Ad inizio dicembre la Commissione europea ha dichiarato formalmente conclusi i negoziati per un Fta tra Ue e Vietnam. Il testo dell’Accordo verrà ora tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’Ue e sottoposto ad un’accurata revisione giuridica, prima di procedere con la trasmissione del testo a Consiglio e Parlamento Europeo per avviare il processo di ratifica.
La conclusione del negoziato fa seguito al raggiungimento, il 4 agosto scorso, di un “accordo di principio” fra la Commissaria Ue per il commercio, Cecilia Malmström, e il Ministro vietnamita per l’industria e per il commercio, Vu Huy Hoang, su un testo ambizioso in base al quale, entro i prossimi 10 anni, si raggiungerà l’eliminazione progressiva dei dazi doganali su quasi tutte le linee tariffarie, aprendo il mercato vietnamita – 90 milioni di persone – alle imprese europee.
Tale accordo coprirà beni, servizi, investimenti e altri ambiti quali il government procurement, suggellando i già importanti rapporti commerciali tra l’Ue, sesto investitore straniero in Vietnam, e uno dei più dinamici paesi asiatici. Inoltre, l’accordo potrà rappresentare un benchmark regionale per l’Ue in vista dei prossimi negoziati con altri Stati del Sud-Est asiatico.
Gli aspetti di maggior interesse per le imprese europee all’interno dell’accordo sono il riconoscimento del marchio d’origine “made in Ue” per i prodotti non agricoli (esclusi i farmaceutici), la piena protezione dei marchi dei singoli paesi, nonché dei brevetti e dei diritti di design e la conferma della protezione via accordo delle Indicazioni Geografiche.
Se tutti i passaggi saranno rispettati l’intesa entrerà in vigore alla fine del 2017, ma già adesso contiene degli elementi di novità che potrebbero fare da modello per successive intese con altri paesi del sudest asiatico.
Ne abbiamo parlato con Cao Chinh Thien, ambasciatore del Vietnam in Italia, fra i principali ospiti di un incontro di approfondimento organizzato da Confindustria lo scorso 16 ottobre a Roma.
Quali risultati a suo avviso meritano di essere sottolineati?
L’accordo raggiunto rappresenta un modello che si adatta molto bene alle economie emergenti come quella del Vietnam. Per noi è stato fondamentale e costituisce una grandissima opportunità e insieme una sfida: da un parte, infatti, va sottolineato che il 99% delle tariffe doganali verrà abbattuto e sotto il profilo commerciale per noi è favorevole, dall’altra l’intesa stabilisce la rintracciabilità del prodotto che per noi rappresenta una grossa sfida.
Le piccole e medie imprese affrontano difficoltà superiori nell’export di beni e servizi rispetto alle grandi imprese. Ritiene che il Trattato, una volta in vigore, offrirà opportunità anche a loro?
Siamo pienamente consapevoli che nell’internazionalizzazione le Pmi hanno un ruolo fondamentale e siamo altrettanto consapevoli che la prima difficoltà che incontrano sui mercati esteri è legata alle dimensioni. Ma questo vale sia per le Pmi italiane che vietnamite. In qualità di ambasciatore in Italia vorrei trasferire alle vostre Pmi un messaggio in particolare, e cioè quello di essere coraggiose e venire in Vietnam.
Perché dovrebbero approcciare il mercato vietnamita?
Ci sono diversi motivi a favore: il primo è l’aspetto politico, in quanto entrambi i nostri governi riservano la massima attenzione alle imprese interessate al commercio internazionale; il secondo motivo è la grande similarità fra i nostri sistemi produttivi, la maggior parte delle imprese italiane sono pmi e lo stesso discorso vale per il Vietnam; il terzo motivo, infine, è che le molte imprese italiane già approdate in Vietnam hanno ottenuto grande successo. Senza dimenticare, poi, che il popolo vietnamita e quello italiano sono entrambi molto aperti, amichevoli e sinceri.
Le imprese del suo paese sono interessate al know how italiano?
Assolutamente sì. I vostri prodotti e il made in Italy in generale occupano un posto di primo piano nel modello di consumi vietnamita.
Durante questi tre anni di mandato, la mia massima priorità sarà proprio quella di connettere le pmi italiane con quelle vietnamite e chiunque desideri entrare nel mercato troverà in noi un primo ponte; mi auguro quindi di essere molto impegnato. Colgo, infine, l’occasione per invitare gli imprenditori a visitare il Vietnam anche da semplici turisti. Vedrete che molte opportunità potranno nascere pure così.