
Capitale umano e tecnologia sono i due binari su cui le imprese del futuro si devono muovere. Per necessità e per visione. “Se c’è una cosa che questo lungo periodo di pandemia ci ha insegnato è che non possiamo fare a meno delle nuove generazioni e dell’innovazione” chiarisce subito Fabrizio Luciani, presidente della Piccola Industria di Confindustria Centro Adriatico.

LA LOCANDINA DEL CONCORSO
Dal sud delle Marche parte un concorso nazionale indirizzato agli allievi delle scuole secondarie di secondo grado per capire come i giovani vedono il futuro dell’imprenditoria: ‘L’azienda post Covid: quale nuovo modello, quale organizzazione, quale strategia?’.
L’obiettivo che gli imprenditori si danno è quello di stimolare gli alunni, che dovranno presentare dei piani con nuovi modelli organizzativi, strategie commerciali, competenze digitali funzionali: tutto quello che può servire a una impresa nel post Covid per cambiare o migliorare la realtà produttiva tradizionale.
Questo lungo periodo pandemico ha messo a dura prova l’economia, ma anche il modo di operare delle imprese. I dati dimostrano che chi ha una propensione all’innovazione, oltre che all’internazionalizzazione, ha saputo resistere meglio. E che l’innovazione non riguarda solo l’azienda, ma anche chi la governa, quindi l’imprenditore, e chi ci lavora, il dipendente.
Nessun volo pindarico se si vuole vincere il concorso. “Infatti – precisa Luciani – vogliamo stimolare chi presto farà parte delle imprese su cose concrete. Quello che speriamo di trovare sono spunti fattibili, che facciano mettere in discussione l’imprenditore stesso, il quale deve farsi trovare pronto di fronte alla ripresa”.
Gli alunni delle scuole di ogni tipologia, proprio perché gli spunti possono essere legati alla parte commerciale quanto a quella gestionale, sono chiamati a competere. Se la logistica, con tempi di consegna e magazzino sempre pronto, è stata un valore aggiunto nel 2020 per chi non è stato costretto ad abbassare le serrande, le persone, che siano dirigenti oppure operai, restano il perno ma devono essere flessibili.

FABRIZIO LUCIANI
“Ogni lavoratore – riprende Fabrizio Luciani – dovrà accrescere le competenze digitali, per questo è fondamentale anche il percorso di formazione interno alle imprese a cui serviranno sostegni mirati. L’imprenditore non potrà essere più un tuttologo, ma dovrà affinare il modello di business e dovrà saper cogliere gli spunti da chi ogni giorno in prima linea dentro l’azienda usa macchinari, ascolta clienti, pensa soluzioni dettate dall’esperienza”.
In questo contesto, il concorso diventa una vetrina per i giovani visto che il vincitore vedrà il suo progetto pubblicato sull’Imprenditore e, questo è l’auspicio, attuato da una impresa vogliosa di dare fiducia a chi è ancora lontano dal lavoro ma che ha voglia di arrivarci da protagonista.
“Quello che ogni studente deve ricordare è che – conclude Luciani – i contenuti autentici e originali vanno inseriti in un business plan e in un elaborato descrittivo per farci capire la fattibilità di quello che propongono. Poi una giuria qualificata valuterà”. Le imprese hanno bisogno di menti brillanti perché i robot sono il futuro, ma sempre un uomo li deve guidare.
Per informazioni scrivere a [email protected]. I termini per partecipare scadono il 7 giugno.