
PICCOLE GRANDI IMPRESE
Da impresa di torcitura della seta a tintoria e stamperia. Dalla tradizione all’innovazione, passando per i tanti cambiamenti che l’hanno resa un polo di creatività e sperimentazione. Tintoria e stamperia di Lambrugo – sede a Como, 70 dipendenti e vertici alla terza generazione – è una realtà moderna e competitiva, con alle spalle un percorso lungo, spesso faticoso, e tutte quelle trasformazioni – mai indolori – che consentono ad un’impresa di affermarsi sul mercato con una posizione solida, e mantenerla nel tempo. Tra le attività core: lavorazioni di stampa, tintoria e finissaggio su tessuti a navetta in fibre naturali, artificiali e sintetiche, nelle quali investe le maggiori risorse di ricerca e sviluppo.
Negli ambienti di lavoro spiccano tutte le macchine di tintura, a pressione atmosferica e sotto pressione, per tintura in largo e in corda, per tessuti trama catena. La stampa si è trasformata nel tempo nella più moderna stampa digitale: negli ultimi anni il finissaggio, a completamento delle lavorazioni, ha ricevuto le maggiori attenzioni rivelandosi elemento di traino per tutta l’azienda, socia di Unindustria Como dal 1945.

SHANTI RIGAMONTI
“Siamo nati nel 1940 con un’attività specializzata nella torcitura della seta, poi nel ‘56 siamo diventati una tinto-stamperia specializzata – spiega Shanti Rigamonti, responsabile reparto stampa digitale, in prima linea in azienda con il padre Maurizio Rigamonti, amministratore delegato – fino ad arrivare agli anni ‘90, quando abbiamo fatto della tintoria il nostro core business”. Un cambiamento che ha visto calare l’impegno nella lavorazione dei tessuti a navetta di fibre naturali, a favore di un’attività a tempo pieno sulle lavorazioni di tintoria di fibre artificiali e sintetiche. “Mio padre ha capito il ruolo chiave della verticalizzazione di un terzista, e l’importanza di non offrire più solo un servizio, bensì anche un reparto di finissaggio capace di rendere complementare tutta la filiera”.
Un’intuizione vincente: l’azienda ha inserito macchinari di finissaggio utili a perfezionare e ultimare le funzioni già attive, e ha spiccato il volo. A fare la differenza sono state, come sempre, le idee, la competenza e la passione di chi – nelle fasi di cambiamento – è stato seduto in cabina di regia. Ma anche le esperienze dei vertici maturate “fuori”, e poi portatem “dentro”.
“Sono entrata in azienda quattro anni fa dopo cinque anni passati in società di consulenza, dove ho imparato davvero molto – spiega ancora Rigamonti – Al mio ingresso il reparto di stampa tradizionale, con ben cinque linee di produzione, è stato smantellato e soppiantato dalla stampa digitale: è stata una sfida e un percorso appassionante. Siamo partiti con una macchina e oggi ne abbiamo otto. Gestiamo l’intero ciclo della preparazione. Il tessuto viene fornito al nostro cliente finale, pronto per la confezione”.
Ostacoli incontrati? Tanti. Molti legati alla lotta per la competitività sul prezzo: un’attività imprenditoriale seria punta ad offrire un prodotto eccellente, dove se si vuole raggiungere il top occorre investire di continuo, ma anche avere un ritorno economico. “Un gioco di equilibri costante, che deve tener conto dell’offerta di livello medio-basso con cui spesso ci confrontiamo”. L’impresa ha capito da tempo che per competere sul mercato non basta puntare solo su prezzo e prodotto, ma bisogna “guardare alto”: pensare al benessere sociale, al Paese.
“Da quattro anni puntiamo sulla sostenibilità – sottolinea ancora Rigamonti – abbiamo avviato azioni mirate e concrete nella nostra struttura. Ad esempio: siamo certificati, abbiamo investito in macchinari di ultimissima generazione per ridurre i consumi di energia e acqua, abbiamo aderito al programma ZDHC che sostiene una visione aziendale orientata allo sviluppo di una chimica sostenibile. Sono processi lenti ma fondamentali: impattano su passaggi che vanno dalla scelta dei fornitori delle materie prime agli investimenti in macchinari, fino al pieno coinvolgimento del personale in ogni scelta”. Confindustria è accanto all’azienda dal ’45.
L’impresa ha trovato nell’associazione di Como ’”un luogo di crescita e confronto” in particolare attraverso la partecipazione a progetti sviluppati al proprio interno come comON Creativity Sharing, nato nel 2008 dalla passione di un gruppo di imprenditori che ha dato vita a un vero e proprio “hub della creatività europea” in grado di chiamare a raccolta i migliori talenti dalle più prestigiose scuole europee di design e stimolare la contaminazione di idee con i giovani studenti locali, le realtà produttive del territorio e, più in generale, con la cultura e la passione tipicamente italiana per il mondo delle arti. Rigamonti è iscritta al gruppo Giovani Imprenditori di Como, che considera un osservatorio sul futuro. “Se vogliamo che le aziende abbiano un futuro non possiamo che credere nei giovani.
C’è tanta voglia di riscatto e tanta energia. È dai giovani che dobbiamo ripartire”.