La Conferenza dell’Unfccc (United Nations Framework Convention on Climate Change) tenutasi a Parigi nel dicembre 2015 è stata il più significativo appuntamento politico della comunità internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici.
Nel dicembre 2018 si è svolta la COP 24 in Polonia, nuovo appuntamento volto a dimostrare la volontà di procedere alla riduzione di gas ad effetto serra nel mondo. Le nuove prospettive portano a stimare oltre 1,7 trilioni di dollari di investimenti nella sola generazione elettrica da fonti rinnovabili.
L’Unione europea ha stabilito un percorso di decarbonizzazione dell’economia a lungo termine, attraverso sfide tecnologiche senza precedenti. Al 2030 si prevede di ridurre le emissioni di gas serra del -40% rispetto ai livelli del 1990, puntando principalmente sull’aumento della quota di consumi finali soddisfatta da fonti rinnovabili (target vincolante del 32%), accrescendo contestualmente i livelli di efficienza energetica (target non vincolante del 32,5%).
Se la transizione europea verso un’economia low carbon proseguirà in linea con le indicazioni dell’Accordo di Parigi, da qui al 2030 si avrà un effetto positivo sul Pil europeo pari all’1,1% e un aumento dell’occupazione dello 0,5%.
Gli obiettivi di sostenibilità sono valori condivisi dall’industria italiana, che con il suo impegno ha portato il Paese ad essere secondo solo alla Germania per la quantità di energia rinnovabile prodotta in termini assoluti. I nuovi target si tradurranno in particolare nella penetrazione di energia verde nei consumi italiani, fino ad un valore di circa il 30%, trasformando nello specifico il mix elettrico. Nel 2030 si prevede di soddisfare oltre la metà (55,4%) dei consumi elettrici con fonti rinnovabili e la restante parte con il più pulito dei combustibili fossili: il gas naturale.
L’attuale fase di transizione è l’occasione per guardare al sistema energetico nel suo complesso, considerando le interdipendenze e i livelli di maturazione di tutti i vettori, le tecnologie e le fonti energetiche, sia fossili sia rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi di lungo termine nella maniera più efficiente. Strategie energetiche e climatiche devono essere sviluppate in modo integrato, attraverso la diffusione di fonti rinnovabili ed efficienza energetica, coinvolgendo tutti i settori dell’economia nell’innovazione e ricerca per nuove soluzioni tecnologiche, e prevedendo al contempo il passaggio verso un approccio di tipo circolare, basato sul recupero, riciclo e riuso.
L'ultima conferenza Onu sul clima ha confermato la via intrapresa nel 2015 con l'accordo di Parigi. Nel 2030 il vecchio continente avrà ridotto del 40% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del ’90