Siete stati premiati per “alta fedelta” quindi per la vostra capacita di fidelizzazione: come siete arrivati a questo risultato?
In un momento di grande complessità per il nostro Paese, che inevitabilmente si riflette sul nostro sistema associativo, la forza di una Organizzazione si manifesta non solo nell’avvicinare nuovi Soci, ma nello stabilire con quelli esistenti un rapporto fiduciario e di massima collaborazione. Per far questo l’Associazione deve diventare un interlocutore credibile di ogni stakeholder e deve essere in grado di presentare non solo servizi nuovi, ma anche ripensare servizi tradizionali in chiave innovativa. È necessaria una visione dinamica delle Associazioni che sia in grado di correre parallela, o meglio anticipare, quelle che sono le mutevoli esigenze delle nostre aziende.
Qualche elemento-chiave del perimetro nel quale operate: tessuto imprenditoriale e principali dinamiche
Unione Italiana Food, non diversamente dalle altre Associazioni di Categoria, si caratterizza per avere “intorno al tavolo”, in qualità di Associati, aziende tra di loro competitor. In particolare il nostro ambito di rappresentanza riguarda realtà di larghissimo consumo in comparti del food estremamente vivaci e dinamici. Questa connotazione tende fisiologicamente a sviluppare nelle aziende una grande sensibilità nei confronti di ogni progetto/iniziativa associativa volta a migliorare in modo continuativo una “cultura di qualità imprenditoriale di settore”. Un investimento di questo tipo ha come immediato tornaconto di rendere il settore rappresentato come credibile ed in grado di esprimere importanti valori come quelli della sicurezza, qualità, attenzione nutrizionale, sostenibilità…
C’è un progetto o approccio di marketing che avete piacere in particolare a trasferire al Sistema e che in questi anni per voi ha fatto la differenza?
La nascita di Unione Italiana Food testimonia la volontà delle aziende di ricercare in un più ampio ambito associativo la condivisione di valori come quelli sopra richiamati, situazione questa che positivamente contrasta una più facile tendenza all’individualità che spesso tende a prevalere oggi in ogni tipo di comunità.