![ciak si scienza](https://www.limprenditore.com/wp-content/uploads/2019/04/ciak-si-scienza-1000x500.jpg)
La tutela dell’ambiente che ci circonda è un impegno che non può più essere rimandato. Argomento centrale anche per Confindustria, la salute della Terra ha messo anche in moto la macchina scientifica dell’università degli studi di Napoli Federico II, che, attraverso il lavoro della professoressa Vincenza Faraco, sta portando avanti il progetto Ciak si Scienza.
Iniziativa che la Faraco, docente da vent’anni impegnata nella ricerca nei settori della chimica verde e delle biotecnologie industriali ed ambientali, ha pensato per sensibilizzare su questo argomento il grande pubblico, oltre a contribuire alla crescita sul mercato di prodotti che rispettano l’ecosistema.
In quale modo, con il progetto Ciak si Scienza, state cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del rispetto dell’ambiente?
![](https://www.limprenditore.com/wp-content/uploads/2019/04/img9-287x300.jpg)
VINCENZA FARACO
L’approccio di Ciak si Scienza si basa su alcune scelte fondamentali che rendono unica la nostra iniziativa. È un progetto che parte da docenti della Federico II ed è il solo canale green di un ateneo in Italia.
Uno dei problemi principali, nell’attuale panorama mediale sull’ambiente, è la diffusione di notizie incomplete, fuorvianti o infondate che creano confusione e disinformazione. A questo caos abbiamo deciso di contrapporre dati scientifici. Questo perché un cittadino, se ben informato, può fare autonomamente scelte di acquisto green, adottando comportamenti virtuosi per l’ambiente.
Quale il segreto per avvicinarsi maggiormente a cittadini e aziende?
Ciak si Scienza adotta un linguaggio divulgativo adatto anche ai non addetti ai lavori. Vogliamo insomma “uscire dai nostri laboratori” per raggiungere tutti con informazioni che siano di interesse comune e utilizzando tutto lo spettro dei media a nostra disposizione, con un particolare focus su quelli digitali, che consentono un accesso più immediato.
La nostra vita è sempre più condizionata da piccole e grandi degenerazioni climatiche. Come fare a migliorare lo stato di salute della Terra?
La chiave di volta per uno sviluppo sostenibile è nell’approccio delle 3R (Ridurre, Riutilizzare e Riciclare). E il modello economico che consente di realizzarlo è quello della bioeconomia circolare. Ma serve il contributo di tutti gli attori: il mondo della ricerca, aziende, istituzioni, consumatori, ed è fondamentale ridurre al minimo il gap tra loro. Serve un cambiamento che, contemporaneamente, parta sia dal basso – e per questo realizziamo attività per le scuole di ogni ordine e grado – che dall’alto, attraverso il dialogo che abbiamo con le istituzioni e vogliamo sempre più riuscire ad aumentare con le aziende.
Come riuscite a contribuire alla crescita sul mercato di prodotti eco friendly?
Rivolgendoci agli attori che abbiamo citato e cercando di chiudere il più possibile il cerchio tra loro: informiamo i consumatori dei prodotti green disponibili e dei loro vantaggi, mettiamo a disposizione delle aziende che vogliano rendersi più ecosostenibili esperti qualificati e infine dialoghiamo con le istituzioni affinché sostengano questo settore.
Alle aziende che vogliano rendersi più ecosostenibili offriamo consulenze di esperti qualificati per aiutarle ad individuare le soluzioni maggiormente compatibili con le loro esigenze. Inoltre realizziamo attività di formazione con percorsi professionalizzanti green, per creare i nuovi profili necessari al mondo dell’imprenditoria.
Ciak si Scienza svolge pure il ruolo di custode dell’universo green. In che modo?
Siamo una “antenna” che capta i cambiamenti normativi in quest’ambito, visto che li monitoriamo costantemente come facciamo anche per le innovazioni tecnologiche. Offriamo pure supporto per la costruzione di un percorso comunicazionale che ponga l’enfasi sull’approccio bio-sostenibile. Punto fondamentale ai fini della percezione pubblica: i consumatori stanno infatti sviluppando una sensibilità nuova rispetto all’ambiente e prediligono aziende che si caratterizzano per comportamenti virtuosi .
Qual è il settore industriale che può essere destinatario della vostra iniziativa?
Il green, in realtà, è trasversale: non c’è un ramo industriale che non sia coinvolto. E, a parte gli specifici ambiti in cui ogni settore può migliorare la propria sostenibilità, tutte le branche industriali sono coinvolte nel macro-tema dell’economia circolare e del riutilizzo dei rifiuti. Le aziende devono necessariamente prestare attenzione a queste problematiche poiché le normative europee stanno cambiando ed imponendo vincoli obbligatori a cui dovranno adeguarsi.
Come rispondono le istituzioni agli input mirati a sostenere uno sviluppo sempre più green?
Mai come in questo momento esiste una grandissima attenzione a questo tema. I governi nazionali e sovranazionali stanno introducendo nuove norme che vanno nella direzione di uno sviluppo sostenibile. Come la direttiva europea sui monouso, il pacchetto rifiuti dell’economia circolare. Ma anche gli incentivi per le aziende green come, ad esempio, il credito di imposta al 36% per quelle che acquistano prodotti o imballaggi riciclati – compostabili, agevolazione presente nella legge di bilancio 2019.
Sono molti, insomma, i cambiamenti nella direzione del green e stanno avvenendo anche per volere delle istituzioni. Nel frattempo il nostro obiettivo resta quello di mettersi a disposizione di chi, consumatori o aziende, vorrà seguire questo indirizzo.