La Commissione ha recentemente presentato il suo “Piano d’azione sulla digitalizzazione dell’industria europea”. Ci può dare una sua valutazione dell’iniziativa?
Il tema della digitalizzazione dell’industria europea è un tema che personalmente mi sta molto a cuore e che seguo con grande attenzione.
Ci credo a tal punto che circa tre anni fa ho deciso, insieme a Gianpiero Lotito – Founder insieme e me di FacilityLive – di non cedere alle lusinghe d’oltreoceano e di rimanere in Italia nel tentativo di contribuire alla creazione di un’idustria tecnologica europea.
La nostra piattaforma software, che ha ottenuto brevetti in 44 paesi del mondo, è una tecnologia universale per l’organizzazione, la gestione e la ricerca delle informazioni. Non posso quindi che essere d’accordo con quanto afferma il vice presidente della Commissione europea responsabile per il Digital Single Market, Andrus Ansip, quando rimarca: “la nostra rivoluzione industriale è digitale”.
L’impegno nella creazione di un Dsm (Digital Single Market) per la nascita di un ecosistema digitale europeo è reale. Potremmo essere alla vigilia di un nuovo ricco e importante mercato: un mercato unico digitale di oltre 540 milioni di utenti contro quelo americano di soli, si fa per dire 330 milioni.
Lo scorso 27 ottobre, 5 aziende “pure european” (FacilityLive, Rovio, King, Allegro e Seznam) hanno condiviso il sentimento di fiducia in questo progetto dando vita all’European Teach Alliance: la prima associazione di aziende Made in Europe che fanno attività di lobby per lo sviluppo e il sostegno delle startup europee. L’alleanza è stata lanciata al Parlamento Europeo di Strasburgo alla presenza di Ansip. Oggi, a distanza di pochi mesi, le aziende associate sono circa una trentina.
Uno degli obiettivi dell’Esecutivo europeo, così come descritto nel Piano d’azione, è quello di rafforzare la leadership europea nelle piattaforme digitali, in cui adesso l’Europa registra un preoccupante ritardo rispetto ai competitors, soprattutto statunitensi. Pensa sia possibile?
Ritengo che le piattaforme digitali siano un fattore imprescindibile di successo del futuro mercato. Non possiamo pensare di scrivere un pezzo di storia senza piattaforme europee. Le maggiori piattaforme utilizzate attualmente sventolano la bandiera a stelle e strisce.
Oggi ci troviamo in un momento storico particolare, molto simile a quello che animò la Silicon Valley agli inizi degli anni Ottanta. Si sta aprendo una grande opportunità per lo sviluppo di realtà europee, innovative e portatrici di competitività e di crescita.
In questo panorama, il sogno che anima me e tutti noi di FacilityLive è quello di dare il nostro concreto contributo a questo disegno. Abbiamo brevetti in tutti i continenti.
La nostra è una piattaforma rivoluzionaria: uno strato di intelligenza in grado di riconoscere le infoarchitetture delle informazioni – anche quelle destrutturate – e che, attraverso la search, restituisce in modo pertinente e organizzato il risultato, in qualsiasi formato esso si trovi in origine.
Nella strategia europea si fa spesso riferimento anche alla necessità di sviluppare adeguate competenze digitali. Quali sono a suo avviso i modi per incoraggiarne la crescita in un contesto come quello italiano? E quale il ruolo dell’industria?
Le competenze digitali sono un fattore chiave per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa e del nostro paese.
Secondo la Commissione Ue la domanda di lavoratori con “adeguate competenze digitali” cresce del 4% l’anno in tutta Europa e potrebbe raggiungere circa 1 milione di posizioni non coperte entro il 2020 se non saranno sviluppate azioni concrete. In particolare, la rischiesta di competenze Stem (Science, Technology, Engeneering and Mathematics) in Europa è molto elevata. Anitec è attivamente impegnata su questo tema e coordina, per l’Italia, il progetto europeo eSkills for Jobs, oltre a essere partner di AgID, che guida a livello nazionale la Grand Coalition for Digital Jobs.
Proprio in Anitec, lo scorso 9 marzo, i candidati alla Presidenza di Confindustria hanno dimostrato, nei loro programmi, sensibilità nei confronti di questo tema. Sono quindi confidente che il nuovo management di Confindustria raccoglierà con passione questo spirito di cui Anitec si è fatta promotrice.
Oggi l’Italia parte svantaggiata, ma ci crede! Il tema va affrontato su più fronti: l’educazione, lo sviluppo di competenze Ict specifiche, l’adozione diffusa di piattaforme digitali nella Pa e nella società civile e, non per ultimo, la disponibilità di una infrastruttura adeguata.
Il Piano nazionale scuola digitale va certamente nella direzione giusta in termini di obiettivi e di strumenti da utilizzare e, come Anitec, intendiamo sostenere attivamente l’impegno del Miur fornendo il contributo dell’industria per una sua rapida esecuzione. Anche le università si stanno sensibilizzando e stanno cercando collaborazioni con le imprese in favore di percorsi formativi atti a creare nuove figure professionali. All’inizio di quest’anno l’Università di Pavia è entrata nella compagine societaria di FacilityLive proprio per questo, ma anche altre università sono attente al tema e ci invitano nei loro atenei per raccontare la nostra storia e noi siamo ben lieti di poter contribuire anche per questa parte.
In questo numero de L’Imprenditore c’è una rubrica dedicata alle donne a 70 anni dal primo voto svoltosi con il suffragio universale. Alla luce della sua nomina come una delle quattro “Successful Women Web Entrepreneurs” nella rete We Hubs della Commissione europea, quali iniziative dovrebbero essere intraprese per favorire l’imprenditorialità femminile in ambito digitale?
Nella vita bisogna avere coraggio e crederci e noi donne di coraggio ne abbiamo tanto. Il ruolo e il potere delle donne è cresciuto in modo inarrestabile nel tempo.
Alcuni esempi? Nel nostro paese due dei principali sindacati confederati sono guidati da una donna; i presidenti delle tre maggiori società a partecipazione statale (Eni, Enel e Poste) sono donne; sono donne anche il presidente della Rai, la direttrice del Cern e la responsabile commerciale di Facebook in Europa.
Nel trentennale della nascita di Internet, il mondo web nasconde una grande opportunità che premia proprio la creatività e l’ecletticità femminile.
Tuttavia molte donne hanno ancora bisogno di crederci. Anitec, che rappresento come vice presidente per la Digital Society, si è sempre impegnata a supportare progetti in grado di favorire l’imprenditoria femminile. Lo scorso biennio ha coordinato il progetto europeo Watify – Fostering digital entrepreneurship dando visibilità alle storie di moltissime imprenditrici digitali di successo per creare dei modelli di riferimento.
L'impegno per la creazione di un Digital Single Market è reale. La domanda di lavoratori con “adeguate competenze digitali” cresce del 4% l’anno in tutta Europa e potrebbe raggiungere circa 1 milione di posizioni non coperte entro il 2020