IL MODELLO DI SVILUPPO DEI PROSSIMI DECENNI RIGUARDERÀ TUTTI GLI
OPERATORI ECONOMICI, SENZA ESCLUSIONE DI SETTORI O SERVIZI. ANCHE
LE BANCHE SONO CHIAMATE A VALORIZZARE CHI INVESTE IN QUESTA
DIREZIONE
di Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo
Economia sostenibile è un modo di agire che contribuisce a salvaguardare molteplici aspetti della società e della socialità, oltre che aiutare a conservare l’ambiente per le generazioni venture. Merito anche dell’evoluzione tecnologica che ci ha portato al superamento di modelli industriali che erano alternativi e dannosi per altre forme di sviluppo economico.
È quindi fondamentale investire su quello che sarà il modello economico dei prossimi decenni. Si tratta di un investimento a 360 gradi, strutturale e culturale dal quale non è esente alcun operatore economico e settore produttivo e di servizio. Anche una banca deve operare in questa direzione sia nel suo modello operativo che nel valorizzare chi tali processi li porta avanti.
Intesa Sanpaolo, nel più ampio contesto di scenari e tendenze di medio e lungo termine, ha ribadito il proprio impegno sulle tre dimensioni della sostenibilità – sociale,
ambientale e di governance – in linea con la propria posizione di leadership nella Corporate social responsibility. I risultati 2017 hanno confermato che la nostra è una
banca solida, con una redditività in crescita, un modello di business che coniuga la generazione di ricavi e un’elevata efficienza con la solidità patrimoniale e il basso profilo di rischio.
Sul piano sociale Intesa Sanpaolo si è confermata come banca dell’economia reale, erogando circa 63 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2017 e circa 200 miliardi nel periodo 2014-2017. Un’attenzione specifica abbiamo riservato all’inclusione finanziaria, alle categorie vulnerabili di clientela, alle famiglie e imprese colpite dalla crisi economica o da terremoti e disastri ambientali in Italia, con l’erogazione di circa 4,5 miliardi di finanziamenti ad alto impatto sociale nel 2017 (oltre 13 miliardi nel quadriennio).
Grande attenzione abbiamo altresì rivolto al sostegno delle comunità, con molteplici iniziative e opere di carattere sociale e culturale e un contributo monetario complessivo di circa 50 milioni di euro nel 2017 (oltre 200 milioni nel periodo 2014-2017), di cui oltre 28 milioni di euro destinati all’arte e alla cultura.
In particolare, nel 2017 il Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo ha erogato circa 9,5 milioni di euro a sostegno di oltre 900 progetti realizzati da enti non profit, con una
particolare attenzione alle fasce deboli.
Iniziative specifiche sono dedicate all’infanzia, tra cui il Programma educativo Intesa Sanpaolo per bambini lungodegenti, che offre servizi nido ai bimbi ricoverati in reparti di oncologia di alcuni ospedali pediatrici di eccellenza.
Per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, Intesa Sanpaolo ha continuato le azioni di contenimento delle emissioni di CO2, che si sono ridotte di circa il 30% nell’orizzonte del Piano d’impresa 2014-2017, e di sostegno al settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, erogando finanziamenti per circa 1,3 miliardi di euro nel 2017 (oltre cinque miliardi nel periodo del piano).
È stata la prima banca italiana a emettere un green bond, a giugno 2017, per un importo complessivo di 500 milioni di euro. L’attenzione alla sostenibilità ambientale è anche testimoniata dallo sviluppo del progetto “Circular Economy”, grazie alla partnership con la Fondazione Ellen MacArthur.
Infine, Intesa Sanpaolo e l’unica società italiana nella classifica stilata da Corporate Knights delle 100 società più sostenibili al mondo. Il nuovo Piano d’impresa 2018-2021 conferma il ruolo di Intesa Sanpaolo come banca dell’economia reale che mira a generare una redditività sostenibile a beneficio di tutti gli stakeholder – a partire dai nostri clienti, cui intendiamo offrire un servizio sempre più personalizzato, innovativo e completo – con oltre 300 miliardi di euro di contributo all’economia nel quadriennio.
Vogliamo diventare un punto di riferimento per la società attraverso le iniziative incluse nel nuovo Piano d’impresa: “Isp Fund for Impact”, un nuovo fondo a impatto sociale di 250 milioni di euro che consentirà l’erogazione di prestiti per 1,2 miliardi di euro a categorie con difficoltà di accesso al credito; “Isp per i bisognosi”, un’estensione dell’iniziativa “Cibo e riparo per i bisognosi” allocando risorse per consentire 10mila pasti al giorno, seimila posti letto al mese e tremila medicine e vestiti al mese; vi è poi “Isp per la Circular Economy”, che consiste nell’allocazione di un plafond dedicato per finanziare la Circular Economy, unitamente al lancio di un fondo di investimento in Circular Economy.
E infine vi è “Isp per la cultura”, che consiste nella creazione di un’unità specializzata focalizzata sulla valorizzazione e gestione proattiva del patrimonio artistico, culturale e storico per promuovere l’arte e la cultura in Italia e all’estero, facendo leva sulle nostre circa 20mila opere d’arte (che includono capolavori come il “Martirio di Sant’Orsola” di Caravaggio), e per rafforzare ulteriormente la reputazione del Gruppo.