del ruolo delle donne e dei giovani nel mondo dell’impresa. La cerimonia di consegna è avvenuta oggi a Torino, presso le Officine Grandi Riparazioni, in occasione dell’Italian Tech Week. Insieme con Persico sono state premiate anche Danila De Stefano, fondatrice e Ceo della startup Unobravo, che si è aggiudicata il Giuliana Bertin Communication Award, Martina Capriotti, cofondatrice dello showroom digitale Mirta, che ha vinto invece l’Assist Digital Award, riconoscimento alla sua prima edizione, e Chiara Petrioli, ingegnere informatico e ricercatrice, che ha vinto il Women Startup Award promosso da Intesa Sanpaolo Innovation.
Nata nel 1976 come modelleria del legno per la realizzazione di stampi utilizzati nelle produzioni in serie, in oltre quarant’anni l’azienda Persico è cresciuta diventando un punto di riferimento a livello internazionale nella produzione di stampi e impianti per i rivestimenti interni e l’isolamento termoacustico di automobili e veicoli industriali. Con la Persico Marine si è specializzata poi nella costruzione di imbarcazioni da regata e dai suoi cantieri è uscita la celeberrima Luna Rossa per l’ultima Coppa America. Negli ultimi anni le sfide dell’azienda sono virate verso la sostenibilità, riducendo i consumi e utilizzando fonti rinnovabili. Un esempio è il macchinario SmartH2, un macchinario a riscaldamento elettrico in grado di realizzare, attraverso il processo rotazionale, la struttura interna dei serbatoi per lo stoccaggio dell’idrogeno, che Claudia Persico sta lavorando per rendere completamente automatizzato, in collaborazione con colossi del mondo automotive.
Fra gli obiettivi futuri, invece, c’è quello di entrare nel settore aerospaziale e in quello della mobilità urbana, così come quello di procedere con il recupero delle materie prime di scarto, sulla scia della business unit Marine, che già ha proposto soluzioni nel campo delle protesi sanitarie.
“Aver ottenuto questo riconoscimento è come trovarsi sulla vetta di una montagna. – ha affermato l’imprenditrice –. Una vittoria che fortifica il mio credo nella leadership gentile, capace di guidare l’impresa nel cambiamento attraverso l’innovazione. Ma non dobbiamo mai dimenticare quanto allenamento, sforzo e tempo sono serviti per raggiungerla. Per le imprenditrici che hanno visione, che credono in un nuovo modello di sviluppo e puntano fortemente su questo, c’è sempre una nuova montagna da scalare. Oggi sono qui perché non ho mai voluto mollare: bisogna sempre trovare il modo per raggiungere i propri obiettivi e immaginarsi nuove vette, perché assaporiamo meglio le conquiste se hanno richiesto impegno e dedizione”.
Per Valentina Parenti, presidente di GammaDonna, “mai come in questo momento c’è bisogno di sostenere e valorizzare il coraggio e la visione delle donne imprenditrici. Le storie delle 50 imprese selezionate, e ancor più delle sette finaliste, confermano il potenziale e il talento che le donne possono mettere in campo per un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, portando in dote competenze sempre più tecniche e scientifiche”.