
Nella motivazione con cui Ice Agenzia vi ha premiato si leggono parole come Eco-revolution e bioedilizia. Come nasce la finestra Plastic Free?
Questa finestra nasce dall’osservazione di un cambiamento di responsabilità sociale della nostra generazione: ci siamo resi conto che c’è sempre maggiore attenzione verso uno stile di vita eco-compatibile. Abbiamo avuto richieste da committenze estere che ci hanno dato la possibilità di intraprendere questo percorso. Poi abbiamo deciso in maniera strutturale, dopo le prime prototipazioni, di fare in modo che questo potesse essere un prodotto ben definito per la nostra azienda. L’abbiamo presentato al premio e ci siamo resi conto che la nostra idea di prestare maggiore attenzione alla bioedilizia non è una moda passeggera: è una cosa molto reale e molto solida.

ALESSANDRO GIANNATTASIO, AD, E FRANCESCO GIANNATTASIO, PRESIDENTE
Ha accennato ai mercati esteri. In un’ottica di internazionalizzazione l’azienda è già presente al di fuori dell’Italia?
Attualmente solo in minima parte, su mercati francofoni e inglesi. L’obiettivo è quello di aggredire maggiormente i mercati esteri e per farlo stiamo lavorando su uno specifico percorso per l’internazionalizzazione dell’azienda, sviluppando prodotti ecosostenibili di bioedilizia e tramite collaborazioni importanti come appunto quella con Ice Agenzia.
A quali paesi siete maggiormente interessati?
Sicuramente a quelli che ci hanno già mostrato delle aperture in tal senso, in particolare i paesi anglofoni e della penisola scandinava. Sono mercati dove abbiamo già fatto alcune forniture di test e che hanno risposto positivamente. In sostanza si tratta di portare il nostro concetto italiano di bioedilizia all’interno di mercati che da tempo mostrano un forte interesse verso tutti gli aspetti legati all’ecosostenibilità.
L’azienda da sempre investe in innovazione e ricerca. Nel periodo di crisi economica, qual è stata la vostra risposta per uscirne?
La crisi economica ha toccato tutto il Paese e quindi anche noi. La nostra forza è stata quella di guardare sempre avanti, di porci delle mete più lunghe, più ampie. Abbiamo sofferto come tutti, ma siamo sempre riusciti a vedere qual era l’orizzonte di un prodotto diverso che potesse dare uno slancio positivo alla produzione.
Il grande valore del nostro staff sta proprio nel saper guardare a prodotti innovativi e soprattutto vicini ai cambiamenti in atto negli stili di vita delle persone. Questo è stato possibile soprattutto incrementando la ricerca e lo sviluppo.
Quello che colpisce della vostra storia è che sin dalla fondazione nel 1923 l’azienda ha sempre fatto scelte innovative e all’avanguardia, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche nel periodo degli anni ’60 e ‘70 per quanto riguarda la parità di genere. Oggi da questo punto di vista com’è costituita la vostra azienda? E qual è la prossima mossa?
Abbiamo un 40% di donne e un’età media dei dipendenti che si aggira intorno ai 40 anni con una tendenza a scendere anche in vista delle prossime assunzioni previste. Siamo fermamente convinti che l’esperienza lavorativa, e più in generale umana, sia più positiva e arricchente mantenendo l’equilibrio tra i generi.
Per il futuro, dal punto di vista della ricerca, stiamo sviluppando un prodotto in legno lamellare con un’altissima stabilità. Uno dei problemi dei materiali naturali come il legno, infatti, è quello di avere leggeri movimenti di fibra durante la stagionatura. Introdurremo pertanto un nuovo sistema di legno lamellare ad altissima stabilizzazione. È un processo di lavorazione che stiamo sviluppando dal 2019 e che si concluderà nel 2020 per poi andare in produzione definitiva nel 2021.