Appuntamento il 23 giugno a Roma per il Business Forum Italia – Etiopia, un’occasione per conoscere le caratteristiche di un paese strategico nel Corno d’Africa. Il piano decennale di sviluppo lanciato dal governo etiope apre la strada alla collaborazione con il settore privato locale, interessato al modello di impresa italiano
Presentato a Roma lo studio “Sport e impresa: una partnership vincente” realizzato dalla Luiss Guido Carli, che mette a fuoco il peso della filiera industriale dello sport nel nostro Paese. Qualità come “chiave per svettare in un contesto sempre più competitivo”, ha ricordato la vice presidente di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello. Nel rapporto viene inoltre stimato l’effetto che produrranno le Olimpiadi Milano-Cortina 2026: quasi 3 miliardi di euro e circa “13mila nuove unità di lavoro”
C’è l’olio d’oliva, ma anche le vinacce di Primitivo e Negramaro e presto ci sarà anche la carota di Polignano. Sono le materie alla base delle preparazioni cosmetiche dell’azienda di Putignano guidata da Maria Antonietta Plantone. Nel suo racconto l’entusiasmo per il proprio lavoro, ma anche le difficoltà del momento con i mercati esteri bloccati a causa del conflitto in Ucraina e degli strascichi della pandemia. Si spera in una ripartenza al Cosmoprof di Bologna
E adesso questa strategia protegge l’impresa di Pastorano, in provincia di Caserta, anche dagli effetti della guerra in Ucraina. Giuseppe Valletti, export manager, racconta l’evoluzione dell’azienda di famiglia, attiva fin dagli anni Settanta nel recupero di abbigliamento usato. Tra gli ultimi investimenti, un nuovo macchinario che consentirà di assumere altro personale
Presentato a Roma il primo rapporto “L’Italia delle fiere internazionali”, realizzato dai centri studi di Fondazione Fiera Milano e Confindustria in collaborazione con CFI – Comitato Fiere Industria. A confronto i sistemi di quattro paesi europei: Italia, Germania, Francia e Spagna. Per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che ha chiuso i lavori, le fiere non sono solo “il cuore pulsante dell’economia”, ma anche “il cuore che ha guardato molto al sociale” durante la pandemia
Avviare nuove relazioni commerciali e conoscere le opportunità di business nel mercato emiratino sono gli obiettivi per i quali Confindustria Romagna ha organizzato la missione multisettoriale che si è svolta dal 4 al 7 marzo scorso. Come è andata? Lo abbiamo chiesto a tre imprenditori: Federico Giannini, Marco Zani e Marco Melandri
“Sapere che la gran parte di loro è dovuta partire per andare a combattere è sicuramente la cosa che mi fa più male”. Così Alessandro Giorio, titolare dell’omonima azienda di arredamento di Montà, nella provincia di Cuneo, parla dei suoi dipendenti in Ucraina, dove è presente uno stabilimento per la lavorazione del legno. Materiale adesso difficile da reperire e che costringe l’imprenditore ad accettare i prezzi altissimi praticati in altri paesi
Una delegazione di imprenditori ha partecipato nei giorni scorsi alla missione a Dubai che ha visto Comune di Roma e Regione sostenere la candidatura della Capitale per l’Expo 2030. La visita è stata inoltre l’occasione per valorizzare presso il pubblico emiratino la qualità e la diversità della struttura produttiva del territorio, come ha spiegato il presidente di Unindustria Angelo Camilli
Specializzata nella produzione di salumi e insaccati, l’azienda viterbese ha superato presto i confini del mercato nazionale e oggi i suoi prodotti arrivano sulle tavole di Londra, Hong Kong e Dubai. A guidarla c’è Simonetta Coccia, che con il suo lavoro si è trasformata in una vera e propria ambasciatrice del territorio e collabora con altri imprenditori per farne conoscere le bellezze artistiche e naturalistiche
Con le sue creazioni in plexiglass la Pmi marchigiana guidata da Francesca Ippoliti si è affermata nel settore del design industriale tanto che alcuni prodotti sono stati esposti in importanti musei. Pronta a esplorare il mercato statunitense dopo i buoni risultati in Europa, oggi l’azienda fa i conti con l’aumento del costo dell’energia elettrica, che ha comportato una riorganizzazione del lavoro con i dipendenti. “È una cosa che valuteremo insieme: qui alla Iplex, in questo senso, incarniamo ancora un vecchio modello di azienda”