È Napoli ad ospitare il 28 aprile la settima tappa degli incontri preparatori in vista delle Assise di Piccola Industria programmate per giugno prossimo, spazio condiviso in cui troveranno udienza le istanze degli imprenditori di Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia. Una roadmap studiata per riuscire a mettere per tempo sul tavolo i grandi e piccoli argomenti che sono centrali nel giornaliero delle aziende italiane, come anche le problematiche legate all’aumento indiscriminato dei costi dell’energia, alle sempre più spesso introvabili materie prime, come pure ai pesanti risvolti commerciali della guerra in Ucraina.
“Le Pre-Assise di Piccola Industria rappresentano un momento fondamentale di ascolto della nostra base associativa e di consolidamento dei legami fra quest’ultima e il vertice dell’associazione: da una parte le piccole imprese hanno infatti l’opportunità di far sentire in maniera autorevole la propria voce, dall’altra il livello nazionale ha modo di visitare i territori, raccoglierne le istanze e costruire una vision sempre più ampia”, sottolinea Pasquale Lampugnale, presidente Piccola Industria di Confindustria Campania.
“In aggiunta ai grandi temi nazionali oggetto di dibattito quali capitale umano, finanza, transizione green e digitale – spiega Lampugnale –, le imprese del Sud chiedono attenzione anche su temi e strumenti specifici legati al territorio come l’utilizzo dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il credito d’imposta e la decontribuzione: provvederemo ad elaborare tutte le istanze che arriveranno dai territori in maniera da proporre ai policy maker le opportune azioni da realizzare per favorire un paese più moderno, attento alle esigenze delle imprese e competitivo”.
I problemi più marcati per le imprese campane sono stati generati, come nel resto del Paese, dalla crescita esponenziale dei costi di energia e materie prime. In particolare quelli di acciaio, gas naturale, petrolio e minerali vari come rame, nickel, oro, piombo, stagno e zinco e, in misura minore, di alcuni lavorati in legno oltre agli oli alimentari e certi semilavorati (carta, alluminio, materie plastiche e specifici componenti elettronici). Oltre a difficoltà avute nell’approvvigionamento di materiali e semilavorati, diverse realtà campane hanno dovuto fisiologicamente fare i conti con problemi di incasso per servizi già resi, a cui si aggiunge il mancato arrivo in azienda di alcuni ordini.
Nel tentativo di ovviare a questo tipo di problemi, un buon numero di imprese è andato alla ricerca di mercati di approvvigionamento alternativi. Al riguardo nuovi partner sono stati cercati sia in Italia che in Germania, Spagna, Turchia, Serbia, Albania. In Asia ci si è invece concentrati su India, Cina, Qatar ed Emirati Arabi, mentre sono stati avviati contatti di lavoro anche con aziende di Stati Uniti ed Australia.
In considerazione dei rallentamenti dei cicli produttivi e delle altre forti problematiche emerse negli ultimi tempi, alcune imprese che operano in Campania hanno dovuto ridurre la produzione di circa il 20% e una quota sostanziale di quelle che non hanno ancora preso questa strada ritiene comunque di poter continuare a produrre senza interruzioni e conseguenze solo per altri tre mesi. Al momento le priorità restano quelle di rivedere i prezzi di vendita, cercare nuovi mercati di approvvigionamento e trovare finanziamenti agevolati. L’Europa – ed in particolare Germania, Francia e Ungheria – resta il continente prediletto dalle aziende campane, che in questo periodo complicato guardano pure ad Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Stati Uniti, Canada, Cina, Thailandia, India, Algeria ed Egitto.
ANNI DI CRESCITA DEBOLE, POI L’ARRIVO DEL COVID-19
In precedenza, nell’arco degli ultimi venti anni, la Campania ha avuto un percorso di crescita stentata, con un calo prolungato fra il 2008 e il 2014 e una flessione cumulata del Pil che ha superato il 14%. Nel triennio 2015-2018 la regione ha registrato chiari segni di crescita ad un tasso cumulato del Pil del 3,6%, valore che se è superiore a quello del Mezzogiorno (+2,5%), non raggiunge il dato italiano (+4,8%). Nel 2019 il Pil della Campania ha superato i 109 milioni di euro – la migliore performance nel Mezzogiorno –, contribuendo per il 6,1% al Pil nazionale.
Purtroppo, poi, a seguito dell’arrivo sulla scena mondiale del Covid-19, il Pil campano ha registrato una netta contrazione (-8,4%): forzato rallentamento che ha generato un dato leggermente superiore a quello del Mezzogiorno (-8,2%), ma di poco inferiore alla media italiana (-8,9%).
Per quanto riguarda invece l’occupazione, questa nel 2019 è continuata a scendere, perdendo nel biennio 2017-2019 quasi 20mila unità, diminuzione particolarmente accentuata nel settore dei servizi (-16mila unità), che nell’economia campana ricopre una posizione dominante. Nel frattempo, si è manifestata una crescita costante del valore medio dei debiti verso le banche, con una variazione in aumento media di oltre 600mila euro nel solo 2020. L’indebitamento a breve termine risulta la principale forma di finanziamento, mentre l’attivo patrimoniale è rappresentato prevalentemente da risorse a breve termine.
Nei primi sei mesi del 2021, inoltre, le esportazioni totali hanno superato ampiamente i 6 miliardi di euro, segnando un +17,1% rispetto ai dati del primo semestre del 2020. Questa crescita, nonostante una lieve frenata, è proseguita anche nel terzo trimestre 2021, portando l’export della Campania oltre i 9,6 miliardi di euro.
IL CAMPANIA DIH PER DIFFONDERE L’INNOVAZIONE
La regione può anche contare sul prezioso contributo offerto dal Campania DIH (Digital Innovation Hub), nodo della rete nazionale degli hub di Confindustria oltre che sistema infrastrutturale dell’innovazione finalizzato a coordinare i processi di transizione 4.0. Realtà che si occupa dell’informazione, formazione e diffusione della conoscenza e consapevolezza in materia di innovazione e trasformazione, del digitale delle imprese (in collaborazione con MedITech, il Competence Center Campania-Puglia), dell’affiancamento alle Pmi nell’analisi di fabbisogni, opportunità ed opzioni tecnologiche 4.0, della consulenza su Industria 4.0 (proprietà intellettuale, fiscale, business modelling, valutazione dei progetti di investimento), del supporto per la costruzione di progetti di industria 4.0 ed è anche partner tecnologico per accedere a progetti e finanziamenti pubblici e privati, nazionali ed europei.